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Codice Deontologico ICN 2005

Codice deontologico del Consiglio internazionale degli infermieri (ICN)


Consiglio internazionale degli infermieri
 
Codice deontologico dell’infermiere
 
 
Tutti i diritti, compresi quelli di traduzione in altre lingue, sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta attraverso la stampa o mezzi fotostatici o in alcun altro modo, o conservata in un archivio documentario, o trasmessa sotto qualsiasi forma senza il permesso scritto dell’International Council of Nurses. È possibile riprodurne brevi estratti (meno di 300 parole) a condizione che venga indicata la fonte.
Copyright © 2006, ICN   International Council of Nurses, 3, place Jean-Marteau, CH-1201 Ginevra (Svizzera)
ISBN: 92-95005-16-3

Il Codice deontologico dell’infermiere del Consiglio internazionale degli infermieri

Un codice internazionale di deontologia per la professione infermieristica è stato adottato per la prima volta dal Consiglio internazionale degli infermieri nel 1953. In seguito è stato rivisto e aggiornato in diverse riunioni di Consiglio dei Rappresentanti nazionali; tra queste revisioni, la più recente si è conclusa con la presente versione nell’anno 2005.

Premessa
Gli infermieri hanno quattro responsabilità essenziali: promuovere la salute, prevenire la malattia, ristabilire la salute e alleviare la sofferenza. I bisogni di assistenza infermieristica sono universali.
Il rispetto dei diritti dell’uomo, compresi i diritti culturali, il diritto alla vita e alla scelta, alla dignità e ad essere trattati con rispetto, fanno parte integrante dell’assistenza infermieristica. L’assistenza infermieristica è rispettosa e non è influenzabile da fattori riguardanti l’età, il colore, il credo religioso, la cultura, lo stato di invalidità o di malattia, il sesso e l’orientamento sessuale, la nazionalità, l’ideologia politica, la razza o lo stato sociale.
Gli infermieri prestano i loro servizi sanitari alla persona, alla famiglia e alla comunità, coordinandoli con quelli dei gruppi correlati.

IL CODICE

Il Codice deontologico del Consiglio internazionale degli infermieri si articola in quattro elementi principali che delineano le norme di condotta deontologica da rispettare.

1.    L’infermiere e la persona
La responsabilità primaria dell’infermiere è nei confronti delle persone che hanno bisogno di assistenza infermieristica.
Nell’esercizio della sua professione, l’infermiere crea le condizioni affinché i diritti umani, i valori, le consuetudini e la fede religiosa della persona, della famiglia e della comunità, siano rispettati.
L’infermiere si assicura che la persona riceva le informazioni sufficienti sulle quali basare il proprio consenso all’assistenza e ai trattamenti ad essa correlati.
L’infermiere mantiene la riservatezza delle informazioni personali di cui è a conoscenza e le comunica solo a ragion veduta.
L’infermiere condivide con la società la responsabilità dell’avvio e del sostegno delle iniziative che permettono di soddisfare i bisogni sociali e sanitari della popolazione, in particolare dei gruppi più vulnerabili.
L’infermiere condivide inoltre la responsabilità di mantenere e proteggere l’ambiente naturale dall’impoverimento delle risorse, dall’inquinamento, dalla degradazione e dalla distruzione.

2.    L’infermiere e la pratica
L’infermiere assume la responsabilità diretta e deve rispondere dell’assistenza infermieristica; deve inoltre mantenere aggiornate le proprie conoscenze e abilità professionali attraverso la formazione permanente.
L’infermiere mantiene uno standard di salute personale in modo da non compromettere la capacità di prestare assistenza.
Nel caso in cui l’infermiere accetti o deleghi responsabilità, valuta con spirito critico la propria competenza e quella degli altri operatori.
L’infermiere esprime sempre una condotta personale che onora la professione e rafforza la fiducia della collettività nel personale infermieristico.
Nell’esercizio della sua professione, l’infermiere si assicura che l’uso della tecnologia e del progresso scientifico siano compatibili con la sicurezza, la dignità e i diritti della persona.

3.    L’infermiere e la professione
L’infermiere assume il ruolo principale nella definizione e nell’applicazione di standard accettabili nella pratica assistenziale clinica, nel management, nella ricerca e nella formazione infermieristica.
L’infermiere contribuisce attivamente a sviluppare un nucleo centrale di conoscenze professionali fondate sulla ricerca.
Attraverso le sue forme associative, l’infermiere partecipa alla creazione e al mantenimento di condizioni di impiego e di lavoro che siano sicure ed eque per la professione infermieristica, sia dal punto di vista sociale che da quello economico.

4.    L’infermiere e i colleghi di lavoro
L’infermiere intrattiene rapporti di cooperazione con i colleghi di lavoro sia appartenenti alla professione infermieristica che ad altri ambiti.
L’infermiere assume tutte le misure necessarie per salvaguardare le persone, le famiglie e le comunità nel momento in cui la loro salute fosse messa a rischio da un collega o da qualsiasi altra persona. 

Suggerimenti per l’utilizzo del Codice deontologico dell’infermiere del Consiglio internazionale degli infermieri

Il Codice deontologico del Consiglio internazionale degli infermieri è una guida all’agire professionale basata sui valori e sui bisogni sanitari e sociali. Esso avrà senso solo come documento dinamico se applicato nei diversi ambiti dell’assistenza infermieristica e sanitaria in una società in continua evoluzione.
Per consentire il raggiungimento di questo obiettivo, il Codice deve essere compreso, interiorizzato e utilizzato dagli infermieri in tutti gli aspetti della loro attività. Deve inoltre essere messo a disposizione degli studenti e degli infermieri durante tutto il loro percorso formativo e la loro vita lavorativa.

Applicazione dei diversi elementi del Codice deontologico degli infermieri del Consiglio internazionale degli infermieri

I quattro elementi che costituiscono il Codice deontologico degli infermieri del Consiglio internazionale degli infermieri – l’infermiere e la persona, l’infermiere e la pratica, l’infermiere e i colleghi di lavoro e l’infermiere e la professione – costituiscono un quadro generale per le norme di condotta.
Le tabelle che seguono aiuteranno gli infermieri a tradurre queste norme nelle realtà operative.
Gli infermieri e gli studenti infermieri di conseguenza dovranno:
  • Studiare le norme che propone ogni elemento del Codice.
  • Riflettere su ciò che ognuna di queste norme significa per loro. Pensare al modo con il quale possono applicare la deontologia nel loro ambito di assistenza infermieristica: nella pratica, nella formazione, nella ricerca o nel management.
  • Discutere del Codice con i colleghi di lavoro ed altri.
  • Ricorrere a un esempio specifico, tratto dall’esperienza, per identificare i dilemmi etici e le norme di condotta come specificato nel Codice. Riconoscere come risolverebbero il dilemma.
  • Lavorare in gruppi per chiarire il processo decisionale etico e ricercare il consenso sulle norme di condotta etica.
  • Collaborare con l’associazione infermieristica nazionale, con i colleghi ed altri nell’applicazione continua delle norme deontologiche di condotta nell’assistenza infermieristica pratica, nell’insegnamento, nella ricerca e nel management. 
 
Elemento 1 del Codice: L’INFERMIERE E LA PERSONA
Infermieri impegnati nell’assistenza diretta, nel coordinamento e nella dirigenza dei servizi infermieristici
Infermieri insegnanti e  infermieri ricercatori Associazione infermieristica nazionale
Erogare assistenza infermieristica nel rispetto dei diritti umani, dimostrando sensibilità nei confronti dei valori, delle consuetudini e delle credenze delle persone. Includere nei corsi di studio dei riferimenti ai diritti umani, all’equità, alla giustizia e alla solidarietà quali fondamenti per l’accesso all’assistenza sanitaria. Redigere delle prese di posizione e delle linee guida a favore dei diritti umani e delle norme deontologiche.
Frequentare e organizzare momenti di formazione permanente su argomenti di etica e deontologia. Fornire delle occasioni di insegnamento e apprendimento di tematiche etiche e della presa di decisioni etiche. Esercitare pressioni in favore di un coinvolgimento degli infermieri nell’ambito delle commissioni incaricate della revisione di documenti sull’etica e del rispetto della deontologia.
Fornire sufficienti informazioni alla persona assistita per permettere di dare il consenso informato ed esercitare il diritto di scegliere o rifiutare il trattamento. Offrire delle occasioni di  insegnamento/apprendimento nell’ambito del consenso informato. Elaborare delle linee guida, delle direttive e degli eventi formativi sul consenso informato.
Utilizzare dei sistemi di registrazione e di gestione delle informazioni che garantiscano la riservatezza. Introdurre nei programmi i concetti di privacy e di riservatezza. Inserire le tematiche della  riservatezza e della privacy nel codice deontologico nazionale degli infermieri.
Garantire la sicurezza dell’ambiente di lavoro. Sensibilizzare gli studenti sull’importanza dell’azione sociale nell’ambito di questioni che interessano il mondo contemporaneo. Impegnarsi per un ambiente sano e sicuro.

 


 

Elemento 2 del Codice: L’INFERMIERE E LA PRATICA
Infermieri impegnati nell’assistenza diretta, nel coordinamento e nella dirigenza dei servizi infermieristici
Infermieri insegnanti e infermieri ricercatori Associazione infermieristica nazionale
Stabilire degli standard per l’assistenza infermieristica e creare un ambiente di lavoro che promuova un’assistenza di qualità. Offrire occasioni di insegnamento/apprendimento  che sensibilizzino alla necessità di aggiornarsi per tutta la vita lavorativa e al mantenimento della massima competenza nell’esercizio della professione. Offrire iniziative di formazione permanente attraverso riviste professionali, convegni, formazione a distanza, ecc.
Istituire dei sistemi di valutazione dei risultati professionali, della formazione permanente  nonché del rinnovo sistematico dell’abilitazione all’esercizio della professione. Condurre ricerca e diffonderne i risultati che mettano in evidenza i nessi tra aggiornamento delle conoscenze e competenza nell’esercizio della professione. Esercitare pressioni per garantire offerte di formazione permanente nonché la qualità degli standard assistenziali
Seguire e promuovere la salute personale degli infermieri per mantenere al più alto livello possibile le loro capacità nell’esercizio della professione. Promuovere l’importanza della salute personale e illustrarne la relazione con altri valori.  Promuovere stili di vita sani fra gli appartenenti alla professione infermieristica. Esercitare pressioni in favore di luoghi di lavoro sani e per la disponibilità di servizi destinati agli infermieri.
 
Elemento 3 del Codice: L’INFERMIERE E LA PROFESSIONE
Infermieri impegnati nell’assistenza diretta, nel coordinamento e nella dirigenza dei servizi infermieristici
Infermieri insegnati e infermieri ricercatori Associazione infermieristica nazionale
Stabilire degli standard per la pratica professionale infermieristica, per la ricerca, per la formazione e il management infermieristici. Offrire delle occasioni di insegnamento/apprendimento della formulazione di standard per la pratica professionale infermieristica, la ricerca, la formazione e il management infermieristici. Collaborare con altri per la definizione degli standard per la formazione infermieristica, la pratica, la ricerca e il management.
Incoraggiare il supporto nei luoghi di lavoro della conduzione, diffusione e utilizzo della ricerca connessa all’assistenza infermieristica e  sanitaria. Condurre ricerche, diffonderne i risultati e utilizzare la ricerca per far progredire la professione infermieristica. Elaborare delle prese di posizione, delle direttive e degli standard sulla ricerca  infermieristica.
Promuovere la partecipazione degli infermieri alle attività delle associazioni infermieristiche nazionali così da creare delle condizioni socio-economiche favorevoli per il personale infermieristico. Sensibilizzare gli studenti all’importanza delle associazioni professionali infermieristiche. Esercitare pressioni per ottenere condizioni di impiego e di lavoro eque e giuste per gli infermieri. Elaborare prese di posizione e direttive su questioni legate ai luoghi di lavoro.
 
Elemento 4 del Codice: L’INFERMIERE E I COLLEGHI DI LAVORO
Infermieri impegnati nell’assistenza diretta, nel coordinamento e nella dirigenza dei servizi infermieristici
Infermieri insegnanti e infermieri ricercatori Associazione infermieristica nazionale
Promuovere consapevolezza in merito alle funzioni specifiche e sovrapposte con altri operatori, nonché sulle potenziali tensioni interdisciplinari. Migliorare la comprensione dei ruoli degli altri operatori.   Stimolare la cooperazione con altre discipline connesse a quella  infermieristica.
Sviluppare nei luoghi di lavoro dei sistemi che supportino valori etici e comportamenti professionali comuni. Far conoscere la deontologia infermieristica alle altre figure professionali. Sviluppare la consapevolezza sulle questioni deontologiche delle altre figure professionali.
Sviluppare modalità per salvaguardare la persona, la famiglia o la comunità quando la loro assistenza fosse messa a rischio dal comportamento degli operatori sanitari. Trasmettere agli studenti la necessità di salvaguardare la persona, la famiglia o la comunità, quando l’assistenza fosse messa a rischio dal comportamento degli operatori sanitari. Fornire direttive, dichiarazioni e ambiti di discussione sulle questioni legate alla salvaguardia delle persone quando la loro assistenza fosse messa a rischio dal comportamento degli operatori sanitari.
 
Diffusione del Codice deontologico dell’infermiere del Consiglio internazionale degli Infermieri
Per essere efficace, Il Codice deontologico del Consiglio internazionale degli infermieri deve diventare familiare agli interessati. Noi vi incitiamo a contribuire alla sua diffusione nei corsi di formazione infermieristica e tra gli infermieri, attraverso gli organi di stampa infermieristici ed altri media. Il Codice dovrebbe essere inoltre fatto conoscere alle altre figure professionali sanitarie, alla collettività, agli utenti dei servizi ed agli amministratori, agli organismi di difesa dei diritti umani e alle istituzioni che impiegano infermieri.


Glossario dei termini usati nel Codice deontologico dell’infermiere del Consiglio internazionale degli infermieri
 
Collega di lavoro Altri infermieri e altri lavoratori e professionisti operanti in ambito sanitario o in altri ambiti.
Famiglia Un’unità sociale composta da membri legati tra loro per consanguineità, parentela o relazioni affettive o legali.
Gruppi correlati Altri infermieri, altri professionisti o operatori sanitari che offrono servizi alla persona, alla famiglia o alla collettività e che operano per il raggiungimento degli obiettivi desiderati.
Informazioni personali Informazioni riguardanti la sfera privata della persona o della famiglia ‑ ottenute durante il contatto professionale ‑ che, se rivelate, possono violare il diritto alla privacy e causare disagio, imbarazzo o danno alla persona o alla famiglia.
L’infermiere condivide con la società Un infermiere, in quanto professionista sanitario e cittadino, intraprende e sostiene azioni appropriate per soddisfare i bisogni sanitari e sociali della collettività.
Rapporto di cooperazione Rapporto professionale basato su azioni collegiali e interazioni reciproche, nonché comportamento che mira al raggiungimento di certi obiettivi.
Salute personale Benessere mentale, fisico, sociale e spirituale dell’infermiere.

     

 


Codice deontologico ICN 2012

Il Codice deontologico degli infermieri del Consiglio internazionale degli infermieri (ICN)

La traduzione italiana di Cecilia Sironi, rivista da Giliola Baccin, è a cura della Consociazione nazionale delle Associazioni infermiere/i (CNAI), www.cnai.info,
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E’ necessario abilitare JavaScript per vederlo.
– ISBN: 978-88-903923-4-4

Il codice internazionale di deontologia per la professione infermieristica fu adottato per la prima volta dal Consiglio internazionale degli infermieri (ICN) nel 1953. Da allora è stato rivisto e riaffermato diverse volte; la più recente revisione si è conclusa con questa versione dell’anno 2012.

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 Premessa

Gli infermieri hanno quattro responsabilità fondamentali: promuovere la salute, prevenire la malattia, ristabilire la salute e alleviare la sofferenza. I bisogni di assistenza infermieristica sono universali.

Il rispetto dei diritti dell’uomo, compresi i diritti culturali, il diritto alla vita e alla scelta, alla dignità e a essere trattati con rispetto, fanno parte integrante dell’assistenza infermieristica. L’assistenza infermieristica rispetta tali diritti e non è influenzabile da fattori riguardanti l’età, il colore, il credo religioso, la cultura, lo stato d’invalidità o di malattia, il genere e l’orientamento sessuale, la nazionalità, l’ideologia politica, la razza o lo stato sociale.

Gli infermieri prestano i loro servizi sanitari alla persona, alla famiglia e alla comunità, coordinandoli con quelli dei gruppi correlati.

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Tutti i diritti, compresi quelli di traduzione in altre lingue, sono riservati. Questa pubblicazione può essere riprodotta e distribuita, per intero o in parte, senza alterazioni e senza un preventivo permesso scritto, a condizione che sia indicata la fonte.

Copyright © 2012, ICN – International Council of Nurses,

3, place Jean-Marteau, CH-1201 Ginevra (Svizzera)

IL CODICE DELL’ICN

Il Codice deontologico del Consiglio internazionale degli infermieri si articola in quattro elementi principali che delineano le norme di condotta deontologica.

 ELEMENTI DEL CODICE

 1. Gli infermieri e le persone

 La responsabilità professionale principale dell’infermiere è nei confronti delle persone che hanno bisogno di assistenza infermieristica.

Nell’esercizio della sua professione, l’infermiere promuove un ambiente in cui siano rispettati i diritti umani, i valori, le consuetudini e il credo religioso della persona, della famiglia e della comunità.

L’infermiere si assicura che la persona riceva informazioni accurate, sufficienti e tempestive e in un modo culturalmente appropriato, su cui basare il consenso all’assistenza e ai trattamenti a essa correlati.

L’infermiere mantiene la riservatezza delle informazioni personali di cui è a conoscenza e le condivide utilizzando la sua capacità di giudizio.

L’infermiere condivide con la società la responsabilità dell’avvio e del sostegno delle iniziative volte a soddisfare i bisogni sociali e sanitari della popolazione, in particolare dei gruppi più vulnerabili.

L’infermiere è a favore dell’equità e della giustizia sociale nell’allocazione delle risorse, nell’accesso all’assistenza sanitaria e ad altri servizi sociali ed economici.

L’infermiere dimostra di possedere valori professionali quali il rispetto, la comprensione, la compassione, la fiducia e l’integrità.

2. Gli infermieri e la pratica

 L’infermiere assume la responsabilità personale e risponde dell’assistenza infermieristica che svolge; deve inoltre mantenere aggiornata a propria competenza attraverso la formazione permanente.

L’infermiere mantiene uno standard di salute personale in modo da non compromettere la capacità di prestare assistenza.

L’infermiere impiega la propria capacità di giudizio quando accetta o delega la responsabilità riguardo alla sua competenza.

L’infermiere esprime sempre una condotta personale che onori la professione e migliori l’immagine e la fiducia della collettività nel personale infermieristico.

Nell’esercizio della sua professione, l’infermiere si assicura che l’uso della tecnologia e delle scoperte scientifiche siano compatibili con la sicurezza, la dignità e i diritti delle persone.

L’infermiere s’impegna a promuovere e a mantenere negli ambienti di lavoro una cultura che promuova il comportamento etico e il dialogo aperto.

3. Gli infermieri e la professione

L’infermiere assume il ruolo principale nella definizione e nell’applicazione di standard accettabili di pratica assistenziale infermieristica, management, ricerca e formazione infermieristica.

L’infermiere contribuisce attivamente a sviluppare il nucleo centrale di conoscenze professionali fondate sulla ricerca che sostenga una pratica basata su prove di efficacia.

L’infermiere contribuisce attivamente a sviluppare e sostenere il nucleo centrale dei valori professionali.

L’infermiere, agendo attraverso l’organizzazione professionale, partecipa alla creazione di un ambiente di lavoro positivo e al mantenimento di condizioni di lavoro sicure ed eque per la professione infermieristica, sia dal punto di vista sociale che da quello economico.

L’infermiere esercita la professione in modo da sostenere e proteggere l’ambiente naturale ed è consapevole delle conseguenze del suo operato sulla salute.

L’infermiere contribuisce a un ambiente organizzativo etico e stimola la discussione su comportamenti e contesti non etici.

4. Gli infermieri e i colleghi di lavoro

 L’infermiere intrattiene relazioni con i colleghi di lavoro, sia appartenenti alla professione infermieristica sia ad altri ambiti, basate sulla collaborazione e il rispetto.

L’infermiere agisce in modo appropriato per salvaguardare le persone, le famiglie e le comunità nel momento in cui la loro salute fosse messa a rischio da un collega o da qualsiasi altra persona.

L’infermiere agisce in modo appropriato per sostenere e guidare i propri colleghi nel promuovere una condotta etica.

Suggerimenti per l’utilizzo del Codice deontologico degli infermieri dell’ICN

Il Codice deontologico degli infermieri dell’ICN è una guida all’agire professionale basata sui valori e sui bisogni sociali. Esso avrà senso solo come documento dinamico se applicato nei diversi ambiti dell’assistenza infermieristica e sanitaria in una società in continua evoluzione.

Per raggiungere il suo scopo, il Codice deve essere compreso, interiorizzato e utilizzato dagli infermieri in tutti gli aspetti del loro lavoro. Deve inoltre essere messo a disposizione degli studenti e degli infermieri durante tutto il loro percorso formativo e la vita lavorativa.

Applicazione degli elementi del Codice deontologico degli infermieri dell’ICN

 I quattro elementi che costituiscono il Codice deontologico degli infermieri dell’ICN – gli infermieri e le persone, gli infermieri e la pratica, gli infermieri e la professione, gli infermieri e i colleghi di lavoro – offrono un quadro di riferimento per le norme di condotta. Le tabelle che seguono aiuteranno gli infermieri a tradurre queste norme nelle situazioni concrete.

Gli infermieri e gli studenti infermieri di conseguenza possono:

  • Studiare le norme che ciascun elemento del Codice propone.
  • Riflettere su ciò che ognuna di queste norme significa per loro. Pensare al modo in cui possono applicare la deontologia nel proprio ambito di assistenza infermieristica: nella pratica, nella formazione, nella ricerca o nel management.
  • Discutere del Codice con i colleghi di lavoro e altri.
  • Ricorrere a un esempio specifico, tratto dall’esperienza, per identificare i dilemmi etici e le norme di comportamento come specificato nel Codice. Indicare su come risolverebbero i dilemmi.
  • Lavorare in gruppi per chiarire il processo decisionale etico e ricercare il consenso sulle norme di comportamento etico.
  • Collaborare con l’associazione infermieristica nazionale, con i colleghi e altri, nell’applicazione continua delle norme deontologiche nella pratica infermieristica, nell’insegnamento, nella ricerca e nel management. 

 Elemento 1 del Codice: GLI INFERMIERI E LE PERSONE

Infermieri impegnati nella pratica infermieristica, nel coordinamento e nella dirigenza dei servizi infermieristici

Infermieri insegnanti e infermieri ricercatori

Associazioni infermieristiche nazionali

Erogare assistenza nel rispetto dei diritti umani, dimostrando sensibilità nei confronti dei valori, delle consuetudini e delle credenze delle persone.

Includere nei curricula dei riferimenti ai diritti umani, all’equità, alla giustizia e alla solidarietà quali fondamenti per l’accesso all’assistenza.

Redigere prese di posizione e linee guida che sostengano i diritti umani e le norme deontologiche.

Frequentare e organizzare momenti di formazione permanente su argomenti di etica e deontologia.

Fornire occasioni d’insegnamento e apprendimento su tematiche etiche e la presa di decisioni etiche.

Esercitare pressioni in favore del coinvolgimento degli infermieri nei comitati etici.

Fornire sufficienti informazioni alla persona assistita per consentirle di dare il consenso informato all’assistenza infermieristica e/o medica ed esercitare il diritto di scegliere o rifiutare il trattamento.

Offrire occasioni d’insegnamento/apprendimento sul consenso informato, la tutela della privacy e la riservatezza, la beneficenza e la maleficenza.

Elaborare linee guida, prese di posizione, documentazione rilevante ed eventi formativi sul consenso informato all’assistenza infermieristica e medica.

Utilizzare dei sistemi di registrazione e di gestione delle informazioni che garantiscano la riservatezza.

Introdurre nei curricula i concetti dei valori professionali.

Inserire i temi della riservatezza e della tutela della privacy nel codice deontologico nazionale degli infermieri.

Garantire e monitorare la sicurezza ambientale nei luoghi di lavoro.

Sensibilizzare gli studenti sull’importanza dell’azione sociale sui temi etici di attualità.

Impegnarsi per tutelare un ambiente sano e sicuro.

 

Elemento 2 del Codice: GLI INFERMIERI E LA PRATICA

Infermieri impegnati nella pratica infermieristica, nel coordinamento e nella dirigenza dei servizi infermieristici

Infermieri insegnanti e infermieri ricercatori

Associazioni infermieristiche nazionali

Stabilire degli standard per l’assistenza infermieristica e creare un ambiente di lavoro che promuova un’assistenza di qualità.

Offrire occasioni d’insegnamento/apprendimento che sensibilizzino alla necessità di aggiornarsi per tutta la vita lavorativa e al mantenimento della competenza nell’esercizio della professione.

Offrire iniziative di formazione permanente attraverso riviste professionali, convegni, formazione a distanza, ecc.

Istituire dei sistemi di valutazione dei risultati professionali, della formazione permanente e di un rinnovo sistematico dell’abilitazione all’esercizio della professione.

Condurre ricerca e diffonderne i risultati che mostrino i nessi tra l’aggiornamento continuo e il mantenimento della competenza nell’esercizio della professione.

Esercitare pressioni per garantire opportunità di formazione permanente e standard di qualità dell’assistenza.

Monitorare e promuovere la salute personale degli infermieri tenendo conto della loro competenza nell’esercizio della professione.

Promuovere l’importanza della salute personale e illustrarne la relazione con gli altri valori.

Promuovere stili di vita sani fra gli appartenenti alla professione infermieristica.

Esercitare pressioni per ottenere luoghi di lavoro sani e servizi per gli infermieri.

 

Elemento 3 del Codice: GLI INFERMIERI E LA PROFESSIONE

Infermieri impegnati nella pratica infermieristica, nel coordinamento e nella dirigenza dei servizi infermieristici

Infermieri insegnanti e infermieri ricercatori

Associazioni infermieristiche nazionali

Stabilire delle norme di comportamento per la pratica professionale, la ricerca, la formazione e il management infermieristici.

Offrire delle occasioni di insegnamento/apprendimento nella formulazione di norme di comportamento per la pratica professionale, la ricerca, la formazione e il management infermieristici.

Collaborare con altri per la definizione di norme di comportamento per la formazione, la pratica, la ricerca e il management infermieristici.

Incoraggiare il sostegno, nei luoghi di lavoro, della conduzione, diffusione e utilizzo della ricerca connessa all’assistenza infermieristica e sanitaria.

Condurre ricerche, diffonderne i risultati e utilizzare la ricerca per far progredire la professione infermieristica.

Elaborare prese di posizione, linee guida e standard per la ricerca infermieristica.

Promuovere la partecipazione degli infermieri alle associazioni infermieristiche nazionali così da creare delle condizioni socio-economiche favorevoli per il personale infermieristico.

Sensibilizzare gli studenti all’importanza delle associazioni professionali infermieristiche.

Esercitare pressioni per ottenere condizioni di lavoro sociali ed economiche che siano eque per gli infermieri. Elaborare prese di posizione e linee guida su tematiche inerenti i luoghi di lav

 

Elemento 4 del Codice: GLI INFERMIERI E I COLLEGHI DI LAVORO

Infermieri impegnati nella pratica infermieristica, nel coordinamento e nella dirigenza dei servizi infermieristici

Infermieri insegnanti e infermieri ricercatori

Associazioni infermieristiche nazionali

Promuovere la consapevolezza dell’esistenza di funzioni specifiche e sovrapposte e della possibilità di tensioni interdisciplinari.

Sviluppare la comprensione dei ruoli degli altri operatori.

Stimolare la cooperazione con altre discipline connesse a quella infermieristica.

Sviluppare dei sistemi, nei luoghi di lavoro, che sostengano i valori etici e i comportamenti professionali comuni.

Far conoscere la deontologia infermieristica alle altre figure professionali.

Sviluppare la consapevolezza sulle questioni deontologiche delle altre professioni.

Sviluppare modalità per salvaguardare la persona, la famiglia o la comunità qualora la loro assistenza fosse messa a rischio dal personale sanitario.

Trasmettere agli studenti la necessità di salvaguardare la persona, la famiglia o la comunità, quando l’assistenza fosse messa a rischio dal comportamento del personale sanitario.

Fornire direttive, prese di posizione e ambiti di discussione sulle questioni legate alla salvaguardia delle persone qualora la loro assistenza fosse messa a rischio dal comportamento del personale sanitario.

 Diffusione del Codice deontologico degli infermieri dell’ICN

Per essere efficace, il Codice deontologico degli infermieri dell’ICN deve diventare familiare a tutti gli infermieri. Vi incoraggiamo a contribuire alla sua diffusione nei corsi di formazione infermieristica, tra gli infermieri che esercitano la professione, attraverso la stampa infermieristica ed altri mass media. Il Codice dovrebbe essere inoltre fatto conoscere alle altre professioni sanitarie, alla collettività, agli utenti dei servizi e ai gruppi che prendono le decisioni, agli organismi di difesa dei diritti umani e ai datori di lavoro degli infermieri. 

Glossario dei termini usati nel Codice deontologico degli infermieri dell’ICN

 

Collega di lavoro

Altri infermieri e altri lavoratori e professionisti che operano in ambito sanitario o in altri ambiti.

Famiglia

Un’unità sociale composta da membri legati tra loro per consanguineità, parentela o relazioni affettive o legali.

Gruppi correlati

Altri infermieri, altro personale dedicato all’assistenza sanitaria o professionisti che offrono servizi alla persona, alla famiglia o alla collettività e che operano per il raggiungimento degli obiettivi desiderati.

Informazioni personali

Informazioni riguardanti la sfera privata della persona o della famiglia ottenute durante il contatto professionale che, se rivelate, potrebbero violare il diritto alla privacy, causare disagio, imbarazzo o danno alla persona o alla famiglia.

L’infermiere condivide con la società

L’infermiere, in quanto professionista sanitario e cittadino, intraprende e sostiene azioni appropriate per soddisfare i bisogni sanitari e sociali della collettività.

Rapporto di collaborazione

Una relazione professionale, basata su azioni e comportamenti collegiali e reciproci, che mira a raggiungere certi obiettivi concordati insieme.

Salute personale

Benessere mentale, fisico, sociale e spirituale dell’infermiere.

 

International Council of Nurses

3, place Jean-Marteau

1201 Geneva, Switzerland

Tel. +41 (22) 908 01 00

Fax +41 (22) 908 01 01

email:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E’ necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.icn.ch

 

Consociazione nazionale delle Associazioni infermiere/i

Sede operativa

tel. 02 58325428

Fax 02 58325428

Email:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E’ necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.cnai.info

 

Codice deontologico ICN 2012 versione pdf

Codice Deontologico ICN 2005


Girl Child Education Fund

 

In occasione del 6° World AIDS Orphans Day, il Consiglio Internazionale degli Infermieri (ICN) e la Fondazione Internazionale Florence Nightingale intendono far conoscere il progetto Girl Child Education Fund, rivolto a sostenere l’istruzione primaria e secondaria delle bambine che vivono nei paesi in via di sviluppo i cui genitori – uno dei quali infermiere – sono deceduti a causa dell’A.I.D.S.


 Girl Child Education Fund E’ stato realizzato nel maggio 2005 per sostenere l’istruzione primaria e secondaria delle bambine orfane con età inferiore ai 18 anni; con questo finanziamento sono pagati la retta della scuola, i libri e le divise. 
L’ICN collabora con le Associazioni Infermieristiche nazionali per assicurare che i contributi economici siano impiegati unicamente a tale scopo. Ogni bambina o ragazza inclusa nel progetto viene affiancata da una collega dell’Associazione infermierista locale che la segue personalmente monitorando i suoi progressi scolastici.

 


La storia di una ragazza
Mia madre era un’infermiera e lavorava nell’ospedale del distretto, ma nel 1998 ha cominciato ad avere problemi di salute. Subiva ripetuti ricoveri e il reddito familiare non consentiva il pagamento delle spese. Nel 2003 anche le condizioni di salute di mio padre hanno cominciato a peggiorare; ho pensato che fosse a causa della tensione accumulata stando al capezzale di mia madre. Nel giugno del 2004 ho scoperto che mia madre era affetta da A.I.D.S. Questo è stato molto doloroso, assieme alla consapevolezza che saremmo rimasti orfani. La mia paura è stata grande. Sei mesi più tardi, nel giorno di Natale, mia madre è morta. Tre giorni dopo, ho ricevuto i risultati scolastici. Avevo superato gli esami e potevo frequentare la scuola secondaria. Sebbene mio padre stesse male, ha lavorato affinché potessi iscrivermi al primo trimestre. Nel tempo non ha potuto garantirmi anche il secondo trimestre e sono stata costretta a lasciare la scuola. Ho cominciato così a cercare lavoro come domestica. Mio padre è morto nel novembre del 2005. Due giorni dopo il funerale, sono giunte buone notizie.  Una collega di mia madre ci ha informati che l’Associazione Nazionale degli Infermieri del Kenya mi aveva scelto per beneficiare del Girl Child Education Fund. Era troppo bello per essere vero.Quando così il trimestre scolastico è cominciato, la collega di mia madre mi ha accompagnato a scuola; è stata sempre presente facendomi avvertire meno la mancanza dei miei genitori. La tassa scolastica è stata pagata e ho potuto frequentare senza interruzioni. Ho una nuova divisa e posso consumare i pasti a scuola. Ringrazio Dio per questo.  Il Girl Child Education Fund mi ha consentito un importante cambiamento. Mi consente di studiare e di diventare una professionista per contribuire alla vita di molte altre persone come gli infermieri della Associazione del Kenia hanno contribuito  alla mia vita.

Grazie per questo nobile progetto.

 


Perché aiutare le bambine?
L’istruzione delle bambine gioca un ruolo chiave nei confronti della condizione sanitaria e sociale. Consente di abbassare i tassi di mortalità infantile e di fertilità, di migliorare la salute e la nutrizione, di rendere possibile un reddito più alto, una miglior equità tra i sessi e un aumento delle probabilità che le generazioni seguenti saranno, a loro volta, istruite. A causa delle condizioni di povertà, di malattia, di pratiche culturali in uso, del timore e della violenza diffusi, le bambine rappresentano il 60% sul totale dei bambini che non frequentano la scuola, stimato in 113 milioni.
La maggior parte di questi bambini vive nell’Africa sub-sahariana.
 

Perché Girl Child Education Fund aiuta i bambini orfani?
La condizione di orfano rappresenta un’importante barriera nel realizzare la parità tra i sessi nell’ambito dell’istruzione.  L’Africa sub-sahariana, epicentro della pandemia dell’A.I.D.S., è l’unica regione in cui il numero di bambini soli sta aumentando. Si sta raggiungendo il numero di 16 milioni di orfani come conseguenza della drammatica diffusione dell’AIDS e, secondo UNAIDS, solo 700.000 bambini stanno ricevendo un qualche tipo di aiuto. Questi sono in genere i primi ai quali viene negata l’istruzione quando i parenti rimasti non possono permettersi di istruirli; le bambine in particolare sono le prime ad interrompere gli studi affinché possano curare gli altri bambini a casa. Frequentemente l’istruzione viene negata anche per i pregiudizi che continuano ad essere diffusi nei confronti delle persone affette da A.I.D.S.
Quante bambine sono state aiutate?
Nel 2006 il Girl Child Education Fund ha consentito il sostegno di 40 bambine in Kenya, nello Swaziland, in Uganda e in Zambia. Il Consiglio Internazionale degli Infermieri con le Associazioni infermieristiche nazionali assicura la protezione della dignità e riservatezza dei beneficiari poiché non vi è rapporto diretto tra il donatore e i bambini. Il progetto riesce a garantire ai bambini la conclusione della scuola secondaria. Una recente donazione dalla Stephen Lewis Foundation ha consentito quest’anno di aumentare gli aiuti per assicurare l’istruzione ad altre 160 bambine.

Come puoi aiutare?  

  • $200 ogni anno o $16,60 ogni mese per garantire l’istruzione ad una bambina iscritta alla scuola primaria in un paese dell’Africa sub-sahariana
  •  $600 ogni anno o $50 ogni mese per garantire l’istruzione ad una bambina iscritta alla scuola secondaria in un paese dell’Africa sub-sahariana
  • $5.000 per garantire l’istruzione di una ragazza per tutto il ciclo scolastico.

 Il contributo può essere versato online attraverso il sito www.fnif.org/girlfund.htm o direttamente sul seguente modulo

La Consociazione Nazionale delle Associazioni Infermiere/i, affiliata al Consiglio Internazionale degli Infermieri, si fa promotrice di questa iniziativa presso gli Infermieri italiani ed altre Istituzioni sanitarie condividendone gli importanti scopi. 

Consociazione Nazionale delle Associazioni Infermiere/Infermieri

c/o A.R.L.I. Via Trebbia, 9 20135 MILANO

Tel. e Fax. 02 58325428


I servizi sanitari

Le posizioni dell’I.C.N.


 

Lo sviluppo delle risorse umane nell’ambito dei servizi sanitari

 

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. ritiene che lo sviluppo delle risorse umane nei servizi sanitari richieda un approccio interdisciplinare ed intersettoriale che riconosca i ruoli complementari dei diversi protagonisti e metta in luce il contributo delle diverse discipline. I protagonisti, in particolare, sono identificabili nei consumatori, nei professionisti, negli insegnanti, nei ricercatori, nei datori di lavoro, nei dirigenti, negli organismi governativi e finanziari, negli organismi professionali.

Nello stesso modo, l’I.C.N. riconosce che, in questa materia, modelli di pianificazione e sistemi informativi integrati e globali costituiscano il risultato dei processi di consultazione nelle diverse realtà.

Nel caso in cui si istituiscano nuove categorie di operatori sanitari o siano introdotti cambiamenti nell’assegnazione dei ruoli, le conseguenze che possono derivarne per le risorse umane, a livello locale e nazionale, devono essere identificate e previste fin dall’inizio, comprendendo l’impegno economico necessario e il loro impatto sull’organizzazione. La pianificazione di nuove categorie dovrà tenere conto:

  • dei bisogni e delle priorità nella cura e nell’assistenza,
  • delle competenze dei singoli professionisti sanitari presenti,
  • dei cambiamenti apportati nell’ambito di tali competenze, conseguenti all’introduzione di nuovi ruoli,
  • delle conseguenze nell’ambito della formazione e nel campo di applicazione,
  • dei fattori di qualità ed efficacia quando si assumono decisioni relativamente all’ambito infermieristico,
  • del concetto di equità come valore fondamentale del sistema sanitario,
  • delle conseguenze indotte nell’organizzazione, gestione, fornitura e finanziamento dei servizi,
  • delle implicazioni nell’ambito della regolamentazione,
  • degli effetti sulle responsabilità dei professionisti che già operano nei sistemi sanitari,
  • dell’effetto provocato sui piani di carriera dei professionisti sanitari già esistenti stante i piani di carriera di cui disporranno le nuove categorie.

Per assicurare una partecipazione efficace della professione infermieristica allo sviluppo delle risorse umane, impiegate nel settore sanitario, occorre identificare quanto è fondamentale l’assistenza infermieristica e il modo in cui si articola per evitare sovrapposizioni tra il lavoro svolto dall’infermiere e quello svolto da altre professionalità.

L’I.C.N. ritiene che la professione deve costantemente valutare le conseguenze, per l’assistenza infermieristica e gli infermieri, dei cambiamenti, previsti e non previsti, che i servizi sanitari subiscono. Una valutazione continua del contributo degli infermieri alla tutela della salute così come la ricerca permanente, in questo campo, costituisce una parte significativa dei processi di sviluppo delle risorse umane nel settore sanitario. Questo approccio dovrebbe, in particolare, includere la raccolta di dati riguardanti la pratica e la sperimentazione, sulla base di prove di efficacia.

Le Associazioni nazionali infermieristiche, membri dell’I.C.N., unitamente alle altre organizzazioni professionali, devono:

  • identificare i principali argomenti di riflessione inerenti alla domanda e l’offerta di personale infermieristico prendendo in considerazione i fattori che influenzano le assunzioni, il mantenimento al lavoro e i trasferimenti;
  • comprendere il significato della presenza degli infermieri nell’ambito della politica sanitaria, nelle decisioni assunte, nella progettazione, nell’amministrazione e nel controllo, a tutti i livelli, dello sviluppo delle risorse umane nel settore sanitario. Gli infermieri dovrebbero partecipare agli studi e alle valutazione riguardanti i ruoli delle diverse figure che operano in ambito sanitario e, conseguentemente, ai momenti decisionali riguardanti queste stesse figure, siano esse di istituzione non recente o nuova.
  • aiutare gli infermieri ad acquisire o migliorare le competenze nel campo della ricerca per intraprendere indagini e quindi utilizzare i risultati come riferimento per decisioni riguardanti lo sviluppo delle risorse umane in ambito sanitario;
  • avviare una discussione pubblica sulle risposte da fornire alle richieste riguardanti i servizi sanitari;
  • promuovere come misura positiva, all’interno dei programmi di assunzione e mantenimento del personale, la realizzazioni di rapporti professionali qualitativamente validi, soprattutto per quanto concerne le opportunità offerte nell’ambito della valutazione e dello sviluppo professionale unitamente a sistemi di remunerazioni giusti;
  • riconoscere la diversità culturale presente nella società anche nello sviluppo delle risorse umane del settore sanitario.

Le informazioni di base
La capacità di un paese di raggiungere il miglior livello sanitario possibile dipende, in larga misura, dalla disponibilità di personale sanitario sufficiente, sia come quantità sia come qualità, per fornire prestazioni efficaci. L’obiettivo dello sviluppo delle risorse umane è quello di assicurare la qualità, la quantità, la corretta distribuzione per poter rispondere ai bisogni sanitari, nell’ambito di un contesto favorevole, attraverso una pratica sicura ed efficace. Fra i fattori che influenzano le decisioni concernenti le quantità, le categorie e la distribuzione delle diverse figure sanitarie, si rilevano:

  • il progresso nel campo delle scienze e della tecnologia, le trasformazioni subite dai sistemi sanitari ospedalieri e territoriali, i cambiamenti demografici e la comparsa di nuovi problemi sanitari,
  • una maggior consapevolezza del pubblico per quanto attiene alla disponibilità di servizi sanitari che, a sua volta, si traduce in una maggior domanda di servizi;
  • l’alto costo delle cure e dell’assistenza infermieristica, la riduzione delle risorse destinate all’ambito sanitario con conseguente rivalutazione delle priorità e istituzione di nuove categorie di operatori;
  • le leggi sul lavoro, i requisiti derivanti dalla regolamentazione professionale, le norme e i regolamenti del servizio pubblico, le politiche riguardanti lo sviluppo delle risorse umane e le politiche nazionali sullo sviluppo della sanità.

·  Posizione rivista ed adottata nel 1999.

Prese di posizione attinenti:

·  Il governo della pratica infermieristica

·  La protezione del titolo di “infermiere”

·  Il personale ausiliario o di supporto

·  Il benessere socio-economico degli infermieri

·  Le modalità per trattenere al lavoro gli infermieri ed evitare i trasferimenti internazionali.

 

Gli infermieri e l’assistenza sanitaria di base

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. ritiene che l’equità e l’accesso ai servizi sanitari di base, in particolari quelli infermieristici, siano condizioni indispensabili per migliorare la salute e il benessere delle persone.

Con le Associazioni infermieristiche nazionali, l’I.C.N. si impegna in favore del diritto di disporre di servizi equi ed efficaci e approva la Dichiarazione di Alma Ata1 sull’assistenza sanitaria di base, intesa come modalità per raggiungere un livello di salute che potrà consentire alle persone di condurre una vita socialmente ed economicamente produttiva.

A livello nazionale ed internazionale, l’I.C.N. e le sue Associazioni membri collaborano con i governi e le organizzazioni non governative per assicurare la realizzazione di servizi di sanità primaria più efficaci. Nella pianificazione e realizzazione dei servizi di assistenza sanitari di base, l’I.C.N. sottolinea, in modo rilevante, la necessità di aderire ai seguenti principi:

  • I servizi sanitari devono essere accessibili a tutti, su base egualitaria, consigliando principalmente: la partecipazione delle persone e della comunità alla progettazione e alla realizzazione dei servizi; un forte impegno verso la prevenzione delle malattie e la promozione di salute; l’utilizzo di tecnologie appropriate e non costose; la promozione di un approccio multidisciplinare per la realizzazione del benessere sociale.
  • In materia di assistenza sanitaria, l’accento deve essere posto sull’individuo, la famiglia e il gruppo che hanno la necessità di ricevere servizi per la promozione di salute, la protezione dalla malattia e dall’inabilità, la cura, la riabilitazione, una morte serena e dignitosa.
  • La formazione dei professionisti sanitari deve seguire criteri scientifici ed etici.
  • I professionisti sanitari devono rispettare il diritto della persona, della famiglia e della comunità di prendere decisioni riguardanti le cure e l’assistenza proposti.
  • I risultati della ricerca e dei progressi tecnologici devono dare benefici direttamente i pazienti e gli altri utenti dei servizi sanitari.

Le informazioni di base
La popolazione mondiale affronta un futuro in cui la salute ed il benessere possono essere influenzati negativamente dai rapidi sviluppi della tecnologia, dalla riduzione delle risorse naturali e dalla degradazione ambientale, dalla crescita demografica, dall’effetto derivante da nuovi problemi di salute (per esempio: AIDS) e dalle malattie che si prolungano nel tempo (per esempio: malaria).

Altri fattori, come l’invecchiamento della popolazione e l’aumento del numero di persone affette da malattie croniche e terminali, determinano una crescente domanda di servizi sociali e sanitari.

Nel 1978, l’I.C.N. ha dichiarato il suo sostegno all’assistenza sanitaria di base e la relativa intenzione di cooperare, ai livelli nazionali ed internazionali, con le organizzazioni governative e non governative per rendere tale assistenza una realtà effettiva con lo scopo di soddisfare i bisogni sanitari della popolazione.

Negli anni seguenti, l’I.C.N. e le Associazioni infermieristiche nazionali hanno operato affinché l’assistenza sanitaria di base fosse inclusa nella formazione dei professionisti sanitari, nella pianificazione e nell’erogazione dei servizi, nell’ambito di un processo di ricerca e valutazione continuo. Numerose Associazioni promuovono iniziative per integrarla nella pratica e nella politica infermieristica.

Gli infermieri sono il gruppo principale, tra i professionisti sanitari, in grado di fornire servizi di base a tutti i livelli mantenendo in relazione gli individui, le famiglie, la comunità ed il resto del sistema sanitario. Operando con altri membri della équipe sanitaria, di altri settori o singolarmente, gli infermieri valutano le nuove modalità per accrescere il benessere e migliorare la salute prevenendo la malattia e la disabilità. Gli infermieri contribuiscono a migliorare l’equità e l’accesso ai servizi sanitari apportando un valore aggiunto qualitativo ai risultati dell’assistenza.

Posizione adottata nel 2000.

Prese di posizioni attinenti:

·  La partecipazione degli infermieri a tutte le fasi dei processi decisionali e all’elaborazione delle politiche sanitarie.

 

La partecipazione degli infermieri a tutte le fasi dei processi decisionali e all’elaborazione delle politiche sanitarie

La presa di posizione dell’I.C.N.
Gli infermieri forniscono un importante contributo nei processi decisionali e nelle progettazioni dei servizi sanitari nonché nell’elaborazione di politiche sanitarie appropriate ed efficaci. Possono e devono partecipare alla politica interessandosi degli aspetti che attengono alla salute.

Inoltre gli infermieri sono coinvolti nella progettazione strategica, nell’assegnazione dei fondi, nella pianificazione, nell’assegnazione efficiente delle risorse, nella gestione e valutazione dei programmi e dei servizi. Devono assumersi le loro responsabilità nei processi decisionali e nell’elaborazione di politiche riguardanti i servizi sanitari unitamente a quanto concerne allo sviluppo professionale conseguente.

Le organizzazioni professionali infermieristiche hanno la responsabilità di promuovere e sostenere la partecipazione degli infermieri negli organismi e comitati locali, nazionali ed internazionali, incaricati di assumere decisioni ed elaborare politiche nel campo sanitario. Le organizzazioni professionali devono, inoltre, garantire che gli infermieri, per poter assumere questi ruoli, siano adeguatamene preparati.

Le informazioni di base
Per la relazione che si viene ad instaurare tra gli infermieri, i pazienti e le loro famiglie, si ritiene che questi professionisti possano contribuire, in modo unico, ad interpretare le esigenze e le aspettative della popolazione in materia di sanità. Sono, inoltre, coinvolti nei processi decisionali come nella pratica e nella gestione. Utilizzano i risultati della ricerca per contribuire alle decisioni riguardanti servizi di qualità. Conducono, in ambito sanitario ed infermieristico, indagini che concorrono ad orientare le politiche. Poiché gli infermieri sono spesso coordinatori di attività fornite da altri operatori, partecipano, attraverso la loro conoscenza ed esperienza, alla progettazione strategica ed all’utilizzazione efficiente delle risorse.

Per partecipare alla pianificazione strategica e ai processi decisionali in campo sanitario, come alla predisposizione di politiche sanitarie, gli infermieri devono potere dimostrare il loro valore e convincere del contributo che possono apportare. Come conseguenza si potrà avere un miglioramento e uno sviluppo della formazione infermieristica nell’ambito della gestione e della direzione, soprattutto per quanto concerne la comprensione dei processi politici e governativi.

Altra conseguenza potrà essere l’aumento degli incarichi di direzione, sia nell’ambito dei servizi infermieristici sia in altri servizi sanitari, e l’incoraggiamento a partecipare alle questioni politiche e sociali anche per migliorare e promuovere l’immagine della professione infermieristica.

L’I.C.N. e le Associazioni infermieristiche nazionali promuovono e sostengono tutti gli sforzi volti a migliorare la preparazione degli infermieri per quanto attinente alla gestione, direzione e pianificazione politica. Questa preparazione dove essere la più vasta possibile includendo lo sviluppo della conoscenza e delle abilità per l’influenzare il cambiamento, partecipare ai processi politici e decisionali, formare collaborazioni, utilizzare media e altri mezzi comunicativi.

Le organizzazioni professionali infermieristiche devono impiegare un certo numero di strategie per contribuire allo sviluppo di politiche efficaci. Devono soprattutto sorvegliare sulle assegnazioni degli infermieri nei servizi; integrare nuovi modelli e nuove strategie di gestione; promuovere incessantemente un’immagine positiva dell’assistenza infermieristica e della professione; diffondere le conoscenze e i risultati della ricerca; realizzare e mantenere relazioni adeguate con organizzazioni governative e non governative per sviluppare rapporti collaborativi duraturi.

Da parte sua, l’I.C.N. promuoverà e fornirà tutte le informazioni disponibili riguardanti il contributo della professione infermieristica nei processi decisionali e nell’elaborazione delle politiche in campo sanitario.

Posizione adottata nel 2000.

Prese di posizioni attinenti:

·  La gestione dell’assistenza infermieristica e dei servizi socio-sanitari

·  I servizi sanitari accessibili, finanziati da fondi pubblici.

 

La promozione del valore e della convenienza dei servizi infermieristici

La presa di posizione dell’I.C.N.
E’ evidente che l’assistenza infermieristica costituisca, nell’ambito dei servizi sanitari, una risorsa efficace nonostante sia spesso sotto valutata e sotto utilizzata.

Gli infermieri devono impegnarsi nel dimostrare chiaramente il valore e la convenienza dell’assistenza infermieristica, innanzitutto alle persone assistite, agli altri professionisti e a coloro che assumono decisioni in materia di politica sanitaria, ai diversi livelli. Devono inoltre essere in grado di negoziare e saper sostenere le richieste relative alle risorse necessarie per assistere, con modalità sicure, l’utente.

Gli infermieri hanno la responsabilità di condurre ricerche e di sviluppare i modelli innovatori per l’erogazione dell’assistenza, in grado di rafforzare l’efficacia della professione infermieristica relativamente alla progettazione, all’amministrazione e allo sviluppo di politiche.

La formazione infermieristica, in particolare i programmi che riguardano lo sviluppo della leadership, devono aiutare gli infermieri ad acquisire conoscenze per poter dimostrare il valore e la convenienza dell’assistenza infermieristica per i servizi sanitari. Le istituzioni deputate alla formazione infermieristica e gli organismi che regolamentano la professione dovrebbero rivedere regolarmente i programmi di studi per accertare l’inserimento di un insegnamento riguardante il valore e la convenienza dell’assistenza infermieristica.

Le Associazioni nazionali infermieristiche hanno un ruolo importante nell’influenzare e nel determinare le politiche sanitarie in grado di promuovere il valore e la convenienza dell’assistenza infermieristica.

Le Associazioni nazionali infermieristiche devono elaborare delle strategie volte a sostenere attivamente la partecipazione degli infermieri ai processi decisionali nonché la ricerca in campo sanitario ed infermieristico per dimostrare il valore e la convenienza dell’assistenza infermieristica per i servizi sanitari. Gli infermieri devono esigere la loro partecipazione alla formulazione delle politiche sanitarie, a tutti i livelli.

In un contesto in cui i bisogni di salute sono crescenti ed i costi dei servizi sanitari risultano sempre più elevati, gli infermieri devono assumersi la responsabilità di esaminare e valutare i costi delle loro attività e dei loro risultati per la salute delle persone assistite.

Gli infermieri, in particolare la leadership della professione, devono avere una buona comprensione dello scopo e della natura della riforma sanitaria e del contributo che la professione può apportare a tutti i livelli del sistema sanitario, come nella progettazione, nell’amministrazione e nello sviluppo di politiche rivolte ai servizi. Nei casi in cui la riforma sanitaria sia in fase di progettazione, i dirigenti infermieristici devono svolgere un ruolo di guida per quanto concerne l’elaborazione di una politica che tenga in considerazione la pertinenza, la natura e l’obiettivo della riforma sanitaria stessa.

L’I.C.N. e le Associazioni membri possono aiutare gli infermieri a sviluppare la competenza che consentirà loro di promuovere il contenimento dei costi nella sanità, in particolare:

  • promovendo il ruolo della professione e dell’assistenza infermieristica come risorsa essenziale per garantire la convenienza dell’assistenza sanitaria;
  • offrendo agli infermieri opportunità di formazione per acquisire le conoscenze necessarie in materia di politiche sanitarie, principi economici, budget, stanziamenti e utilizzo di risorse in campo sanitario;
  • sostenendo lo sviluppo della leadership infermieristica che insiste sul ruolo degli infermieri nell’ambito della gestione delle risorse, dei processi decisionali e dell’elaborazione delle politiche;
  • promovendo e sostenendo le attività di ricerca e valutazione in grado di correlare le metodologie di definizione dei costi con i risultati ottenuti in ambito sanitario ed infermieristico;
  • consigliando lo sviluppo dei sistemi informativi che consentono il confronto tra i risultati ottenuti con modelli assistenziali diversi, per individuare, tra questi, i migliori;
  • favorire la diffusione delle informazioni e lo sviluppo dei risultati della ricerca riguardanti la convenienza, le strategie di riduzione dei costi e le norme di buona pratica;
  • creando reti professionali per favorire la collaborazione, lo scambio di idee ed informazioni per promuovere la convenienza e la qualità;
  • favorendo l’equità, nei termini e nelle condizioni, nell’ambito dei servizi infermieristici, per riconoscere e sostenere il loro ruolo nella promozione della convenienza e della qualità dell’assistenza infermieristica in un contesto multidisciplinare.

Posizione rivista ed adottata nel 1999.

Prese di posizioni attinenti:

·  Il governo della pratica infermieristica

·  Servizi sanitari accessibili, finanziati da fondi pubblici

·  La partecipazione degli infermieri a tutte le fasi dei processi decisionali e all’elaborazione delle politiche sanitarie.

Pubblicazioni dell’I.C.N.:

·  Il costo dei servizi infermieristici, Rapporto del Gruppo di esperti dell’I.C.N. sul calcolo dei costi dei servizi infermieristici, Ginevra, I.C.N., 1992

·  Il rapporto costi/efficacia dei servizi sanitari, Direttive per le Associazioni nazionali infermieristiche e altri gruppi interessati, Ginevra, I.C.N., 1993

·  Qualità, costi e assistenza infermieristica, Documento Giornata Internazionale degli Infermieri , Ginevra, I.C.N., 1993.

·  Direttive concernenti la pianificazione delle risorse professionali, Ginevra, I.C.N., 1994

·  La pianificazione del personale infermieristico: documento di riferimento, Ginevra, I.C.N., 1994

·  La preparazione degli infermieri coordinatori e dirigenti nella gestione dei servizi sanitari, Ginevra, I.C.N., 1990.

 

La sicurezza dei pazienti

La presa di posizione dell’I.C.N.
La sicurezza dei pazienti è un aspetto fondamentale della qualità dell’assistenza sanitaria ed infermieristica. Per l’I.C.N., il miglioramento della loro sicurezza esige l’avvio di una serie di azioni nei seguenti campi: assunzione, formazione e aggiornamento dei professionisti; miglioramento degli interventi riguardanti la sicurezza ambientale e la gestione del rischio, compreso il controllo delle infezioni; utilizzo corretto dei farmaci; abbigliamento e strumentazione sicuri; sicurezza nella pratica assistenziale; sviluppo di un corpo di conoscenze scientifiche centrate sulla sicurezza di pazienti e sulle infrastrutture necessarie al suo miglioramento.

Gli infermieri si devono confrontare con la questione riguardante la sicurezza dei pazienti in tutti i campi in cui operano. Ciò include l’informazione data ai malati e alle persone a loro vicine, i rischi e la loro prevenzione, la promozione della sicurezza dei pazienti e la segnalazione degli eventi negativi.

L’identificazione precoce dei rischi è molto importante per prevenire incidenti in quanto rende evidente l’esistenza di una cultura basata sulla fiducia, sull’onestà, sull’integrità e sulla comunicazione fra i pazienti ed i professionisti che operano nei sistemi sanitari. L’I.C.N. è favorevole ad un approccio aperto e trasparente che evita la colpevolizzazione ed è teso ad attuare le misure necessarie alla correzioni dei fattori, umani o legati al sistema, al loro nascere per evitare eventi indesiderabili.

L’I.C.N. si dichiara preoccupato per la grave minaccia che riguarda la sicurezza dei pazienti e la qualità dei servizi, derivante dalla ridotta presenza di personale qualificato. La mancanza, in particolare di infermieri, costituisce una precisa minaccia particolarmente seria.

L’I.C.N. ritiene che gli infermieri e le Associazioni nazionali infermieristiche abbiano precise responsabilità sui seguenti aspetti:

  • informare i pazienti e le famiglie dei rischi potenziali esistenti,
  • segnalare gli eventi negati alle autorità competenti,
  • essere parte attiva nella valutazione della sicurezza e della qualità dell’assistenza,
  • migliorare la comunicazione con i pazienti ed altri professionisti,
  • collaborare per ottenere l’assunzione di personale sufficiente,
  • sostenere le misure che migliorano la sicurezza del paziente,
  • promuovere programmi rigorosi per il controllo delle infezioni,
  • esigere modalità di trattamento standardizzate e protocolli destinati a minimizzare il rischio di errore,
  • entrare in contatto con le associazioni professionali di farmacisti, medici di base ed altri professionisti per migliorare il confezionamento e le modalità di identificazione dei farmaci,
  • collaborare con i sistemi di sorveglianza nazionali per raccogliere gli eventi negativi, analizzarli e trarre insegnamento da quanto si è verificato,
  • mettere a punto meccanismi, per esempio con l’accreditamento, in grado di identificare gli aspetti di eccellenza in materia di sicurezza del paziente.

Contesto
Gli interventi sanitari sono sicuramente realizzati per la salute delle persone assistite, ma vi è sempre un elemento di rischio poiché errori o eventi indesiderati si possono verificare. Queste situazioni sono dovute ad una combinazione complessa di processi, tecnologie, fattori umani. Un evento indesiderato può essere definito come danno o ferita provocati durante un trattamento al paziente, conseguenza diretta degli atti compiuti dal personale sanitario, piuttosto che un effetto della stessa malattia1. I pericoli per la sicurezza dei pazienti comprendono gli errori durante la somministrazione di farmaci, le infezioni ospedaliere, l’esposizione a forti dosi di radiazioni.

Anche se gli errori umani hanno un certo peso, molti altri potrebbero essere evitati attraverso un trattamento preventivo centrato sugli aspetti organizzativi dei sistemi sanitari.

Vi è un numero sempre più crescente di prove che dimostrano che la ridotta presenza di personale è correlata al verificarsi di eventi negativi, quali le cadute dei pazienti, le lesioni causate da un prolungato allettamento, gli errori nella somministrazione dei farmaci, le infezioni nosocomiali, i ricoveri ripetuti che determinano degenze prolungate, la mortalità in aumento negli ospedali2. Tra i diversi fattori che incidono maggiormente occorre sottolineare il ridotto numero di personale e gli interventi mal condotti, dovuti ad una bassa motivazione o ad una formazione insufficiente.

L’assistenza sanitaria di scarsa qualità, infine, è causa di un numero non trascurabile di eventi indesiderati con conseguenze economiche rilevanti per i sistemi sanitari.

Posizione adottata nel 2002.

Prese di posizioni attinenti:

·  Il governo della pratica infermieristica

·  La protezione del titolo di “infermiere”

·  Il personale ausiliario e di supporto.

Pubblicazioni dell’I.C.N.:

·  La sicurezza dei pazienti, Documento di informazione dell’AMPS (2001).

 

I servizi sanitari accessibili, finanziati da fondi pubblici

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. e le Associazioni nazionali infermieristiche membri sostengono la realizzazione di sistemi sanitari nazionali affinché forniscano un insieme di servizi essenziali, stabiliti per ogni paese, comprendendo sia quelli preventivi sia quelli curativi.

Nei casi in cui tali servizi non siano finanziati da fondi pubblici, l’I.C.N. ritiene che i governi debbano realizzare almeno i servizi essenziali per i gruppi più vulnerabili.

I servizi sanitari devono essere determinati in funzione dei bisogni di ogni paese. Dovrebbero inoltre equilibrare l’efficienza e la convenienza1 con la qualità, nel quadro delle risorse disponibili.

L’I.C.N. sostiene gli sforzi delle Associazioni nazionali infermieristiche affinché possano incidere sulla realizzazione di una politica pubblica basata sulle priorità sanitarie, presenti nelle diverse nazioni, nonché sul rispetto dei principi di equità, di accessibilità dei servizi essenziali, di efficienza (compresa la produttività), di convenienza1 e di qualità dell’assistenza.

L’I.C.N. promuove la formazione infermieristica nella direzione e nella gestione dei servizi per preparare i professionisti a ricoprire una vasta gamma di ruoli e responsabilità. L’I.C.N. sostiene l’impegno delle Associazioni nazionali infermieristiche affinché si assicurino che i governi, attraverso le loro politiche, non riducano i fondi pubblici destinati alla formazione della professione infermieristica.

L’I.C.N. e le Associazioni membri sostengono i principi che orientano l’assistenza sanitaria di base per promuovere la realizzazione e l’accessibilità dei servizi sanitari essenziali ad un costo che le comunità nazionali possono sostenere.

Per assicurare servizi accessibili, convenienti1 e di qualità, occorre applicare principi di regolazione, norme e meccanismi appropriati, rivolti sia ai servizi pubblici sia a quelli privati.

I sistemi formativi infermieristici dovrebbero continuamente aggiornarsi affinché i professionisti siano preparati per rispondere ai bisogni sanitari in continua evoluzione. Il servizio sanitario costituisce una risorsa vitale per ogni nazione. L’obiettivo principale di ogni paese deve essere la realizzazione del miglior livello possibile di salute per la sua popolazione, nell’ambito delle risorse disponibili.

L’I.C.N. e le Associazioni nazionali infermieristiche devono realizzare reti di comunicazione efficaci tra le parti interessate per verificare che l’allocazione delle risorse e i servizi disponibili corrispondano ai bisogni e alle priorità delle popolazioni, per contribuire alla promozione dell’assistenza sanitaria di base e per valutare qualità e costi.

La realizzazione di questi obiettivi è resa particolarmente difficile in quanto si rileva:

  • l’aumento della domanda di servizi sanitari dovuto alla tipologia e alla quantità dei problemi sanitari presenti, all’invecchiamento della popolazione e alle sue crescenti aspettative;
  • l’aumento dei costi dei servizi sanitari, spesso associato alla scarsità di risorse e ad un crescente utilizzo di tecnologie avanzate e costose;
  • l’utilizzo inadeguato delle risorse disponibili a causa di pianificazioni e gestioni inefficienti.

La riforma del sistema sanitario, avviata in molti paesi, si pone come obiettivo la risoluzione di questi problemi con implicazioni rilevanti sia per la componente pubblica sia per quella privata.

Posizione adottata nel 1995 e aggiornata nel 2001.

Prese di posizioni attinenti:

·  La promozione del valore e della convenienza dei servizi infermieristici.

Pubblicazioni dell’I.C.N.:

·  La nozione di rapporto costo/efficacia nei servizi sanitari, Ginevra, I.C.N., 1993

·  I costi dell’assistenza infermieristica, Ginevra, I.C.N., 1993.

 

L’assistenza infermieristica e lo sviluppo

La presa di posizione dell’I.C.N.
Essendo promotore dello sviluppo stabile in quanto condizione che favorisce la salute delle comunità, l’I.C.N. collabora, in particolare, con le organizzazioni incaricate dell’assistenza sanitaria ed infermieristica per identificare i bisogni sanitari delle popolazioni. A livello strategico, l’I.C.N. si impegna per consentire agli infermieri di elaborare e realizzare, per il proprio ambito di competenza, gli obiettivi che tengono conto dei bisogni locali, delle condizioni socio-politiche, demografiche ed economiche, unitamente al contesto culturale locale.

L’I.C.N. investe le sue risorse in modo tale da poter produrre il massimo beneficio in ambito sanitario ed infermieristico. Apporta il suo sostegno agli approcci locali convenienti1, orientati allo sviluppo dei sistemi sanitari, attenti all’erogazione di trattamenti equi e alla sicurezza dei professionisti sanitari. Per quanto concerne l’assistenza infermieristica, l’I.C.N. mette l’accento sul potenziamento delle Associazioni nazionali infermieristiche affinché accrescano la loro indipendenza e siano in grado di aiutare le altre.

L’I.C.N. propone, per il raggiungimento di questi obiettivi, il metodo “a cascata”, secondo il quale, in cambio dell’aiuto fornito, le Associazioni ne aiuteranno altre, in modo analogo. Questo comporta l’assumersi responsabilità e il creare condizioni propizie per lo sviluppo, a livello locale, avendo come riferimento i principi di giustizia, equità, non discriminazione, trasparenza e flessibilità.

L’I.C.N. è favorevole a politiche e strategie di sviluppo che permettano:

  • l’aumento di risorse e, nel contempo, il raggiungimento di una prosperità sufficiente per migliorare la salute e il benessere, la riduzione delle disuguaglianze in campo sanitario, la presenza di servizi accessibili,
  • il rafforzamento della capacità dei bambini e delle donne di controllare la loro vita e le condizioni in cui vivono,
  • la collaborazione multidisciplinare ed inter-settoriale,
  • la protezione dell’ambiente naturale,
  • il sostegno allo sviluppo di infrastrutture nell’ambito sanitario,
  • il supporto ai gruppi affinché possano autogestirsi ed aiutare altri a farlo.

Le informazioni di base
La visione dell’I.C.N. è quella di un mondo sano in cui l’accesso ai servizi sanitari sia un diritto fondamentale della persona. L’I.C.N. lavora, con i governi e le organizzazioni nazionali ed internazionali, per aiutare le popolazioni a raggiungere un livello di salute che consentirà loro di condurre la vita socialmente ed economicamente produttiva.

L’I.C.N. vede lo sviluppo come un processo che consente la creazione di condizioni grazie alle quali le popolazioni soddisfacciano le esigenze del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le loro2. A nostro avviso, lo sviluppo stabile consentirà la creazione di un contesto nel quale gli individui, i gruppi e le comunità hanno accesso alle risorse, alle opportunità ed esercitano i loro diritti, in modo da creare le infrastrutture necessarie.

Il potenziamento della professione infermieristica è essenziale per migliorare la salute a livello mondiale. Sulla base del suo mandato – rappresentare la professione nel mondo, promuovere la professione e influenzare le politiche sanitarie – l’I.C.N. si impegna affinché i sui programmi e le sue iniziative siano rivolti verso la leadership professionale efficace, l’integrazione, la flessibilità, la collaborazione fattiva.

Posizione adottata nel 2000.

 

 

 

 


Il benessere socio-economico degli infermieri

 Le posizioni dell’I.C.N.


Gli abusi e le violenze rivolti agli infermieri

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. condanna con forza tutte le forme di abuso e violenza rivolte agli infermieri, comprese le molestie sessuali. Gli infermieri hanno diritto al rispetto della loro integrità e dignità nonché il diritto a non soffrire.

L’I.C.N. condanna gli atti di abuso e di violenza commessi nei confronti di tutte le persone, compresi il personale sanitario, i pazienti, i bambini, le persone anziane e tutti i privati cittadini. Si ritiene opportuno tuttavia sottolineare che gli infermieri costituiscono una categoria particolarmente esposta e per questo occorre continuare a porre una speciale attenzione alla necessità di eliminare tutte le forme di abuso e violenza di cui sono vittime.

Per l’I.C.N. non vi è alcun dubbio che la violenza nei luoghi di lavoro minaccia la qualità dei servizi erogati ai malati. Se occorre garantire l’efficacia dei servizi è necessario assicurare agli infermieri un ambiente di lavoro sicuro e un trattamento rispettoso. Carichi di lavoro eccessivi, condizioni di lavoro poco sicure e inappropriate possono essere considerati come forme di violenza e pertanto incompatibili con il concetto di “buona pratica”.

L’I.C.N. intende contribuire all’elaborazione e alla promozione di politiche con tolleranza zero per la violenza comprendenti legislazione e regolamentazione corrette, sanzioni giudiziarie, norme sugli ambienti di lavoro ed indicazioni per la cooperazione con altre organizzazioni che condividono obiettivi contro la violenza.

L’I.C.N. esorta le Associazioni infermieristiche nazionali per:

  • sensibilizzare il pubblico e la comunità degli infermieri contro le diverse manifestazioni di violenza perpetrata nei confronti del personale infermieristico;
  • assicurare l’accesso del personale infermieristico (vittima o autore di violenze) ai servizi idonei per un sostegno, dal momento della denuncia fino alla condanna e all’indennizzo;
  • negoziare l’introduzione e il mantenimento di misure di sicurezza appropriate, procedure di denuncia riservate nell’ambiente di lavoro;
  • facilitare all’accesso all’assistenza legale per gli infermieri che ne hanno bisogno;
  • incontrare i responsabili degli enti sanitari nei quali gli infermieri operano per ottenere il loro aiuto nel garantire ambienti di lavoro sicuri e rispettosi;
  • assicurarsi che i datori di lavoro rispettino gli obblighi in materia di sicurezza, garantendo in particolare un livello di coordinamento adeguato ed un impegno nel promuovere modelli di comportamento sicuri e metodi di lavoro rivolti alla qualità dell’assistenza sanitaria nel suo complesso;
  • contribuire a fornire una cultura infermieristica che non perpetui la tendenza degli ultimi anni secondo la quale gli infermieri sono responsabili delle violenze che subiscono;
  • promuovere un’immagine positiva della figura infermieristica e promuovere il rispetto degli infermieri verso la loro dignità e la loro sicurezza insistendo, soprattutto, sull’importanza del ruolo;
  • introdurre nel programma di formazione infermieristica corsi riguardanti l’eliminazione e/o la gestione della violenza;
  • contribuire a costruire una raccolta dati riguardanti le violenze in ambito sanitario.

Le informazioni di base
La malattia e i fattori di rischio potenziale per la vita provocano condizioni di stress ai pazienti, ai loro familiari e al personale sanitario che opera nei servizi. Tali condizioni possono aggravare, a loro volta, i fattori che provocano forme di violenza. Si tratta di aspetti di cui sembra vi sia un livello elevato nella società in generale e nei luoghi di lavoro dei servizi sanitari.

Le condizioni di lavoro in questo settore espongono gli infermieri e gli altri operatori ai rischi di violenza molto critici; le cause sono:

  • impiego del personale (organici e controlli inadeguati; utilizzo di personale a tempo determinato, senza esperienza e con responsabilità rilevanti nelle Unità in cui lavorano);
  • rotazione del personale anche nei turni notturni;
  • mancanza di misure di sicurezza negli stabili in cui si lavora;
  • interventi infermieristici che richiedono un contatto fisico;
  • carichi di lavoro esagerati negli ambiti in cui si vivono spesso stress emotivi;
  • facilità con la quale chiunque può accedere ai luoghi di lavoro;
  • visite a domicilio ed in isolamento.

Le ricerche dimostrano che, nel settore sanitario, gli infermieri sono il personale più esposto alla violenza nei luoghi di lavoro. Ad esempio, le molestie sessuali sono spesso segnalate come il fenomeno più largamente diffuso nel settore sanitario e tra le infermiere in particolare. La prevalenza e l’impatto delle violenze verbali come le ingiurie, non devono essere minimizzati e gli effetti di tali violenze sono simili a quelli delle aggressioni fisiche, soprattutto per quanto riguarda le ripercussioni sull’erogazione dell’assistenza. Se la violenza contro gli infermieri sembra essere meno frequente, non è per questo più tollerabile.

Gli infermieri hanno il dovere di reagire alla violenza, attraverso programmi formativi, per poter identificare le situazioni potenzialmente pericolose e programmi per promuovere meccanismi efficaci di trattamento.

Le pressioni esercitate sulle vittime, per quanto riguarda la richiesta di silenzio, sono grandi. Normalmente molte culture tollerano o nascondono la violenza fisica, le molestie sessuali o le violenze verbali perpetrate contro le donne. Inoltre gli infermieri hanno spesso accettato passivamente gli abusi e le violenze come facenti parte del loro lavoro: un punto di vista a volte condiviso dal pubblico e dalle autorità giudiziarie. Tutto ciò non fa che frenare le segnalazioni, porta a sottostimare gli incidenti da parte dello stesso gruppo professionale, impedisce l’elaborazione di strategie efficaci contro il dolore per la violenza subita.

Tra le conseguenze delle violenze verbali, fisiche e delle molestie sessuali, si possono citare:

  • gli shock, la depressione, i sentimenti di incredulità, rabbia, colpa, paura, impotenza e spogliazione;
  • le ferite psichiche e i disturbi (emicrania, vomito) comprendendo anche i disturbi sessuali;
  • un alto livello di stress e di ansia;
  • una perdita di stima di sé e una perdita di fiducia nelle competenze professionali possedute;
  • un comportamento che porta a ripiegarsi su di sé che, a sua volta, incide negativamente sulla qualità del lavoro e genera assenteismo;
  • effetti negativi sulle relazioni interpersonali;
  • perdita di soddisfazione per il lavoro, morale basso e un tasso di turnover in aumento.

La violenza è distruttiva e ha effetti profondamente negativi sia sulle persone che ne sono testimoni sia sulle persone che ne sono vittime: entrambe sviluppano sintomi da stress post-traumatico. Si può dire che la violenza occupa anche i luoghi di lavoro

Riferimenti
Direttive: come affrontare la violenza nell’ambito lavorativo, Ginevra, I.C.N., 1999.

Posizione rivista ed adottata nel 2000.

Prese di posizioni attinenti:

·  Il benessere socioeconomico degli infermieri

·  Le modalità per trattenere al lavoro gli infermieri ed evitare i trasferimenti internazionali

·  La salute e la sicurezza degli infermieri nell’ambito lavorativo

·  Lo sviluppo delle risorse umane nell’ambito sanitario

·  L’infermiere e i diritti della persona.

 

 

Gli accordi commerciali internazionali

La presa di posizione dell’I.C.N.
Gli accordi commerciali internazionali influenzano i servizi sanitari e il personale che vi opera. L’I.C.N. esorta le Associazioni nazionali infermieristiche, unitamente agli enti governativi e non governativi, a sorvegliare attentamente lo sviluppo e gli effetti di tali accordi sulle politiche sanitarie e sociali.

L’accesso ai servizi sanitari, le possibilità di impiego per il personale sanitario e le norme professionali sono delle questioni che rivestono per gli infermieri una pertinenza e un interesse prioritario. La privatizzazione e lo sviluppo commerciale nel settore sanitario devono essere controllati per mantenere un sistema generale in grado di garantire alla popolazione l’accesso ai servizi. L’I.C.N. poiché è il portavoce degli infermieri, incoraggia la promozione di politiche in grado di migliorare la qualità degli interventi sanitari, compresi quelli rivolti al mondo del lavoro, finanziando strutture e meccanismi corretti. L’I.C.N. denuncia le politiche che hanno un impatto negativo sulla qualità dell’assistenza fornita.

In questa prospettiva l’I.C.N. e le Associazioni nazionali infermieristiche aderiscono al principio di equità per quanto riguarda l’erogazione dei servizi sanitari (la salute per tutti). L’I.C.N. condanna i tentativi di facilitare la mobilità, in paesi diversi da quelli di origine, degli infermieri qualora metta a repentaglio la sicurezza dei pazienti, soprattutto a seguito di pressioni ricevute per abbassare gli standard che governano l’accreditamento o per l’interruzione della loro applicazione.

L’I.C.N. protegge e promuove il diritto della professione infermieristica ad avere una propria autoregolamentazione coerente. Di conseguenza, l’I.C.N. promuove lo sviluppo di normative o politiche per la professione infermieristica in grado di:

  • sostenere la definizione di standard per la pratica e la formazione in grado di consentire confronti internazionali,
  • strutturare gli accordi commerciali internazionali riguardanti i servizi professionali (per es.:accordi di riconoscimento reciproco).

L’erogazione di servizi di qualità dipende da un ambiente di lavoro sano e condizioni operative ottimali. Gli accordi commerciali internazionali devono quindi integrare le norme del lavoro con quelle riguardanti l’ambiente per favorire la qualità dell’assistenza includendo disposizioni per la loro applicazione. Occorre che le Associazioni infermieristiche acquistino una loro forza sociale nelle negoziazioni commerciali internazionali e possano accedere a tutte le informazioni necessarie.

Inoltre, dal punto di vista strategico, l’I.C.N. e le Associazioni membri devono operare di concerto con gli altri attori, presenti nei servizi sanitari, per influenzare gli accordi commerciali internazionali che hanno un impatto sui pazienti, sulla salute pubblica e familiare, sulle risorse umane del settore sanitario e comunque sui sistemi sanitari in generali.

Le informazioni di base
Gli accordi commerciali internazionali hanno tradizionalmente messo l’accento sul commercio di beni e di merci. La portata di tali accordi si è attualmente ampliata per far rientrare la nozione di commercio internazionale nella vasta gamma dei servizi, anche sanitari. E’ opportuno riflettere su una nuova generazione di questioni relative alla regolamentazione, al lavoro, alla competizione e alla sicurezza sulla qualità.

Il settore sanitario è sempre più influenzato dalle politiche e dagli accordi economici nazionali e internazionali (es.:Accordo del libero scambio americano, Cooperazione economica Asia-Pacifico, Accordo generale sulle dogane e sul commercio). Gli strumenti negoziati, a livello internazionale, costituiscono delle risorse, ma anche delle sfide. Ciò che tuttavia rappresenta motivo di preoccupazione è il modo in cui gli accordi di questo tipo indeboliscono e/o limitano il contributo governativo, i meccanismi di regolamentazione professionale e il mantenimento dei servizi sanitari e sociali pubblici non basati sul profitto.

L’evoluzione rapida dell’equilibrio esistente tra il contributo del pubblico e quello del settore sanitario privato incide sull’equità e sulla qualità dell’assistenza, sull’accesso ai servizi sanitari e sulle relazione nell’ambito lavorativo. L’impatto degli interessi economici o commerciali sulle riforme sanitarie deve essere sorvegliato (mancata sostituzione di personale qualificato, forme di de-professionalizzazione, abbandono del mondo del lavoro da parte degli infermieri).

Gli infermieri sono professionisti essenziali nei servizi sanitari. L’assistenza che prestano e le condizioni di lavoro in cui operano sono influenzate dagli accordi commerciali internazionali. Essi devono avere accesso all’informazione e agli organi decisionali a tutti i livelli.

Posizione adottata nel 1999 ed aggiornata nel 2004.

Prese di posizioni attinenti:

·  La partecipazione degli infermieri a tutti gli stadi delle prese di decisioni e delle elaborazioni delle politiche concernenti i servizi sanitari

·  I servizi sanitari accessibili, finanziati dai fondi pubblici

·  Gli infermieri e l’assistenza sanitaria di base.

 

Il benessere socio-economico degli infermieri

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. e le Associazioni nazionali infermieristiche sostengono la necessità di disporre di luoghi di lavoro sicuri e in grado di consentire il miglioramento della qualità dell’assistenza infermieristica. Gli infermieri hanno il diritto di esercitare la loro attività in ambienti attenti alla qualità dell’assistenza, alla sicurezza e promozione della salute dei lavoratori, in grado di offrire salari giusti ed equi.

L’I.C.N. difenda la libertà di associarsi degli infermieri, il diritto di costituire sindacati e di riunirsi in organizzazioni, se lo desiderano.

Il lavoro degli infermieri e l’importanza che riveste per la vita, la sicurezza personale e la salute delle persone assistite esigono l’adozione di misure volte ad incoraggiare e a promuovere la piena realizzazione dei meccanismi di negoziazione tra i datori di lavoro, gli infermieri e i loro rappresentanti. Nelle organizzazioni sanitarie dovrebbe essere prevista una modalità ufficiale per raccogliere le lamentele degli infermieri e degli altri operatori.

I principi che assicurano una remunerazione equa ed uguale a fronte di attività di pari valore devono essere rispettati. Questi principi dovrebbero essere sostenuti da una ripartizione dei posti di lavoro, indipendente da considerazioni legate al sesso, agli strumenti di valutazione delle prestazioni e con un accesso libero all’insegnamento ed agli sviluppi di carriera.

E’ pertanto necessario che le Associazioni nazionali infermieristiche:

  • stabiliscano, promuovano e mantengano programmi volti a permettere agli infermieri di aspirare a livelli di remunerazione economica e sociale che siano all’altezza del loro contributo alla società;
  • promuovano opportunità durevoli per lo sviluppo delle carriere infermieristiche e sostengano queste iniziative, considerando anche le attività imprenditoriali;
  • definiscano le attività infermieristiche e partecipino alla messa a punto di strumenti appropriati per la valutazione;
  • si impegnino affinché gli infermieri partecipino alla formazione continua, la formazione complementare e i titoli infermieristici siano riconosciuti e giustamente retribuiti;
  • incoraggino gli infermieri a riconoscere, valorizzare e far capire il loro lavoro;
  • organizzino e mantengano meccanismi destinati a sostenere i diritti di negoziazione degli infermieri, contribuiscano ad assicurare protezione contro tutte le forme di sfruttamento e ad bilanciare le questioni di equità e di occupazione;
  • creino una rete efficace per divulgare le informazioni riguardanti le questioni professionali e quelle lavorative;
  • predispongano programmi di formazione rivolti ai rappresentanti delle Associazioni, ai responsabili della professione e agli infermieri che gestiscono i diversi metodi di negoziazione per essere in grado di rispondere, in modo appropriato, alle preoccupazioni che, in ogni paese, potrebbero insorgere in tema di impiego;
  • promuovano i meccanismi o le procedure che garantiscono una giusta retribuzione agli infermieri, considerando le loro condizioni di lavoro ed, in particolare, gli orari ai quali sono sottoposti;
  • sostengano l’avvio e la conduzione di studi per identificare le eventuali disparità o incongruenze salariali e la promozione di un riesame dei salari;
  • facciano pressione in favore di una legislazione e di una informazione al pubblico orientate all’equità salariale;
  • incoraggino i loro governi affinché ratifichino le convenzioni dell’O.I.T. e sorveglino perché i principi enunciati, in tali convenzioni, siano applicati;
  • apportino il loro sostegno ad altre Associazioni infermieristiche nazionali che, a loro volta, cercano di influenzare i loro governi per ratificare le convenzioni che riguardano l’O.I.T..

Le informazioni di base
La vita di una nazione dipende dalla salute dei suoi cittadini in generale e dei lavoratori in particolare.

Il diritto di accesso all’assistenza sanitaria è un diritto riconosciuto a livello internazionale che dipende in larga misura dalla disponibilità di personale sanitario presente in numero sufficiente, con una adeguata formazione e dalla capacità dei servizi sanitari di mantenere in attività ciascuno degli operatori.

La libertà di associazione, il diritto di negoziazione in materia di impiego e di condizioni di lavoro sono riconosciuti, a livello internazionale, dalla Dichiarazione di Filadelfia dell’Organizzazione internazionale del lavoro (O.I.T.) e dalle sue convenzioni (per esempio, le convenzioni n.100 e n.111) e ancora più precisamente, dalla convenzione n.149 riguardante il personale infermieristico.

Le modalità di remunerazione attuali dipendono spesso dal sesso dell’individuo e non dal valore del suo lavoro per la società. La sottovalutazione dell’importante ruolo che gli infermieri svolgono nell’ambito sanitario, associata ad una generica discriminazione contro le donne, si traduce, per le infermiere, in condizioni economiche e sociali deboli. Un numero crescente di studi hanno documentato questa discriminazione nell’ambito della professione infermieristica. Grazie alle informazioni ora disponibili ed alla sensibilizzazione dell’opinione su questi problemi, nelle realtà più difficili, stanno per essere introdotte politiche e misure pratiche progettate per garantire l’uguaglianza tra i sessi.

Le ricerche indicano che sul 75% dei posti e dei livelli si opera una disparità per il sesso1. L’O.I.T. ha riconosciuto che il valore relativo e il livello di remunerazione associati ad un dato impiego sembrano diversi se riguardano le donne o gli uomini. Infatti gli studi sul valore comparato hanno dimostrato che, in media, gli impieghi nei quali le donne occupano un posto preponderante sono remunerati il 15% in meno rispetto alla remunerazione destinata agli uomini a fronte di livelli di competenza, di impegno e di responsabilità simili2.

Una volta consolidata nel tempo, è raro che la disomogenea articolazione tra stipendi e differenti impieghi muti senza azioni deliberate. L’equità, in tema di salario, deve essere incoraggiata in tutti i paesi del mondo.

Un numero elevato di sistemi di valutazione del lavoro sono influenzati dalle considerazioni legate al sesso dei lavoratori e non sono in grado di comprendere e valorizzare l’attività delle infermiere e di altre lavoratrici perpetuando, in questo modo, le disuguaglianze nei salari. Una recente inchiesta ha confermato che le infermiere erano sotto pagate perché le valutazioni di cui sono state oggetto non hanno considerato le competenze richieste per svolgere la loro attività concependole come qualità intrinseche all’essere donna3, 4. E’ importante che la professione infermieristica definisca la natura della sua attività e partecipi alla realizzazione di strumenti di valutazione pertinenti.

Posizione adottata nel 1999 ed aggiornata nel 2004.

Prese di posizioni attinenti:

·  Le modalità per trattenere al lavoro gli infermieri ed evitare i trasferimenti internazionali

·  La salute e la sicurezza degli infermieri nell’ambito del lavoro.

·  Gli abusi e le violenze rivolti agli infermieri

·  Il lavoro a tempo parziale

·  Gli infermieri e il lavoro articolato per turni.

 

Le modalità per trattenere al lavoro gli infermieri ed evitare i trasferimenti internazionali

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. e le sue Associazioni membri credono fermamente che la qualità dei servizi dipende direttamente dalla presenza di personale infermieristico qualificato.

L’I.C.N. riconosce il diritto individuale degli infermieri di trasferirsi, ma riconosce ugualmente l’effetto negativo che i trasferimenti internazionali possono avere sulla qualità dell’assistenza sanitaria.

L’I.C.N. condanna la pratica che porta ad assumere infermieri nei paesi in cui le autorità non hanno definito il fabbisogno di risorse umane evitando di risolvere i problemi che conducono gli infermieri ad abbandonare la professione senza possibilità di rientro.

Sulla base di quanto sopra esposto, l’I.C.N.:

  • intende diffondere le informazioni riguardanti i bisogni e le disponibilità di personale infermieristico nonché lo sviluppo di piani di carriera soddisfacenti;
  • offre possibilità di formazione sulla negoziazione e sulle questioni riguardanti il benessere economico e sociale;
  • diffonde i dati inerenti al lavoro infermieristico in tutti i paesi del mondo;
  • adotta misure adeguate per contribuire a ridurre gli effetti più negativi derivanti dalla carenza e dalla inefficiente gestione del personale infermieristico;
  • incoraggia l’adesione, a livello nazionale, alla norme del lavoro predisposte in ambito internazionale;
  • condanna l’assunzione di infermieri come mezzo per risolvere le carenze dovute a scioperi;
  • si impegna in favore di sistemi che regolano i trasferimenti, in modo trasparente, riconoscendo che un certo livello di controllo è necessario per assicurare servizi sicuri per gli assistiti;
  • propone un approccio transculturale alla pratica infermieristica;
  • promuove l’introduzione di facilitazioni anche per gli infermieri pensionati che intendono rientrare in attività.

Le Associazioni nazionali infermieristiche possono:

  • incoraggiare le autorità competenti ad adottare una pianificazione corretta per quanto concerne la professione infermieristica;
  • partecipare alla messa a punto di politiche nazionali efficaci in materia di immigrazione ed emigrazione degli infermieri;
  • promuovere la revisione dei programmi formativi infermieristici inerenti agli aspetti amministrativi e gestionali mettendo l’accento sulla leadership infermieristica;
  • diffondere l’informazione sulle condizioni di lavoro infermieristico;
  • dissuadere gli infermieri a cercare lavoro in altri paesi in cui i salari e le condizioni non sono accettati dagli infermieri e dalle Associazioni professionali locali;
  • assicurarsi che gli infermieri stranieri godano di condizioni di lavoro uguali a quelle di cui beneficiano gli infermieri del paese ospitante facendo appello allo stesso livello di competenze che implicano i medesimi doveri e le medesime responsabilità;
  • assicurarsi che non vi siano distinzioni tra infermieri stranieri provenienti da paesi diversi;
  • controllare le attività delle agenzie che gestiscono le assunzioni;
  • offrire servizi di consulenza non solo per aiutare i singoli infermieri ad interpretare i contratti proposti, ma anche a supportare gli infermi stranieri nel far fronte a problemi di tipo personale e professionale impegnandosi, per esempio, contro il razzismo istituzionale, contro le violenze e la discriminazione sessuale;
  • guidare gli infermieri stranieri per tutte le questioni inerenti ai valori culturali, sociali e politici, il sistema sanitario e la lingua nazionale del paese ospitante;
  • far comprendere agli infermieri che i diplomi, acquisiti in un dato paese, potrebbero non essere riconosciuti in un altro;
  • aiutare gli infermieri a superare i problemi che possono incontrare in un quadro di migrazione internazionale o di rimpatrio.

Le informazioni generali
La maggior parte degli stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità segnala la carenza e l’inefficiente gestione degli infermieri.

I vincoli economici hanno obbligato alcuni governi a chiudere dei centri sanitari nonostante il crescente bisogno di servizi e creando disoccupazione tra gli infermieri.

Le modalità utilizzate in materia di gestione e di remunerazione influenzano grandemente la carenza di personale, in particolare nelle istituzioni sanitarie.

In numerosi paesi, i piani di carriera per gli infermieri sono inadeguati. Alcuni governi non hanno provveduto ad affrontare i problemi, nonostante siano stati chiaramente identificati, come gli orari di lavoro, la formazione continua, i programmi di reintegrazione.

Vaste campagne di assunzioni di infermieri stranieri sono state lanciate da alcuni governi e da alcune agenzie private. Queste campagne hanno l’effetto di ritardare, a livello locale, l’adozione di misure efficaci che permettano di migliorare l’assunzione e il mantenimento in servizio degli infermieri unitamente alla pianificazione, a lungo termine, delle risorse umane.

Alcune agenzie che si occupano di assunzioni usano metodi poco etici impedendo agli infermieri di prendere decisioni in piena consapevolezza.

Si può osservare che trattamenti discriminatori per quanto concerne il salario o le condizioni di lavoro, per esempio, esistono tra infermieri del paese, infermieri stranieri e tra gli stessi stranieri provenienti da paesi diversi. Il riconoscimento internazionale dei diplomi infermieristici e dei programmi di studi non è ancora totalmente assicurato. Tutto questo può costituire una fonte di frustrazione per gli infermieri che scelgono di emigrare per lavoro o per studio.

L’immigrazione o il rimpatrio possono tradursi con la perdita di alcuni benefici o prestazioni (per esempio, il trattamento pensionistico o l’anzianità) e gli infermieri assunti possono ignorare queste conseguenze.

Posizione adottata nel 1999.

Prese di posizioni attinenti:

·  Gli abusi e le violenze rivolti agli infermieri

·  Il benessere socioeconomico degli infermieri

·  L’utilizzo dello sciopero.

 

Il lavoro a tempo parziale

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. e le sue Associazioni membri denunciano fermamente la proliferazione di impieghi a tempo parziale per infermieri che sono unicamente motivati da misure tese al contenimento dei costi, senza tenere conto degli effetti indotti sulla qualità dei servizi forniti e sullo sviluppo professionale del singolo infermiere. L’I.C.N. e le Associazioni infermieristiche nazionali si oppongono a queste soluzioni volte a ridurre i costi delle prestazioni, dovuti ai salari, sostituendo gli infermieri che lavorano a tempo pieno con altri che lavorano a tempo parziale o con contratti a tempo determinato.

L’I.C.N. è estremamente favorevole all’applicazione del principio di uguaglianza dei salari (benefici inclusi) a fronte del medesimo lavoro sia per chi è impiegato a tempo pieno sia per coloro che sono impiegati a tempo parziale2 3 . L’I.C.N. difende il diritto degli infermieri a lavorare a tempo pieno o a parziale in condizioni di equità.
L’I.C.N. continuerà a :

  • promuovere la qualità della vita professionale degli infermieri,
  • difendere il diritto dei lavoratori a tempo parziale di avere condizioni di lavoro e opportunità di sviluppo professionale eque,
  • identificare le tendenze aventi un impatto negativo sulla continuità e qualità dell’assistenza infermieristica,
  • esortare le Associazioni nazionali infermieristiche affinché sorveglino l’impatto del lavoro, svolto da infermieri aventi il contratto a tempo parziale, sulla continuità e qualità dell’assistenza infermieristica, unitamente ai risultati dal punto di vista dei malati,
  • sottolineare la necessità, per le Associazioni nazionali infermieristiche, di valutare i vantaggi del lavoro svolto con contratto a tempo pieno rispetto a quello a tempo parziale, per i servizi sanitari e per i professionisti stessi.

L’I.C.N. e le Associazioni nazionali infermieristiche devono fornire informazioni e negoziare le modalità che permettono di ottimizzare il tempo parziale nei differenti ambiti di lavoro nei servizi sanitari.

Le Associazioni nazionali infermieristiche devono attivamente negoziare, sostenere e difendere le condizioni di lavoro qui indicate:

  • il carattere volontario dell’eventuale decisione di optare per il lavoro a tempo parziale,
  • le procedure concertate rivolte a riprendere il tempo pieno, se questo è desiderato,
  • il salario, le condizioni di lavoro ed i benefici equivalenti a quelli offerti per il lavoro a tempo pieno,
  • le medesime opportunità in materia di sviluppo di carriera e sviluppo professionale per gli infermieri a tempo parziale,
  • la necessità di assicurare un equilibrio tra gli infermieri a tempo parziale e quelli a tempo pieno per garantire la continuità e la qualità dell’assistenza infermieristica,
  • la sicurezza dell’impiego.



Le informazioni di base
I datori di lavoro, come gli infermieri, considerano favorevolmente l’impiego a tempo parziale. E’ spesso accolto con soddisfazione dagli infermieri e lo si considera indice di soddisfazione professionale e personale. Il lavoro a tempo parziale è inoltre considerato un mezzo per avviare e mantenere la flessibilità.

L’introduzione del lavoro a tempo parziale non dovrebbe determinare conseguenze negative. Può in effetti compromettere le condizioni di lavoro per gli infermieri che hanno scelto il tempo pieno se le due condizioni non sono adeguatamente gestite. Il potere di negoziazione del personale a tempo pieno diminuisce nella misura in cui si riduce il loro numero.

I lavoratori a tempo parziale sono spesso meno protetti dalla legislazione e dalle diverse regolamentazioni in termini di salario, copertura sociale, sicurezza dell’impiego, accessi ai fondi pensioni, educazione continua e promozione.

L’I.C.N. è cosciente del fatto che l’impiego degli infermieri a tempo parziale può influenzare in modo negativo la continuità e la qualità dell’assistenza infermieristica e ritiene importante mantenere un equilibrio tra il personale a tempo pieno e quello a tempo parziale. Questa questione deve essere tenuta in considerazione quando si assegnano gli infermieri ai diversi servizi.

L’I.C.N. ha, come obiettivo, l’aiuto alle Associazioni nazionali infermieristiche per migliorare le norme dell’assistenza infermieristica, la competenza degli infermieri e la situazione professionale, sociale ed economica degli infermieri.

Posizione adottata nel 1995 e aggiornata nel 2000.

Prese di posizioni attinenti:

·  Il benessere socio-economico degli infermieri

·  Le modalità per trattenere al lavoro ed evitare i trasferimenti degli infermieri

·  La salute e la sicurezza degli infermieri nell’ambito del lavoro.

 

L’impatto dell’AIDS sull’attività degli infermieri e delle ostetriche

La presa di posizione dell’I.C.N.
Occorre ridurre al più basso livello possibile il rischio degli infermieri di contrarre l’AIDS assistendo i malati affetti da questa patologia. Devono essere adottate misure per prevenire, nei luoghi di lavoro, la propagazione dell’AIDS e di altre patologie attraverso la via ematica, soprattutto riducendo le ferite provocate da aghi di siringa e da altri strumenti taglienti.

I datori di lavoro, le Associazioni nazionali infermieristiche e delle ostetriche hanno una precisa responsabilità nell’assicurare, agli infermieri e alle ostetriche, di poter lavorare in modo sicuro. In particolare risultano utili le seguenti iniziative:

  • l’accesso all’informazione sulla prevenzione dell’AIDS e delle infezioni trasmesse per via ematica, come le epatiti B e C;
  • l’accesso alle direttive, ai protocolli concernenti l’esposizione professionale all’AIDS e alle epatiti B e C, come ad altre patologie che possono essere contratte nei luoghi di lavoro;
  • un ambiente di lavoro sicuro con mezzi di protezione sufficienti ed idonei;
  • assistenza e controlli appropriati nel caso di esposizione, soprattutto un primo aiuto e una documentazione immediata;
  • coloro che sono sieropositivi, indipendentemente dal modo in cui si sono infettati, devono aver accesso ad un supporto psicologico e devono essere autorizzati a lavorare svolgendo attività, nel caso in cui si rendesse necessario, meno impegnative, per ridurre i rischio per i pazienti o per gli infermieri;
  • coloro che sono sieropositivi non devono subire discriminazioni nell’ottenere un lavoro e un alloggio.

Le informazioni di base
L’AIDS è una questione di sanità pubblica che riguarda un’ampia gamma di aspetti individuali e sociali in rapporto alla protezione, prevenzione della trasmissione e assistenza, in particolare per gli infermieri e le ostetriche che assistono persone affette da AIDS.

La messa all’indice (stigmatizzazione) a causa dell’AIDS, il lungo periodo di incubazione della malattia, sapere se l’infezione è dovuta a comportamenti a rischio (per es.: trasmissione sessuale) o ad esposizione professionale, non fa comprendere la complessità del problema AIDS nei luoghi di lavoro.

L’emergenza largamente diffusa per altre malattie infettive, come la tubercolosi, le epatiti B e C, ha fatto crescere il rischio di esposizione professione per gli infermieri e le ostetriche. Questo rende necessaria la disponibilità di mezzi appropriati per la protezione, così come il ricorso costante alle precauzioni universali.

Tra le misure preventive che devono essere prese, si cita:

  • il rispetto delle precauzioni universali,
  • la disponibilità e l’utilizzo razionale dei mezzi di protezione personale,
  • evitare iniezioni, attività di laboratorio ed episiotomie quando non sono necessarie,
  • il trasporto adeguato di siringhe, campioni di sangue, rifiuti e biancheria sporca,
  • la creazione di ambienti di lavoro meno stressanti per gli infermieri e le ostetriche.

L’intensa assistenza che le persone affette da AIDS richiedono, costituisce un rischio reale e percepito come aspetto stressante nell’ambiente lavorativo. Può inoltre avere un impatto negativo sulla professione provocando condizioni di burnout e l’abbandono dell’attività. Anche questo aspetto ha influito sulla carenza di infermieri e di ostetriche incidendo negativamente sulla qualità dell’assistenza. I provvedimenti destinati ad affrontare lo stress ed altre questioni (esaurimento, stanchezza) dovrebbero essere considerati nell’ambito della gestione dei sistemi sanitari.

L’incidenza sul lavoro non è ancora stabilita in modo molto chiaro mancando dati basati sulla ricerca, come studi longitudinali sull’esposizione all’AIDS nei luoghi di lavoro, sulle ferite e imbrattamenti dovuti all’uso di siringhe o altri taglienti non segnalati.

Posizione adottata nel 1995 e aggiornata nel 2000.

Prese di posizioni attinenti:

·  La sindrome da immunodeficienza acquisita

·  Il benessere socio-economico degli infermieri

·  La riduzione dei rischi per la salute derivanti dall’ambiente e dagli stili di vita

·  La salute e la sicurezza degli infermieri nell’ambito del lavoro.

 

L’assistenza infermieristica e lo sviluppo

La presa di posizione dell’I.C.N.
Impegnato sostenitore di uno sviluppo durevole in favore di comunità sane, l’I.C.N. collabora, in modo particolare, con le organizzazioni incaricate dell’assistenza sanitaria ed infermieristica per identificare i bisogni sanitari delle popolazioni esposte. A livello strategico, l’I.C.N. promuove l’azione degli infermieri per definire e perseguire obiettivi che tengano conto dei bisogni locali, delle condizioni socio-politiche, demografiche ed economiche unitamente ai diversi contesti culturali.

L’I.C.N. investe le sue risorse per produrre i maggiori benefici possibili per l’ambito sanitario e per lo sviluppo dell’assistenza sanitaria ed infermieristica. Apporta il suo sostegno ad iniziative locali rivolte al miglioramento dei sistemi sanitari con particolare attenzione ai trattamenti equi e sicuri. Per quanto concerne l’assistenza infermieristica, l’I.C.N. mette l’accento sul sostegno da dare alle Associazioni nazionali infermieristiche per aumentare la loro indipendenza e migliorare la loro capacità di aiuto.

L’I.C.N. propone, per lo sviluppo, un approccio “a cascata”, in base al quale l’aiuto fornito costituirà il riferimento per un’ulteriore azione rivolta ad altri. Tutto questo implica ugualmente l’assunzione di responsabilità e la creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo locale in un quadro che insiste sui principi di giustizia, equità, non discriminazione, trasparenza e flessibilità.

L’I.C.N. è favorevole a politiche e strategie di sviluppo che:

  • consentano la crescita di risorse e, nel contempo, assicurino una prosperità adeguata in grado di migliorare la salute e il benessere, di risolvere le iniquità in materia sanitaria e di fornire un accesso alle cure e all’assistenza a tutte le persone che ne hanno bisogno;
  • rinforzino la capacità delle donne e dei bambini nel controllare le loro condizioni di vita;
  • incoraggino la collaborazione interdisciplinare e intersettoriale;
  • proteggano l’ambiente naturale;
  • appoggino lo sviluppo di infrastrutture nell’ambito sanitario;
  • portino i gruppi ad aiutarsi al loro interno, attraverso le risorse disponibili, e ad aiutare altri gruppi.

Le informazioni di base
La visione dell’I.C.N. è di un mondo sano dove l’accesso all’assistenza sanitaria è un diritto fondamentale della persona. L’I.C.N. lavora con i governi e le organizzazioni nazionali ed internazionali per aiutare le popolazioni a raggiungere un livello che permetta loro di condurre una vita produttiva dal punto di vista sociale ed economico.

L’I.C.N. vede lo sviluppo come un progresso volto a creare le condizioni che consentano alle popolazioni di rispondere ai bisogni del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le loro necessità1 . Secondo l’I.C.N. lo sviluppo durevole consiste nel creare un contesto nel quale i gruppi sociali e gli individui hanno accesso alle risorse e alle opportunità, esercitano i loro diritti realizzando infrastrutture rivolte alla promozione di comunità sane.

Il sostegno alla professione infermieristica è essenziale per migliorare la salute in tutti i paesi. Adempiendo il suo mandato che consiste nel rappresentare gli infermieri nel mondo, nel promuovere la professione ed influenzare positivamente le politiche sanitarie, l’I.C.N. si impegna a fare in modo che, per una buona riuscita, i suoi programmi e le sue iniziative si fondino su una leadership rivolta all’integrazione, alla collaborazione e alla flessibilità.

Posizione adottata nel 2000.

 

Gli infermieri e il lavoro articolato per turni

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. riconosce che un numero elevato di servizi infermieristici deve essere accessibile 24 ore su 24. Questo rende necessaria l’articolazione della presenza infermieristica su diversi turni di lavoro. Parallelamente l’I.C.N. è particolarmente preoccupato poiché questo tipo di lavoro può avere un impatto negativo sulla salute del singolo infermiere, del suo gruppo di riferimento e sulla continuità dell’assistenza. Si tratta di altrettanti parametri che interessano i servizi forniti.

L’I.C.N. ritiene che l’articolazione delle presenze, secondo una turnistica prefissata, deve assolutamente prendere in considerazione le implicazioni riguardanti la vita professionale, unitamente a quanto di seguito specificato:

  • i bisogni dei pazienti,
  • il numero di infermieri necessari per rispondere ai bisogni dei pazienti o della comunità,
  • i bisogni personali degli infermieri,
  • le disposizioni della legge e/o gli accordi o contratti collettivi.

L’I.C.N. promuove la realizzazione di nuovi modelli di lavoro, considerando un periodo di prova di almeno sei mesi, per potere intraprendere una valutazione approfondita del processo considerato. E’ necessario aiutare gli infermieri a prendere coscienza delle implicazioni riguardanti la salute e la professione, stante i diversi sistemi di turistica, per poter contribuire ad un miglioramento delle politiche riguardanti la gestione del personale.

L’I.C.N. è fermamente impegnato a:

  • identificare le tendenze riguardanti la gestione dei turni di lavoro;
  • diffondere presso le Associazioni nazionali infermieristiche, membri dell’I.C.N., le informazioni riguardanti gli effetti dei turni di lavoro e le strategie possibili, integrandole nei programmi di formazione e di orientamento;
  • ottenere il riconoscimento dei rischi professionali derivanti dai turni;
  • aiutare le Associazioni nazionali infermieristiche a prepararsi per le negoziazioni riguardanti questa organizzazione del lavoro.

Le Associazioni nazionali infermieristiche devono negoziare e sostenere delle condizioni di lavoro adeguate per gli infermieri turnisti. Ad esempio:

  • programmazione dei turni prevedendo periodi di riposo alternati alle presenze,
  • effettivo adeguamento del numero degli infermieri,
  • accesso ai servizi che si occupano della salute dei lavoratori,
  • programmi per la riduzione dello stress,
  • accesso alla formazione continua,
  • accesso ai servizi per l’infanzia,
  • mezzi di trasporto sicuri,
  • accesso alla mensa,
  • uso di divise,
  • protezione contro tutte le pratiche discriminanti.

Le informazioni di base
La natura stessa del lavoro infermieristico implica la presenza 24 ore su 24, attraverso turni di lavoro. Questo tipo di organizzazione esige che gli infermieri trovino modalità di adattamento fisico, psicologico e sociale.

L’effettuazione dei turni di lavoro possono, a volte, essere richiesti dagli infermieri per poter aumentare il loro stipendio. Tuttavia, in genere, si possono rilevare particolari sofferenze in infermieri che lavorano, con questa organizzazione, in ambienti complessi e in situazioni nelle quali l’aspetto relazionale è particolarmente importante. I turni effettuati nel periodo serale e notturno generalmente vedono la presenza di un numero inferiore di personale e gli infermieri hanno difficoltà, in queste fasce orarie, nell’utilizzo di mezzi di trasporto sicuri e di altri comfort elementari come può essere alimentarsi con cibi caldi. Lo stress dovuto ai turni accresce l’assenteismo e la rotazione del personale influenzando la qualità dell’assistenza infermieristica.

Dal lavoro organizzato per turni derivano disturbi del sonno, disturbi digestivi, affaticamento, a volte anche problemi di alcolismo, compresa l’insoddisfazione per la propria salute psicologica e per il proprio lavoro. Gli infermieri che effettuano i turni dovrebbero avere maggiori agevolazioni nell’usufruire di permessi e di periodi di malattia in quanto, normalmente, accusano disturbi più seri rispetto al personale che lavora unicamente durante il giorno.

La remunerazione per questi lavoratori turnisti non tiene conto a sufficienza dei rischi per la salute. Tra i diversi approcci attuati per ridurre gli effetti negativi, si possono citare:

  • l’utilizzo di turni individualizzati,
  • la riduzione del numero di ore effettuate settimanalmente nelle fasce orarie serali e notturne,
  • la realizzazione di programmi formativi centrati su queste problematiche.

L’assegnazione degli infermieri nei diversi turni di lavoro definisce l’effettiva dotazione organica del servizio. Il gruppo infermieristico così composto determina un insieme articolato di operatori con livelli e competenze professionali diversi. Questa combinazione influenza necessariamente la qualità dell’assistenza infermieristica fornita, come l’organizzazione per turni influenzerà la fatica fisica e mentale che gli infermieri dovranno affrontare.

Posizione adottata nel 1995 e aggiornata nel 2000.

Prese di posizioni attinenti:

·  Gli abusi e le violenze contro il personale infermieristico

·  Il benessere socio-economico degli infermieri

·  La salute e la sicurezza degli infermieri nell’ambito del lavoro.

Pubblicazioni dell’I.C.N.:

·  Direttive sulla sicurezza del lavoro infermieristico, Ginevra, I.C.N., 1989

·  Gli infermieri: salute e sicurezza, Ginevra, I.C.N., 1989

·  Direttive sulle leggi applicabili nei luoghi di lavoro, Ginevra, I.C.N., 1991.

 

L’utilizzo dello sciopero

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. ritiene indispensabile che gli infermieri abbiano diritto ad una remunerazione giusta e a condizioni di lavoro accettabili e sicure. Essendo lavoratori, gli infermieri hanno il diritto di costituire sindacati, negoziare collettivamente con i datori di lavoro e fare sciopero1. Scioperare costituisce l’ultima misura alla quale ricorrere e deve essere adottata solo quando tutte le altre modalità possibili per pervenire ad un accordo sono state esplorate, ma senza successo. L’I.C.N. definisce lo sciopero come la sospensione delle attività o il rifiuto a continuare a lavorare, con lo scopo di ottenere condizioni di lavoro che non possono essere conseguite mediante la negoziazione.

Un’azione rivendicativa concreta2 è compatibile con la continuità dei servizi in quanto quelli essenziali sono sempre assicurati. L’abbandono dei malati è incompatibile con l’obiettivo e la filosofia dell’assistenza infermieristica e delle organizzazioni professionali che si riferiscono al Codice deontologico dell’I.C.N.

Durante uno sciopero, viene garantire un servizio pubblico ridotto.

Si rispetteranno ugualmente i seguenti principi:

  • continuare a fornire i servizi infermieristici essenziali ad un numero ridotto di pazienti;
  • assicurare gli interventi infermieristici nel caso in cui si verifichino delle emergenze;
  • assicurare un servizio infermieristico continuo nei casi in cui le persone assistite non siano in grado di provvedere a se stesse;
  • assicurare l’erogazione dei servizi infermieristici indispensabili per sostenere le procedure terapeutiche che, qualora interrotte, potrebbero mettere a repentaglio la vita dei malati;
  • mantenere un numero di presenze per assicurare le procedure diagnostiche urgenti necessarie a valutare le situazioni in cui la vita potrebbe essere messa a repentaglio;
  • rispettare la legislazione nazionale e regionale che riguarda l’effettuazione dello sciopero.

Il diritto degli infermieri di fare sciopero, nei casi di rottura delle trattative, può essere limitato unicamente se è un meccanismo non collegato ai metodi della negoziazione3.

Le Associazioni nazionali infermieristiche sono organizzazioni sociali responsabili e devono elaborare dei programmi di formazione che preparino adeguatamente i rappresentanti, i responsabili infermieristici e il personale infermieristico nel suo complesso per utilizzare, in modo adeguato, i diversi metodi della negoziazione (conciliazione, confronto, negoziazione collettiva) per affrontare i problemi relativi al rapporto di lavoro4.

Gli infermieri, a livello individuale, dovrebbero mantenere contatti con le loro Associazioni nazionali infermieristiche affinché le politiche e le decisioni adottate siano reali e coerenti con la pratica quotidiana.

L’I.C.N. apporta un sostegno tecnico alle Associazioni nazionali infermieristiche che trattano di questioni sindacali. Incoraggia l’Organizzazione Internazionale del Lavoro ad influenzare positivamente le politiche nazionali. Le Associazioni infermieristiche, come altre associazioni professionali e/o sindacali, sono interessate all’utilizzo dello sciopero nel settore sanitario. Esse devono realizzare politiche dinamiche e preventive affinché le strutture che orientano le attitudini e i comportamenti dei loro membri siano in grado di affrontare tali situazioni. Nello stesso tempo, devono proiettarsi nel futuro e agire in modo determinato per migliorare le condizioni di impiego e di lavoro degli infermieri, prima quindi che lo sciopero diventi necessario. E’ opportuno procedere con la valutazioni degli scioperi avvenuti (soprattutto dal punto di vista della responsabilità delle parti interessate) per trarne insegnamenti e migliorare le future negoziazioni.

L’I.C.N. condanna tutte le forme di discriminazione contro gli organizzatori dei movimenti per lo sciopero, nel momento in cui tutte gli aspetti legali previsti sono stati rispettati.

L’I.C.N. e le Associazioni nazionali infermieristiche riconoscono la forza potenziale che possono rappresentare, durante le negoziazioni dei lavoratori con i datori di lavori pubblici e privati, le collaborazioni interdisciplinari nell’ambito dei settori sociali e sanitari.

L’I.C.N. e le Associazioni nazionali infermieristiche si oppongono all’utilizzo di lavoratori che non si astengono dal lavoro, in sostituzione di coloro che hanno scelto di scioperare in quanto viene così indebolita la pressione esercitata per stabilire un dialogo sociale credibile.

Le informazioni di base
Le responsabilità fondamentali dell’infermiere sono promuovere la salute, prevenire la malattia, ristabilire la salute e alleviare la sofferenza5. In certi casi, gli infermieri possono trovarsi nelle condizioni di dover scioperare poiché non viene garantita l’erogazione di servizi di qualità attraverso personale qualificato.

Il dialogo sociale è sicuramente considerato il mezzo principale per risolvere i problemi professionali che insorgono nei luoghi di lavoro. I lavoratori possono utilizzare lo sciopero quando la negoziazione con il datore di lavoro risulta insoddisfacente, interrotta o rifiutata. Nel caso in cui i problemi riguardanti la qualità del lavoro e le competenze economiche risultino particolarmente gravi tanto da prospettare, sul lungo periodo, il mancato rispetto di livelli qualitativamente validi nell’assistenza infermieristica, gli infermieri possono scegliere di scioperare per provocare i cambiamenti necessari. In situazioni estreme, gli scioperi hanno prodotto un dibattito nell’opinione pubblica e nella professione stessa.

Nel passato, per iniziare un dialogo sociale, per migliorare la qualità dell’assistenza e la qualità delle condizioni di lavoro degli infermieri e degli operatori della sanità in generale, i sindacati delle professioni sanitarie sono ricorsi, con successo, allo sciopero mantenendo i servizi essenziali.

E’ possibile ricorre a diverse modalità per attuare uno sciopero. “Scioperi limitati”6 hanno avuto impatti decisivi nel fare avanzare negoziazioni che da mesi turbavano il regolare svolgimento dell’attività infermieristica. In alcuni casi, anche scioperi simbolici della durata, per esempio, di un’ora, sono stati sufficienti per riavviare le trattative e il dialogo sociale. Come misura iniziale o complementare, lo sciopero può limitarsi all’annullamento di tutti gli interventi elettivi o al rifiuto di svolgere attività non infermieristiche, come attività domestiche, amministrative e di trasporto.

Il processo di negoziazione e lo sciopero devono essere valutati dai diversi punti di vista e sulla base dei risultati raggiunti, con particolare riguardo alle ricadute su tutte le parti coinvolte e alle conseguenze sociali, prevedendo supporti finanziari e psicologici destinati alle parti implicate, in ogni stadio dell’azione intrapresa.

Nel caso in cui venga decisa l’effettuazione di uno sciopero, la legislazione nazionale o regionale deve determinare le condizioni lavorative da garantire. I servizi essenziali sono spesso assicurati dalla turnazione delle équipes, dall’utilizzo di personale che lavora prevalentemente nei fine settimana con protocolli che sono comunemente accettati.

Posizione adottata nel 1999 e aggiornata nel 2004.

Presa di posizione attinente:

·  Il benessere socio-economico degli infermieri.

 

La corretta assunzione degli infermieri

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. e le Associazioni infermieristiche nazionali membri sono pienamente convinti che la qualità dell’assistenza infermieristica sia direttamente collegata al numero di infermieri effettivamente presenti, nonché alla loro formazione qualificata. L’I.C.N. sottoscrive l’evidenza del legame esistente tra le buone condizioni di lavoro e i servizi di qualità.

L’I.C.N. riconosce il diritto di ogni infermiere a trasferirsi da un paese all’altro e conferma che le conseguenze potenzialmente positive dei servizi multiculturali e le opportunità di apprendimento sono favorite da questi trasferimenti. L’I.C.N. riconosce anche le conseguenze negative che possono verificarsi sulla qualità dei servizi in quei paesi che registrano una grave carenza di personale infermieristico.

L’I.C.N. condanna la pratica dell’assunzione di infermieri da paesi in cui le autorità non hanno pianificato le risorse umane, necessarie al settore sanitario, in modo razionale e non hanno seriamente tentato di risolvere i problemi che spingono gli infermieri a lasciare la loro professione ostacolandone il rientro.

L’I.C.N. denuncia le pratiche di assunzione eticamente non corrette che portano gli infermieri ad accettare responsabilità professionali e condizioni di lavoro incompatibili con le loro qualifiche, competenze ed esperienze.

L’I.C.N. e le Associazioni infermieristiche nazionali membri chiedono l’introduzione di un processo di assunzione regolare, fondato su principi etici, per orientare i processi decisionali e rinforzare le politiche di impiego dei governi, dei datori di lavoro e degli infermieri favorendo giuste e convenienti pratiche di assunzione e di mantenimento al lavoro.

Questi principi chiari comprendono i seguenti elementi:

  • L’efficacia della pianificazione e dello sviluppo delle risorse umane: le strategie di pianificazione e di sviluppo efficaci devono essere introdotte, esaminate regolarmente e mantenute per equilibrare la domanda e l’offerta di personale infermieristico. Queste strategie devono essere intraprese a livello locale e nazionale. Tuttavia la globalizzazione metterà in evidenza l’importanza anche di un livello internazionale per procedere alla pianificazione e sviluppo delle risorse umane. Una dimensione essenziale di tale sviluppo è la formazione continua. E’ necessario garantire che gli infermieri abbiano accesso ai programmi di aggiornamento e formazione continua.
  • Una regolamentazione infermieristica credibile: la legislazione in materia di assistenza infermieristica deve autorizzare l’organismo, deputato alla regolamentazione, a fissare standard formativi, di competenze e di esercizio riguardanti gli infermieri. Tali organismi devono garantire che le persone che rispondono a questi requisiti sono autorizzare ad esercitare come infermieri.
  • Il diritto al lavoro: l’assistenza infermieristica di qualità è direttamente collegata al numero di infermieri presenti. Gli infermieri che ricercano un lavoro in una data regione o in un dato paese dovrebbero essere informati delle offerte esistenti. Qualora fosse necessario, gli attori più significativi del settore sanitario (governi e professionisti) dovrebbero esaminare politiche che facilitino la partecipazione attiva degli infermieri.
  • Libertà di movimento: gli infermieri hanno il diritto di emigrare a condizione di rispettare i regolamenti riguardanti l’immigrazione e il lavoro (per esempio, i permessi di soggiorno) nei paesi ospitanti e quanto previsto dai paesi di origine (per esempio, pagamenti di imposta). Stante la presenza di popolazioni di pazienti sempre più multiculturali, un mezzo per sostenere servizi sanitari sensibili alle differenze culturali è proprio la creazione di équipe multiculturali.
  • Diritto alla uguaglianza: gli infermieri hanno diritto a trattamenti giusti riguardanti, ad esempio, le condizioni di lavoro, le promozioni e l’accesso alla formazione continua.
  • Assunzione in buona fede: gli infermieri hanno il diritto ad essere tutelati dal ricevere informazioni sbagliate o dal non riceverle affatto, da dichiarazioni ingannevoli e da tutte le forme di sfruttamento. Per esempio, le responsabilità descritte devono essere corrette, le agevolazioni, le assegnazioni e i premi devono essere specificati per iscritto; i diplomi devono essere autentici. L’accesso alle agevolazioni deve essere garantito con particolare riguardo agli alloggi, ai congedi e ai periodi di malattia.
  • Per un lavoro uguale, stipendio uguale: non dovrebbero esservi discriminazioni tra occupazioni diverse che richiedono però lo stesso livello di responsabilità, qualificazione, esperienza professionale, competenza. Allo stesso modo non dovrebbero esservi discriminazioni tra professionisti appartenenti allo stesso gruppo professionale con i medesimi livelli di responsabilità, qualificazione, esperienza professionale, competenza.
  • Accesso alle procedure di rimostranza: nel caso in cui i diritti, le agevolazioni contrattuali o acquisite, da parte degli infermieri, sono minacciati o non sono rispettati, deve essere predisposta una struttura adeguata per esaminare le rimostranze nei tempi previsti e a costi ragionevoli.
  • Sicurezza nei luoghi di lavoro: gli infermieri hanno diritto ad essere protetti contro gli incidenti sul lavoro e i rischi per la loro salute, soprattutto la violenza (es.: molestie sessuali). Devono essere informati dei rischi esistenti nei luoghi di lavoro. Devono essere predisposti meccanismi efficaci di prevenzione, di sorveglianza e di allerta. Devono inoltre essere stabilite procedure per interrompere le attività lavorative qualora si verificassero condizioni pericolose per la vita.
  • Qualità dell’orientamento e della supervisione: la qualità dell’assistenza, stante la complessità dell’attuale contesto, dipende dal sostegno ufficiale e informale delle infrastrutture che si occupano della supervisione. Gli infermieri hanno il diritto a ricevere un orientamento e una supervisione continui e costruttivi nel quadro delle loro funzioni.
  • Periodo di prova: i contratti di assunzione devono specificare l’esistenza del periodo di prova durante il quale i firmatari hanno il diritto di recedere il contratto senza penalità. Nei casi immigrazione internazionale, la responsabilità sui costi del rimpatrio deve essere stabilita chiaramente.
  • Libertà di associarsi: gli infermieri hanno il diritto di associarsi e di farsi rappresentare da associazioni professionali o da sindacati per difendere i loro diritti e la loro professionalità. Collaborazioni tra associazioni e sindacati nei paesi che assumono infermieri stranieri e i loro paesi di provenienza possono facilitare lo scambio di informazioni corrette e il sostegno di ambienti di lavoro professionalmente favorevoli.
  • Regolamentazione delle assunzioni: le agenzie (pubbliche o private) che provvedono alle assunzioni devono essere regolamentate così come devono essere stabiliti meccanismi per la sorveglianza (rendimento, quantità, tasso di successo, tasso di mantenimento in servizio, criteri di equità, soddisfazione degli utenti). Opportune misure disciplinari devono sanzionare le agenzie che non rispettano le procedure stabilite.

Questi principi costituiscono, a livello internazionale, la base per procedere ad assunzioni eticamente corrette. L’assunzione e il mantenimento degli infermieri in servizio sono diventati una priorità urgente e causa di crescenti spese. Gli attori principali del settore sanitario – pazienti, governi, datori di lavoro, gli infermieri, altri professionisti sanitari – beneficeranno dell’applicazione sistematica di questo quadro.

Contesto
La mobilità dei professionisti è importante sia per gli infermieri e le loro prospettive di carriera sia per la società perché consente alla professione di adattarsi ed affrontare i cambiamenti riguardanti i bisogni sanitari. In particolare consente agli infermieri di raggiungere obiettivi professionali personali e di contribuire allo sviluppo delle competenze della professione. Permette, inoltre, di affrontare i cambiamenti scientifici, tecnologici, sociali, politici ed economici modificando e sviluppando i ruoli, la composizione e la disponibilità di personale infermieristico per soddisfare i bisogni di salute identificati.

Attualmente un insieme di fattori causa la carenza di personale infermieristico (vedere schema). La situazione è pertanto caratterizzata da una domanda crescente e un’offerta ridotta: il risultato è l’esistenza di una concorrenza accresciuta per assumere gli infermieri disponibili sia all’interno del singolo paese sia tra paesi diversi. I trasferimenti da una nazione all’altra sono considerati dalle nazioni stesse o dalle strutture sanitarie come una strategia per risolvere la carenza, ma sul breve termine. Vi sono molte esperienze nei paesi industrializzati che assumono infermieri provenienti dai paesi in via di sviluppo, in genere presenti nella stessa area geografica. Questa tendenza, inoltre, non riguarda solo gli infermieri neoformati, ma anche gli studenti infermieri a tutti i livelli.

Un numero importante di infermieri che lavorano nei paesi in cui sono emigrati, avrebbero preferito rimanere nei loro paesi di origine, con le loro famiglie e i loro amici, in un contesto e una cultura a loro familiari. La qualità della vita professionale in alcuni paesi deve essere migliorata prima che i trasferimenti riducano drasticamente gli infermieri di questi stessi paesi. I governi e i lavoratori che si confrontano sulle cause di questa carenza devono tener conto dei fattori che determinano tale condizioni prima di avviare campagne di assunzioni “aggressive”.

In alcuni casi, gli agenti che provvedono alle assunzioni, senza alcun scrupolo, abusano della buona fede degli infermieri male informati. In risposta a carenze croniche (e spesso cicliche) alcuni servizi sanitari nazionali o organizzazioni sanitarie indipendenti hanno ottenuto la possibilità di assumere sia all’interno del proprio paese sia in paesi stranieri. Le agenzie private che operano a scopo di lucro sono le più implicate nell’assunzione di personale infermieristico. Recentemente i metodi di assunzione “aggressiva” a livello internazionale sono diventati i più frequenti. Queste modalità hanno l’obiettivo di effettuare un numero elevato di contratti, a volte riducendo le presenze in alcuni servizi sanitari particolari o assumendo un gran numero di infermieri neoformati in istituti che qualificano le persone individualmente. Al momento nessun organismo è stato designato per regolamentare o sorvegliare il contenuto dei contratti offerti. Gli infermieri possono essere assunti con condizioni fraudolenti o ingannati sulle condizioni di lavoro, sulla remunerazione e sulle agevolazioni possibili. Gli infermieri assunti in paesi diversi sono particolarmente vulnerabili e quindi possono subire sfruttamenti ed abusi; la difficoltà di verificare le condizioni di assunzione sono dovute a varie cause (distanza, lingue diverse, costi). La richiesta di disporre di un quadro di riferimento, eticamente corretto, per le procedure di assunzione è diventata sempre più pressante. I principi sottesi a questo quadro sono in linea con quelli ritenuti validi a livello nazionale e internazionale. La loro efficacia, validità e universalità nell’applicazione dipenderanno dalla volontà politica degli attori del settore sanitario e dai meccanismi di regolamentazione che saranno stabili per la loro applicazione e il conseguente controllo.

Schema : Fattori che determinano la crisi nell’assunzione e nel mantenimento in servizio del personale infermieristico.

Crescita della domanda

  • tempi di degenza ridotti, a seguito dell’uso delle moderne tecnologie e dei nuovi sistemi di finanziamento, che accentuano le necessità di personale poiché sono intensificate le cure e l’assistenza;
  • sostituzione delle cure e dell’assistenza ospedaliere con quelle ambulatoriali, domiciliari e nelle comunità producendo un mercato del lavoro che si sviluppa rapidamente per gli infermi fuori dai servizi ospedalieri;
  • invecchiamento della popolazione anziana con necessità di servizi di assistenza a lungo termine, di approcci multidisciplinari e di assistenza più intensiva;
  • aumento recente di centri e di programmi di formazione in assistenza infermieristica con conseguente domanda di aumento del personale insegnante;
  • numero crescente di specializzazioni;
  • espansione del settore privato;
  • numero crescente di opportunità per la creazione di imprese condotte da infermieri;
  • globalizzazione;
  • gli infermieri sono considerati con rispetto e godono di una stima maggiore e quindi sono scelti, dagli utenti, come prima “tappa” per l’ingresso nel sistema sanitario;
  • aumento delle opportunità per gli infermieri in ambiti diversi, come quello dell’amministrazione.

Offerta ridotta

  • numero ridotto di studenti;
  • prospettiva di carriera più varie per le donne;
  • “invecchiamento” degli infermieri in servizio;
  • “invecchiamento” del corpo insegnante;
  • elevato numero di studenti adulti con conseguente riduzioni degli anni che resteranno in servizio;
  • riduzione dei finanziamenti per le scuole infermieristiche e carico economico accresciuto per gli studenti;
  • decisioni, assunte anni prima, riguardanti la riduzione del numero di posti disponibili nelle scuole infermieristiche;
  • numero ridotto di infermieri interessati alla carriera o all’insegnamento;
  • obblighi familiari accresciuti (es.: assistenza ad un familiare anziano);
  • condizioni di lavoro mediocri, soprattutto per quanto riguarda la remunerazione;
  • migliori prospettive di carriera in settori diversi da quello sanitario, soprattutto migliori condizioni di lavoro ed economiche;
  • carenza di alloggi e di trasporti;
  • rischi per la salute;
  • esaurimento fisico e mentale degli infermieri;
  • sostegno inadeguato;
  • immagine mediocre delle prospettive professionali.

Posizione adottata nel 2001.

Prese di posizioni attinenti:

·  Le modalità per mantenere in servizio ed evitare il trasferimento degli infermieri

·  Il benessere socio-economico degli infermieri

·  Gli accordi commerciali internazionali.

 

La salute e la sicurezza degli infermieri nell’ambito lavorativo

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. deplora la mancanza di legislazioni appropriate, a livello nazionale, riguardanti la salute e la sicurezza degli infermieri nei luoghi di lavoro. L’I.C.N. condanna l’inadeguatezza dei meccanismi che dovrebbero consentire ai lavoratori di partecipare alla sorveglianza e all’eliminazione dei rischi professionali. Deplora inoltre l’insufficienza delle risorse impegnate per assicurare i servizi rivolti alla protezione della sicurezza e della salute.

L’I.C.N. promuove l’elaborazione e la messa in atto di politiche e di strategie internazionali in grado di salvaguardare il diritto degli infermieri ad avere un ambiente di lavoro privo di rischi comprendendovi la formazione continua, le vaccinazioni, gli abbigliamenti adatti per la protezione. L’I.C.N. riafferma che il suo mandato consiste soprattutto nell’incoraggiare la ricerca in questo campo e a diffondere le informazioni pertinenti in modo regolare attraverso le Associazioni membri.

L’I.C.N. sostiene fermamente le diverse convenzioni dell’O.I.T. che trattano la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e ritiene che le Associazioni nazionali infermieristiche devono:

  • esortare i loro rispettivi governi a fare in modo che tutte le istituzioni sanitarie rispettino le disposizioni legislative riguardanti questi argomenti. A tale scopo le Associazioni potrebbero unirsi insieme e condurre decise azioni politiche.
  • lanciare o sostenere ricerche, nei loro paesi, sulla sicurezza e la pertinenza degli ambienti di lavoro degli infermieri considerando i comportamenti, le attitudini, le procedure e le attività a rischio;
  • sensibilizzare il personale infermieristico, i datori di lavoro, il pubblico sui rischi professionali esistenti in ambito sanitario comprendendo anche gli abusi e le violenze;
  • accrescere la presa di coscienza degli infermieri sui loro diritti (in quanto lavoratori) ad un ambiente di lavoro sano e privo di rischi e sui loro doveri per quanto attiene alla protezione della loro stessa sicurezza personale nonché quella degli altri;
  • convincere i governi e i datori di lavoro per adottare e mettere in atto tutte le misure necessarie per proteggere la salute e il benessere degli infermieri esposti nel loro ambiente di lavoro;
  • esortare i governi e i datori di lavoro per assicurare l’accesso del personale infermieristico, senza costi supplementari per il personale stesso, a misure di protezione (es.: abbigliamento, strumentazione);
  • incoraggiare gli infermieri a sottoporsi alle vaccinazioni;
  • cooperare con le autorità competenti per assicurare l’aggiornamento della lista delle malattie professionali e valutare periodicamente la pertinenza di questa lista per il personale infermieristico;
  • sostenere le domande di indennizzo, fatte dagli infermieri, in rapporto a malattie legate al lavoro;
  • raccogliere e diffondere l’informazione sull’incidenza di infortuni, ferite e malattie legate al lavoro e che affliggono gli infermieri;
  • collaborare con altre organizzazioni che sostengono il diritto del lavoratore ad un ambiente sano e privo di rischi;
  • riconoscere il collegamento importante che esiste tra lavoratori e le loro famiglie per l’elaborazione di politiche e di programmi, rispettosi delle diverse culture, in tema di salute e sicurezza sul lavoro;
  • apportare il loro sostegno al diritto degli infermieri di non essere intimiditi nell’esercizio delle loro funzioni di consiglieri nei confronti dei malati;
  • impegnarsi in favore della realizzazione di meccanismi di controllo adeguati, a tutti i livelli, per assicurare la attuazione appropriate delle politiche;
  • diffondere le informazioni riguardanti la rilevazione di nuovi rischi sui luoghi di lavoro:
  • diffondere le informazioni sul mancato rispetto, da parte dei datori di lavoro, della legislazione vigente su tale materia.

Le informazioni di base
L’I.C.N. riconosce il ruolo essenziale che hanno la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro sulla promozione della salute in generale. Riconosce inoltre la crescente esperienza che gli infermieri hanno accumulato in questo ambito unitamente a quella nei servizi sanitari che si rivolgono alla protezione della salute dei lavoratori.

L’I.C.N. sostiene il ruolo fondamentale, svolto dagli infermieri in questo ambito, nel rispondere ai bisogni di salute dei lavoratori. Richiede una remunerazione equa e possibilità di carriera adeguate per garantire il loro sviluppo professionale.

L’ambiente di lavoro dell’infermiere è spesso pericoloso per:

  • la contaminazione dovuta a rifiuti derivanti dalle attività umane ed industriali,
  • i rischi chimici, biologici, fisici, legati al rumore, alle radiazioni, al carattere ripetitivo del lavoro,
  • la tecnologia medica, soprattutto per l’insufficiente manutenzione o formazione sull’uso della tecnologia stessa,
  • la mancanza di abbigliamento e strumentazione adeguata per la protezione,
  • le aumentate sollecitazioni che creano, per l’infermiere, tensioni a livello emotivo, sociale, psicologico e spirituale,
  • gli incidenti per violenza, comprese le molestie sessuali,
  • i problemi derivanti dall’assunzione di posture ergonomicamente scorrette,
  • le allocazioni inadeguate di risorse umane e finanziarie,
  • l’isolamento.

L’assistenza infermieristica ai malati è influenzata dall’ambiente di lavoro sano e privo di rischi per il personale sanitario. L’I.C.N. rileva che la maggior parte dei governi non dispone di informazioni precise ed aggiornate sull’incidenza degli infortuni, lesioni e malattie riguardanti il personale infermieristico nonostante che, tali dati, dovrebbero essere alla base della formulazione delle politiche inerenti questo ambito. La mancanza di dati pertinenti è argomento di grande preoccupazione.

In alcuni paesi non esiste la legislazione sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. In altri esistono mezzi per la sorveglianza e meccanismi disciplinari appropriati, ma si rileva l’inosservanza dei datori di lavoro. In altri paesi ancora la legislazione esclude gli ospedali e altre istituzioni sanitarie da tali tutele

La Convenzione n.149 dell’O.I.T. sul personale infermieristico demanda agli Stati membri il miglioramento delle leggi e delle regolamentazioni esistenti su tale materia adattandole alla specificità del lavoro infermieristico e dell’ambiente in cui si esercita. Il capitolo IX della Raccomandazione n.157 sviluppa le misure considerate necessarie per garantire la salute e la sicurezza degli infermieri nei loro luoghi di lavoro.

Posizione adottata nel 2000.

Prese di posizioni attinenti:

·  Ridurre i danni per la salute legati all’ambiente e agli stili di vita

·  Il tabagismo e la salute.


 

 

 

Sottocategorie


  • Posizioni

    In questa nuova area, sono inserite le Dichiarazioni di Posizione (Position Statement) dell'I.C.N. Se vuoi vedere i documenti originali (molti sono disponibili oltre che in inglese anche in spagnolo e francese) vai sul sito I.C.N. 

     

    Traduzioni a cura di: Monica Bianchi, Angela Lolli, Piera Sisti

    Conteggio articoli:
    7