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IND 2015: infermieri, una forza per cambiare: un’assistenza efficace è più conveniente

La Giornata Internazionale dell’infermiere si celebra in tutto il mondo ogni 12 maggio, anniversario della nascita di Florence Nightingale.

L’International Council of Nurses commemora questo importante giorno ogni anno con la produzione e la distribuzione del Kit per la giornata internazionale dell’infermiere (IND). Il Kit IND 2015 contiene materiali didattici e informativi aperti a tutti e liberamente utilizzabili da parte degli infermieri in tutto il mondo.
Il tema per il 2015 è,
“gli infermieri, una forza per cambiare: un’assistenza efficace è più conveniente”. Il contenuto del kit di quest’anno, tra cui il poster riprodotto a fianco, sono scaricabili da parte dei singoli infermieri, associazioni, ministeri della salute e istituzioni sanitarie direttamente dal sito di I.C.N.
Questo materiale è già stato diffuso
da ICN alle associazioni infermieristiche nazionali mondiali tra le quali CNAI che sta curando la traduzione in italiano, presto disponibile su questo sito. Sebbene progettato principalmente per il 12 maggio, le attività per sensibilizzare sul tema dell’anno si protrarranno per gran parte dell’anno. Incoraggiamo gli infermieri in tutto il mondo a diffondere il kit attraverso attività individuali e azioni di gruppo.

La pagina ICN dedicata all’IND 2015

 IND Kit

poster

poster

poster


Codice deontologico ICN 2012

Il Codice deontologico degli infermieri del Consiglio internazionale degli infermieri (ICN)

La traduzione italiana di Cecilia Sironi, rivista da Giliola Baccin, è a cura della Consociazione nazionale delle Associazioni infermiere/i (CNAI), www.cnai.info,
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E’ necessario abilitare JavaScript per vederlo.
– ISBN: 978-88-903923-4-4

Il codice internazionale di deontologia per la professione infermieristica fu adottato per la prima volta dal Consiglio internazionale degli infermieri (ICN) nel 1953. Da allora è stato rivisto e riaffermato diverse volte; la più recente revisione si è conclusa con questa versione dell’anno 2012.

 Versione scaricabile in pdf 

 Premessa

Gli infermieri hanno quattro responsabilità fondamentali: promuovere la salute, prevenire la malattia, ristabilire la salute e alleviare la sofferenza. I bisogni di assistenza infermieristica sono universali.

Il rispetto dei diritti dell’uomo, compresi i diritti culturali, il diritto alla vita e alla scelta, alla dignità e a essere trattati con rispetto, fanno parte integrante dell’assistenza infermieristica. L’assistenza infermieristica rispetta tali diritti e non è influenzabile da fattori riguardanti l’età, il colore, il credo religioso, la cultura, lo stato d’invalidità o di malattia, il genere e l’orientamento sessuale, la nazionalità, l’ideologia politica, la razza o lo stato sociale.

Gli infermieri prestano i loro servizi sanitari alla persona, alla famiglia e alla comunità, coordinandoli con quelli dei gruppi correlati.

______________________________________________

Tutti i diritti, compresi quelli di traduzione in altre lingue, sono riservati. Questa pubblicazione può essere riprodotta e distribuita, per intero o in parte, senza alterazioni e senza un preventivo permesso scritto, a condizione che sia indicata la fonte.

Copyright © 2012, ICN – International Council of Nurses,

3, place Jean-Marteau, CH-1201 Ginevra (Svizzera)

IL CODICE DELL’ICN

Il Codice deontologico del Consiglio internazionale degli infermieri si articola in quattro elementi principali che delineano le norme di condotta deontologica.

 ELEMENTI DEL CODICE

 1. Gli infermieri e le persone

 La responsabilità professionale principale dell’infermiere è nei confronti delle persone che hanno bisogno di assistenza infermieristica.

Nell’esercizio della sua professione, l’infermiere promuove un ambiente in cui siano rispettati i diritti umani, i valori, le consuetudini e il credo religioso della persona, della famiglia e della comunità.

L’infermiere si assicura che la persona riceva informazioni accurate, sufficienti e tempestive e in un modo culturalmente appropriato, su cui basare il consenso all’assistenza e ai trattamenti a essa correlati.

L’infermiere mantiene la riservatezza delle informazioni personali di cui è a conoscenza e le condivide utilizzando la sua capacità di giudizio.

L’infermiere condivide con la società la responsabilità dell’avvio e del sostegno delle iniziative volte a soddisfare i bisogni sociali e sanitari della popolazione, in particolare dei gruppi più vulnerabili.

L’infermiere è a favore dell’equità e della giustizia sociale nell’allocazione delle risorse, nell’accesso all’assistenza sanitaria e ad altri servizi sociali ed economici.

L’infermiere dimostra di possedere valori professionali quali il rispetto, la comprensione, la compassione, la fiducia e l’integrità.

2. Gli infermieri e la pratica

 L’infermiere assume la responsabilità personale e risponde dell’assistenza infermieristica che svolge; deve inoltre mantenere aggiornata a propria competenza attraverso la formazione permanente.

L’infermiere mantiene uno standard di salute personale in modo da non compromettere la capacità di prestare assistenza.

L’infermiere impiega la propria capacità di giudizio quando accetta o delega la responsabilità riguardo alla sua competenza.

L’infermiere esprime sempre una condotta personale che onori la professione e migliori l’immagine e la fiducia della collettività nel personale infermieristico.

Nell’esercizio della sua professione, l’infermiere si assicura che l’uso della tecnologia e delle scoperte scientifiche siano compatibili con la sicurezza, la dignità e i diritti delle persone.

L’infermiere s’impegna a promuovere e a mantenere negli ambienti di lavoro una cultura che promuova il comportamento etico e il dialogo aperto.

3. Gli infermieri e la professione

L’infermiere assume il ruolo principale nella definizione e nell’applicazione di standard accettabili di pratica assistenziale infermieristica, management, ricerca e formazione infermieristica.

L’infermiere contribuisce attivamente a sviluppare il nucleo centrale di conoscenze professionali fondate sulla ricerca che sostenga una pratica basata su prove di efficacia.

L’infermiere contribuisce attivamente a sviluppare e sostenere il nucleo centrale dei valori professionali.

L’infermiere, agendo attraverso l’organizzazione professionale, partecipa alla creazione di un ambiente di lavoro positivo e al mantenimento di condizioni di lavoro sicure ed eque per la professione infermieristica, sia dal punto di vista sociale che da quello economico.

L’infermiere esercita la professione in modo da sostenere e proteggere l’ambiente naturale ed è consapevole delle conseguenze del suo operato sulla salute.

L’infermiere contribuisce a un ambiente organizzativo etico e stimola la discussione su comportamenti e contesti non etici.

4. Gli infermieri e i colleghi di lavoro

 L’infermiere intrattiene relazioni con i colleghi di lavoro, sia appartenenti alla professione infermieristica sia ad altri ambiti, basate sulla collaborazione e il rispetto.

L’infermiere agisce in modo appropriato per salvaguardare le persone, le famiglie e le comunità nel momento in cui la loro salute fosse messa a rischio da un collega o da qualsiasi altra persona.

L’infermiere agisce in modo appropriato per sostenere e guidare i propri colleghi nel promuovere una condotta etica.

Suggerimenti per l’utilizzo del Codice deontologico degli infermieri dell’ICN

Il Codice deontologico degli infermieri dell’ICN è una guida all’agire professionale basata sui valori e sui bisogni sociali. Esso avrà senso solo come documento dinamico se applicato nei diversi ambiti dell’assistenza infermieristica e sanitaria in una società in continua evoluzione.

Per raggiungere il suo scopo, il Codice deve essere compreso, interiorizzato e utilizzato dagli infermieri in tutti gli aspetti del loro lavoro. Deve inoltre essere messo a disposizione degli studenti e degli infermieri durante tutto il loro percorso formativo e la vita lavorativa.

Applicazione degli elementi del Codice deontologico degli infermieri dell’ICN

 I quattro elementi che costituiscono il Codice deontologico degli infermieri dell’ICN – gli infermieri e le persone, gli infermieri e la pratica, gli infermieri e la professione, gli infermieri e i colleghi di lavoro – offrono un quadro di riferimento per le norme di condotta. Le tabelle che seguono aiuteranno gli infermieri a tradurre queste norme nelle situazioni concrete.

Gli infermieri e gli studenti infermieri di conseguenza possono:

  • Studiare le norme che ciascun elemento del Codice propone.
  • Riflettere su ciò che ognuna di queste norme significa per loro. Pensare al modo in cui possono applicare la deontologia nel proprio ambito di assistenza infermieristica: nella pratica, nella formazione, nella ricerca o nel management.
  • Discutere del Codice con i colleghi di lavoro e altri.
  • Ricorrere a un esempio specifico, tratto dall’esperienza, per identificare i dilemmi etici e le norme di comportamento come specificato nel Codice. Indicare su come risolverebbero i dilemmi.
  • Lavorare in gruppi per chiarire il processo decisionale etico e ricercare il consenso sulle norme di comportamento etico.
  • Collaborare con l’associazione infermieristica nazionale, con i colleghi e altri, nell’applicazione continua delle norme deontologiche nella pratica infermieristica, nell’insegnamento, nella ricerca e nel management. 

 Elemento 1 del Codice: GLI INFERMIERI E LE PERSONE

Infermieri impegnati nella pratica infermieristica, nel coordinamento e nella dirigenza dei servizi infermieristici

Infermieri insegnanti e infermieri ricercatori

Associazioni infermieristiche nazionali

Erogare assistenza nel rispetto dei diritti umani, dimostrando sensibilità nei confronti dei valori, delle consuetudini e delle credenze delle persone.

Includere nei curricula dei riferimenti ai diritti umani, all’equità, alla giustizia e alla solidarietà quali fondamenti per l’accesso all’assistenza.

Redigere prese di posizione e linee guida che sostengano i diritti umani e le norme deontologiche.

Frequentare e organizzare momenti di formazione permanente su argomenti di etica e deontologia.

Fornire occasioni d’insegnamento e apprendimento su tematiche etiche e la presa di decisioni etiche.

Esercitare pressioni in favore del coinvolgimento degli infermieri nei comitati etici.

Fornire sufficienti informazioni alla persona assistita per consentirle di dare il consenso informato all’assistenza infermieristica e/o medica ed esercitare il diritto di scegliere o rifiutare il trattamento.

Offrire occasioni d’insegnamento/apprendimento sul consenso informato, la tutela della privacy e la riservatezza, la beneficenza e la maleficenza.

Elaborare linee guida, prese di posizione, documentazione rilevante ed eventi formativi sul consenso informato all’assistenza infermieristica e medica.

Utilizzare dei sistemi di registrazione e di gestione delle informazioni che garantiscano la riservatezza.

Introdurre nei curricula i concetti dei valori professionali.

Inserire i temi della riservatezza e della tutela della privacy nel codice deontologico nazionale degli infermieri.

Garantire e monitorare la sicurezza ambientale nei luoghi di lavoro.

Sensibilizzare gli studenti sull’importanza dell’azione sociale sui temi etici di attualità.

Impegnarsi per tutelare un ambiente sano e sicuro.

 

Elemento 2 del Codice: GLI INFERMIERI E LA PRATICA

Infermieri impegnati nella pratica infermieristica, nel coordinamento e nella dirigenza dei servizi infermieristici

Infermieri insegnanti e infermieri ricercatori

Associazioni infermieristiche nazionali

Stabilire degli standard per l’assistenza infermieristica e creare un ambiente di lavoro che promuova un’assistenza di qualità.

Offrire occasioni d’insegnamento/apprendimento che sensibilizzino alla necessità di aggiornarsi per tutta la vita lavorativa e al mantenimento della competenza nell’esercizio della professione.

Offrire iniziative di formazione permanente attraverso riviste professionali, convegni, formazione a distanza, ecc.

Istituire dei sistemi di valutazione dei risultati professionali, della formazione permanente e di un rinnovo sistematico dell’abilitazione all’esercizio della professione.

Condurre ricerca e diffonderne i risultati che mostrino i nessi tra l’aggiornamento continuo e il mantenimento della competenza nell’esercizio della professione.

Esercitare pressioni per garantire opportunità di formazione permanente e standard di qualità dell’assistenza.

Monitorare e promuovere la salute personale degli infermieri tenendo conto della loro competenza nell’esercizio della professione.

Promuovere l’importanza della salute personale e illustrarne la relazione con gli altri valori.

Promuovere stili di vita sani fra gli appartenenti alla professione infermieristica.

Esercitare pressioni per ottenere luoghi di lavoro sani e servizi per gli infermieri.

 

Elemento 3 del Codice: GLI INFERMIERI E LA PROFESSIONE

Infermieri impegnati nella pratica infermieristica, nel coordinamento e nella dirigenza dei servizi infermieristici

Infermieri insegnanti e infermieri ricercatori

Associazioni infermieristiche nazionali

Stabilire delle norme di comportamento per la pratica professionale, la ricerca, la formazione e il management infermieristici.

Offrire delle occasioni di insegnamento/apprendimento nella formulazione di norme di comportamento per la pratica professionale, la ricerca, la formazione e il management infermieristici.

Collaborare con altri per la definizione di norme di comportamento per la formazione, la pratica, la ricerca e il management infermieristici.

Incoraggiare il sostegno, nei luoghi di lavoro, della conduzione, diffusione e utilizzo della ricerca connessa all’assistenza infermieristica e sanitaria.

Condurre ricerche, diffonderne i risultati e utilizzare la ricerca per far progredire la professione infermieristica.

Elaborare prese di posizione, linee guida e standard per la ricerca infermieristica.

Promuovere la partecipazione degli infermieri alle associazioni infermieristiche nazionali così da creare delle condizioni socio-economiche favorevoli per il personale infermieristico.

Sensibilizzare gli studenti all’importanza delle associazioni professionali infermieristiche.

Esercitare pressioni per ottenere condizioni di lavoro sociali ed economiche che siano eque per gli infermieri. Elaborare prese di posizione e linee guida su tematiche inerenti i luoghi di lav

 

Elemento 4 del Codice: GLI INFERMIERI E I COLLEGHI DI LAVORO

Infermieri impegnati nella pratica infermieristica, nel coordinamento e nella dirigenza dei servizi infermieristici

Infermieri insegnanti e infermieri ricercatori

Associazioni infermieristiche nazionali

Promuovere la consapevolezza dell’esistenza di funzioni specifiche e sovrapposte e della possibilità di tensioni interdisciplinari.

Sviluppare la comprensione dei ruoli degli altri operatori.

Stimolare la cooperazione con altre discipline connesse a quella infermieristica.

Sviluppare dei sistemi, nei luoghi di lavoro, che sostengano i valori etici e i comportamenti professionali comuni.

Far conoscere la deontologia infermieristica alle altre figure professionali.

Sviluppare la consapevolezza sulle questioni deontologiche delle altre professioni.

Sviluppare modalità per salvaguardare la persona, la famiglia o la comunità qualora la loro assistenza fosse messa a rischio dal personale sanitario.

Trasmettere agli studenti la necessità di salvaguardare la persona, la famiglia o la comunità, quando l’assistenza fosse messa a rischio dal comportamento del personale sanitario.

Fornire direttive, prese di posizione e ambiti di discussione sulle questioni legate alla salvaguardia delle persone qualora la loro assistenza fosse messa a rischio dal comportamento del personale sanitario.

 Diffusione del Codice deontologico degli infermieri dell’ICN

Per essere efficace, il Codice deontologico degli infermieri dell’ICN deve diventare familiare a tutti gli infermieri. Vi incoraggiamo a contribuire alla sua diffusione nei corsi di formazione infermieristica, tra gli infermieri che esercitano la professione, attraverso la stampa infermieristica ed altri mass media. Il Codice dovrebbe essere inoltre fatto conoscere alle altre professioni sanitarie, alla collettività, agli utenti dei servizi e ai gruppi che prendono le decisioni, agli organismi di difesa dei diritti umani e ai datori di lavoro degli infermieri. 

Glossario dei termini usati nel Codice deontologico degli infermieri dell’ICN

 

Collega di lavoro

Altri infermieri e altri lavoratori e professionisti che operano in ambito sanitario o in altri ambiti.

Famiglia

Un’unità sociale composta da membri legati tra loro per consanguineità, parentela o relazioni affettive o legali.

Gruppi correlati

Altri infermieri, altro personale dedicato all’assistenza sanitaria o professionisti che offrono servizi alla persona, alla famiglia o alla collettività e che operano per il raggiungimento degli obiettivi desiderati.

Informazioni personali

Informazioni riguardanti la sfera privata della persona o della famiglia ottenute durante il contatto professionale che, se rivelate, potrebbero violare il diritto alla privacy, causare disagio, imbarazzo o danno alla persona o alla famiglia.

L’infermiere condivide con la società

L’infermiere, in quanto professionista sanitario e cittadino, intraprende e sostiene azioni appropriate per soddisfare i bisogni sanitari e sociali della collettività.

Rapporto di collaborazione

Una relazione professionale, basata su azioni e comportamenti collegiali e reciproci, che mira a raggiungere certi obiettivi concordati insieme.

Salute personale

Benessere mentale, fisico, sociale e spirituale dell’infermiere.

 

International Council of Nurses

3, place Jean-Marteau

1201 Geneva, Switzerland

Tel. +41 (22) 908 01 00

Fax +41 (22) 908 01 01

email:
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www.icn.ch

 

Consociazione nazionale delle Associazioni infermiere/i

Sede operativa

tel. 02 58325428

Fax 02 58325428

Email:
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www.cnai.info

 

Codice deontologico ICN 2012 versione pdf

Codice Deontologico ICN 2005


Il ruolo degli infermieri nell’assistenza ai morenti e alle loro famiglie

 

Le posizioni dell’I.C.N.

ruolo degli infermieri nell’assistenza ai morenti e alle loro famiglie

 

 

Gli infermieri hanno una preparazione specifica per erogare un’assistenza compassionevole e qualificata alle persone nella fase finale della loro vita e alle loro famiglie. L’ICN considera il ruolo degli infermieri fondamentale per un approccio di tipo palliativo, mirato a ridurre la sofferenza e a migliorare la qualità di vita dei morenti e delle loro famiglie mediante la valutazione precoce, l’identificazione e la gestione del dolore e dei bisogni fisici, sociali, psicologici, spirituali e culturali.

 

 

ICN sostiene le associazioni infermieristiche nazionali nei loro sforzi per:

 

Aiutare gli infermieri ad affrontare le tematiche complesse delle cure palliative in relazione alla morte e al morire, compresa l’assistenza compassionevole e qualificata durante il fine vita, rispettando la volontà del paziente, gli standard etici e le norme culturali concernenti la morte e il lutto, e rispondendo al bisogno di sostegno e di elaborazione del lutto dei membri della famiglia a domicilio, in ospedale, negli hospice, nelle case di cura e negli altri luoghi dove si fornisce assistenza alle persone in fase terminale.

 

Tutelare la partecipazione infermieristica all’interno di gruppi multidisciplinari di assistenza ai morenti e alle loro famiglie

 

Promuovere un’assistenza infermieristica che rispetti i principi etici e culturali in linea con la normativa infermieristica nazionale.

 

Aumentare il coinvolgimento degli infermieri nei dibattiti, nelle scelte politiche e legislative che riguardano la morte e il morire compresa l’assistenza infermieristica alle persone morenti e ai loro familiari

 

Promuovere l’inserimento nella formazione di base e post-base dei seguenti argomenti: l’approccio delle cure palliative, l’acquisizione di abilità nella valutazione e nella gestione del dolore, il rispetto dei valori culturali, il diritto dei pazienti morenti di prendere decisioni informate: compreso il diritto di scegliere o rifiutare un trattamento e il diritto a una morte dignitosa.

 

 

Contesto

 

Un sempre crescente numero di persone vive più a lungo ed è affetto da una gamma di patologie croniche e complesse che tendono a limitarne la vita. Un approccio palliativo ha molto da offrire a loro e alle loro famiglie. Gli infermieri hanno la responsabilità di essere ben informati ed esperti nell’erogare assistenza ai pazienti terminali e alle loro famiglie.

 

Le persone morenti e le loro famiglie hanno credenze e valori sia culturali che personali. Gli infermieri devono offrire un’assistenza olistica e sensibile alla loro cultura, che rispetti le credenze spirituali e religiose. Un ambiente che offre attenzione e aiuto, che riconosce l’inevitabilità della morte, aiuta i membri della famiglia ad accettare e ad affrontare la perdita e il lutto

 

I progressi nelle procedure tecniche di mantenimento della vita e le modifiche dei valori della società riguardo alla qualità della vita hanno fatto sorgere nell’assistenza infermieristica dei dilemmi etici. Il dibattito attuale si focalizza principalmente sull’eutanasia. Tuttavia sono ugualmente importanti altre tematiche come l’interruzione o il proseguimento dei trattamenti, le direttive anticipate e le scelte del paziente o “testamenti biologici”, nonchè la preoccupazione per la qualità della vita.

 

Il ruolo degli infermieri e degli altri professionisti della salute nell’assistenza ai pazienti morenti continua a essere discusso e gli infermieri devono conoscere le problematiche e le norme che riguardano il fine vita.

 

Alleviare il dolore e la sofferenza è una responsabilità infermieristica fondamentale e gli infermieri sono preparati a livello di esperti nella gestione del dolore, nelle cure palliative e nell’aiutare le persone ad affrontare l’angoscia, la morte e il morire.

 

La qualità dell’assistenza durante il fine vita contribuisce in modo sostanziale ad una morte dignitosa e serena e fornisce sostegno ai membri della famiglia nell’affrontare l’intero processo della perdita e del lutto.

 

 


Le questioni sociali

 Le posizioni dell’ICN

 



I conflitti armati: il punto di vista degli infermieri

La presa di posizione dell’ICN
L’ICN si oppone fortemente ai conflitti armati, indipendentemente dalle circostanze in cui si verificano. I gravi effetti per i civili, i rifugiati e i profughi, come le violazioni dei diritti fondamentali della persona e le severe conseguenze per la salute sono oggetto di particolare attenzione da parte dell’ICN.

Le donne, i bambini e le persone più anziane che vivono nelle zone di conflitto sono particolarmente vulnerabili; devono disporre dell’accesso ai servizi sanitari e di assistenza psicologica adeguati per essere aiutati a conservare o recuperare la propria salute fisica e psicologica. L’ICN condanna la presenza di un numero crescente di bambini utilizzati come soldati nei conflitto armati, anche se i bambini stessi si ritengono volontari.

L’ICN riconosce il ruolo fondamentale che gli infermieri svolgono nel rispondere ai bisogni sanitari che perdurano nel tempo e nell’affrontare le situazioni di emergenza che si presentano tra i rifugiati, le popolazioni civili e i soldati che sono feriti. Nelle zone nelle quali sono presenti conflitti armati, l’ICN chiede espressamente la protezione per tutti i professionisti sanitari che vi operano e per il personale appartenente alle organizzazioni umanitarie.

Nei casi di conflitto armato, l’ICN consiglia alle Associazioni nazionali infermieristiche di:

  • chiedere ai loro governi di garantire la fornitura immediata di assistenza umanitaria, comprendendo i servizi sanitari ai profughi ed ai rifugiati, e di facilitare l’apertura e il coordinamento degli accessi presso le organizzazioni umanitarie internazionali, presenti nella loro regione;
  • valutare le implicazioni che riguardano i loro paesi e decidere in collegamento con gli enti governativi locali, le organizzazioni delle Nazioni Unite, le organizzazioni non governative nazionali ed internazionali la fornitura di servizi sanitari adeguati ai bisogni, indipendentemente dall’origine etnica delle persone;
  • garantire l’accesso ai servizi sanitari ai militari e ai paramilitari feriti, ai prigionieri di guerra, senza alcuna discriminazione;
  • realizzare sistemi necessari per avere informazioni su massacri di civili e altre gravi violazioni dei diritti della persona affinché inchieste precise e appropriate abbiano luogo; stabilire dei sistemi di controllo dei diritti della persona, se ritenuti necessari;
  • sostenere la creazione di istituzioni nazionali per proteggere e promuovere i diritti della persona;
  • fare pressione per ottenere la riabilitazione ed il reinserimento, in un ambiente sano e sicuro, di tutti i bambini soldato.



Le informazioni di base
Il 90% delle vittime dei conflitti armati che avvengono nell’ambito degli stati, è costituito da civili. Attualmente vi sono oltre 12 milioni di rifugiati e 18 milioni di profughi nel mondo intero. Vi sono, inoltre, circa 300.000 bambini soldato. Nelle zone di conflitto per i civili, i rifugiati e i profughi, sono richieste cura e assistenza adeguate, nonché l’applicazione della giustizia sociale.

L’ICN aderisce alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite e alla Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949, fondamenti della legislazione umanitaria internazionale e strumenti principali per la difesa della dignità umana in tempo di guerra. Richiede la loro applicazione in tutti i conflitti armati.

Posizione adottata nel 1999.

Riferimenti:

  • Nazioni Unite, Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, Nazioni Unite, adottata il 10 dicembre 1948.
  • Comitato Internazionale della Croce Rossa, Diritti e doveri degli infermieri in base alla Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949, Ginevra ICRC, 1970.

 

I rifiuti sanitari : il ruolo degli infermieri e della professione

La presa di posizione dell’ICN
La professione infermieristica, in tutti i paesi del mondo, riconosce l’importanza della presenza di un ambiente sano e vitale per la salute ed è cosciente dei rischi reali che i rifiuti sanitari possono comportare.
L’I.C.N. ritiene che gli infermieri abbiano il dovere di ridurre, meglio eliminare, l’impatto negativo dei rifiuti sanitari sull’ambiente. In qualità di rappresentanti delle organizzazioni e della professione infermieristiche, l’ICN e le Associazioni membri hanno la responsabilità di orientare le decisioni politiche e professionali su tale argomento.

L’ICN sostiene le iniziative volte a ridurre l’effetto nocivo dei rifiuti sanitari, in particolare sottolinea l’importanza di:

  • adottare politiche per il recupero dei materiali come la carta e altri prodotti per ridurre la tossicità e il volume dei materiali per gli imballaggi,
  • utilizzare materiali prodotti con sostanze meno tossiche (es.:sostituire il PVC, il lattice e il mercurio),
  • diminuire l’uso dei pesticidi,
  • ridurre il volume dei rifiuti che necessitano di trattamenti particolari e facilitare il recupero dei materiali ogni qualvolta ve ne sia la possibilità,
  • adottare metodi di trattamento per i rifiuti che minimizzano l’impiego di sostanze tossiche,
  • adottare metodi di eliminazione dei rifiuti che riducono il ricorso all’incenerimento,
  • sensibilizzare i pazienti sugli effetti che i rifiuti sanitari possono avere sull’ambiente.

Gli infermieri, come tutti i professionisti sanitari, devono essere informati delle conseguenze derivanti dalla produzione di rifiuti sanitari. E’ necessario che le organizzazioni infermieristiche:

  • facilitino l’accesso degli infermieri ai programmi di aggiornamento riguardanti questo argomento,
  • applichino un principio di precauzione nella valutazione e nella selezione dei prodotti per proteggere l’ambiente,
  • sostengano gli infermieri nel partecipare direttamente alle decisioni in questo ambito,
  • promuovono l’adozione di metodi che consentano l’eliminazione dei rifiuti in modo sicuro,
  • collaborino con gli altri professionisti per esigere la sicurezza di tale operazione,
  • definiscano e regolamentino le competenze infermieristiche relativamente alla salubrità dell’ambiente.

 

Contesto

L’assistenza sanitaria di base mettendo l’accento sui principali determinanti della salute, riconosce il ruolo fondamentale dell’ambiente sulla salute delle persone, delle famiglie e delle comunità. L’applicazione del principio di precauzione deve condurre ad analisi preventive ed a scelte alternative nell’uso di prodotti potenzialmente nocivi. Le decisioni politiche e sanitarie influenzano la produzione e l’eliminazione dei rifiuti sanitari. Le scelte effettuate relativamente all’acquisizione, all’uso ed all’eliminazione dei diversi materiali utilizzati influenzano direttamente il volume dei rifiuti che si otterrà, i costi umani ed economici del loro smaltimento. Gli infermieri, durante lo svolgimento della loro attività, producono rifiuti sanitari e partecipano alle procedure di smaltimento dei rifiuti stessi. Gli infermieri che occupano posti gestionali, devono elaborare politiche che riguardano l’acquisizione dei materiali, ma anche l’eliminazione dei rifiuti sanitari.

Posizione adotta nel 1998 e aggiornata nel 2004.

Prese di posizioni attinenti:

  • Ridurre i rischi per la salute derivanti dall’ambiente e dai stili di vita
  • L’acqua potabile accessibile a tutti.

 

La clonazione e la salute della persona

La presa di posizione dell’ICN
Il rischio che le tecniche moderne della clonazione possano essere usate a danno dell’essere umano è, attualmente, fonte di preoccupazioni crescenti. L’ICN considera che:

  • la clonazione può essere utile e, nello stesso tempo, danneggiare la salute umana;
  • si richiedono limitazioni su tali tecniche, ma occorre riconoscerne sia i vantaggi sia gli svantaggi;
  • le Associazioni nazionali infermieristiche e gli stessi infermieri dovrebbero partecipare alle discussioni pubbliche riguardanti questo tema sulla base dei dati scientifici disponibili e dei continui approfondimenti etici, giuridici e sociali;
  • i meccanismi regolatori ed i comitati di esperti internazionali (contrariamente ai metodi legislativi) possono fornire un approccio equilibrato per il controllo di queste tecniche e del relativo effetto sulla salute umana;
  • le diverse problematiche sanitarie, etiche, legali e sociali, riguardanti la clonazione umana, non hanno ricevuto riscontri adeguati. Risultano necessari ulteriori informazioni, analisi, dibattiti e controlli.
  • la clonazione umana viola il diritto di ogni persona alla identità genetica unica e alla dignità personale.


L’ICN continuerà a seguire questa problematica, si confronterà con altre organizzazioni ed altre associazioni internazionali di professionisti sanitari per valutare e chiarire le conseguenze della clonazione per la salute umana.

Le informazioni di base
La clonazione sta sollevando nuove sfide, ma apre anche nuovi orizzonti che richiedono valutazioni etiche, giuridiche, sociali e sanitarie. E’ utilizzata da diversi anni nella ricerca sulle malattie che colpiscono l’uomo, in particolare sulla riparazione e rigenerazione degli organi. Gli sviluppi recenti nelle tecniche della clonazione mettono però in evidenza possibili implicazioni per la salute umana.
Vi sono diversi argomenti a sostegno e contro la clonazione. Fra gli argomenti principali contro questa tecnica vengono riportati l’alterazione genetica e l’impatto nocivo sulla salute. La maggior parte delle organizzazioni internazionali sono favorevoli a vietare, attraverso apposita normativa, la clonazione umana.
L’ICN considera le norme deontologiche riguardanti la pratica dell’assistenza infermieristica come il cuore stesso delle sue finalità.
Gli infermieri hanno, come obiettivi, la promozione della salute, la prevenzione della malattia, il ristabilire la salute alleviando le sofferenze delle persone, delle famiglie e delle comunità. E’ necessario che partecipino alla promozione di iniziative rivolte alla creazione di ambienti attenti alla dignità umana e al rispetto verso ogni persona. Le loro conoscenze e i loro obiettivi professionali consentono loro di partecipare pienamente alle valutazioni ed alle decisioni riguardanti la clonazione.

Posizione adotta nel 1998.

Prese di posizioni attinenti:

  • Gli infermieri e i diritti della persona.

 

I diritti dei bambini

La presa di posizione dell’ICN
L’ICN approva interamente la Dichiarazione dei diritti del Bambino e la Convenzione1 che ne è seguita e sostiene le Associazioni nazionali infermieristiche membri che promuovono i principi enunciati in questi documenti. In particolare l’ICN si impegna:

  • a proteggere il bambino contro tutte le forme di violenza e abuso, contro lo sfruttamento sessuale o lavorativo che possano pregiudicare la salute o il suo sviluppo intellettuale, fisico, sociale o psicologico,
  • a promuovere la salute e il benessere delle famiglie perché è il luogo in cui il bambino deve essere amato e protetto, dove le persone si devono occupare di lui affinché cresca sano e in modo dignitoso,
  • in favore di una distribuzione equa dei beni e dei servizi in modo tale che tutti i bambini siano adeguatamente alimentati, dispongano di un alloggio, siano educati e curati fornendo le stesse opportunità per i maschi e le femmine, la stessa educazione agli orfani e ai membri dei gruppi minoritari,
  • a sollecitare la realizzazione di servizi di assistenza sanitaria di base centrati sulla promozione della salute, la prevenzione delle malattie e dell’handicap,
  • a migliorare la protezione e l’assistenza rivolta ai bambini con bisogni particolari come gli orfani, i bambini vittime di abusi o trascurati e i bambini rifugiati,
  • a promuovere i diritti dei bambini ricoverati in ospedale, con particolare riguardo al coinvolgimento dei genitori e della comunità e all’assistenza da erogare ai bambini malati o accolti nelle istituzioni.


Le informazioni di base
La Convenzione delle Nazioni Unite relativa ai diritti dei bambini stipula che:

  • ogni bambino ha il diritto di godere dei diritti e delle libertà fondamentali, indipendentemente dalla razza, colore, sesso, lingua, religione o altre caratteristiche del bambino, dei suoi familiari o altri sui rappresentanti come l’origine nazionale, etnica o sociale, la situazione economica, la loro nascita o altre condizioni;
  • il bambino deve beneficiare di una protezione speciale e deve avere la possibilità di uno sviluppo fisico, mentale, spirituale e sociale in condizioni di libertà e dignità. Fin dalla sua nascita, ha diritto ad un nome ed una nazionalità.
  • il bambino ha il diritto ad assistenza e protezioni speciali, soprattutto prima e dopo la nascita. Ha diritto a ricevere un’alimentazione sana, un alloggio, a giocare e a servizi sanitari adeguati. I bambini con handicap fisici o mentali devono beneficiare di trattamenti, di istruzione, di cure ed assistenza speciali.
  • al bambino occorre garantire un’atmosfera affettuosa e una serenità morale e materiale. Ogni volta che sarà possibile deve crescere con la cura e sotto la responsabilità dei suoi genitori e, solo in condizioni eccezionali, dovrà essere separato dalla madre. La società e le autorità politiche hanno il dovere di dare un’attenzione particolare ai bambini e alle famiglie soprattutto a quelle che non dispongono di sostegni adeguati.
  • si devono assicurare opportunità uguali nell’accesso all’educazione gratuita e obbligatoria, almeno a livello di scuole elementari. Questo dovrebbe consentire lo sviluppo di capacità del bambino quali il giudizio, il suo senso morale, la sua responsabilità sociale. Si devono garantire inoltre possibilità di gioco; il bambino ha diritto ad essere il primo nel ricevere protezione e soccorso.
  • il bambino deve essere protetto contro tutte le forme di negligenza, di violenza, di sfruttamento e non deve essere sottomesso a nessuna mercificazione. Deve essere fissata un’età minima per iniziare il lavoro e non bisogna tollerare modi di lavorare che possano pregiudicare la salute, l’educazione o avere conseguenze sullo sviluppo fisico, mentale, morale del bambino.
  • il bambino deve essere protetto contro le discriminazioni razziali, religiose o altro e deve crescere in uno spirito di tolleranza, di amicizia tra i popoli, di pace e di consapevolezza per la sua responsabilità verso gli altri esseri umani.


Posizione adotta nel 1979 e aggiornata nel 2000.

Prese di posizioni attinenti:

  • Gli infermieri e i diritti della persona
  • La prevenzione e l’assistenza infermieristica delle persone disabili.


L’acqua potabile accessibile a tutti


La presa di posizione dell’ICN

Per l’ICN il diritto all’accesso all’acqua potabile non è negoziabile. L’acqua potabile facilmente accessibile è un bisogno universale come il diritto fondamentale alla salute, alla qualità della vita e allo sviluppo. L’acqua è un bene pubblico e per questo l’ICN si oppone alla privatizzazione dei servizi e dell’acqua.

L’ICN valuta che, qualora vi sia la volontà politica, sia possibile rendere disponibile, a tutte le persone, un’acqua pulita, sicura e gradevole utilizzando tecnologie appropriate.

L’ICN approva l’obiettivo, fissato dalle Nazioni Unite, di ridurre della metà la proporzione della popolazione che, attualmente, risulta priva di accesso all’acqua potabile. Ottenere questo accesso è un elemento determinante nelle strategie per la riduzione della povertà.

L’ICN esorta gli infermieri e le Associazioni nazionali infermieristiche a:

  • collaborare con i rappresentanti di altri settori (per es.: autorità locali, fornitori di acqua) per garantire approvvigionamenti di acqua sana e facilmente accessibile,
  • fare pressione sui governi affinché le popolazioni possano usufruire di acqua potabile,
  • difendere gli interessi dei poveri e favorire un approccio uguale sia per gli uomini sia per le donne nella gestione dell’acqua.

Inoltre l’ICN chiama gli infermieri e le Associazioni nazionali infermieristiche a collaborare con quanti, ai livelli nazionali e internazionali, sono chiamati ad occuparsi di questa questione per:

  • rinforzare la vigilanza e garantire la sicurezza della acqua contro attacchi intenzionali attraverso mezzi biologici, chimici o altro,
  • ottenere politiche ragionevoli in grado di garantire l’accesso per tutti all’acqua potabile e far realizzare interventi per le popolazioni più vulnerabili riguardanti la salute pubblica, contro la deregolamentazione e la privatizzazione di questa risorsa.


Contesto
Gli infermieri assistono gli individui, le famiglie e la collettività per promuovere la salute, prevenire la malattia e alleviare le sofferenze. Non potrebbero perseguire queste finalità nei casi in cui le popolazione non disponessero di acqua pulita e sicura.

L’aumento rapido della popolazione, l’industrializzazione, l’urbanizzazione, i metodi intensivi usati in agricoltura, modi di vita dispendiosi per quanto riguarda l’uso dell’acqua costituiscono fattori che conducono verso una crisi mondiale. Circa il 20% della popolazione mondiale non usufruisce di acqua potabile e il 50% non dispone di acquedotti sicuri.

Più di tre milioni di persone muoiono ogni anno a causa di malattie che dipendono dalla qualità dell’acqua; milioni di persone soffrono per dissenteria. Due milioni di bambini muoiono ogni anno per queste malattie.

A causa della degradazione e dell’inquinamento crescenti, le sorgenti di acqua sono minacciate da contaminazioni di batteri, prodotti chimici, metalli pesanti e composti organici persistenti.

La mancanza di acqua potabile costituisce una minaccia per la salute pubblica. E’ un aggravio per le donne di molti paesi che devono percorre lunghe distanze per procurarla, portandola sulle spalle con ovvie conseguenze negative sulla salute. Malgrado tutti questi sforzi, l’acqua che trasportano è spesso contaminata da rifiuti animali o umani.

Occorre inoltre provvedere per evitare che le riserve d’acqua siano inquinate da agenti batterici, chimici o altro a seguito di attacchi intenzionali alle popolazioni che le utilizzano.

Infine la tendenza generale verso la deregolamentazione e la privatizzazione costituisce un ostacolo all’accesso universale all’acqua pulita e sicura.

Posizione adotta nel 1995 e aggiornata nel 2002.

Prese di posizioni attinenti:

  • La riduzione dei rischi per la salute derivanti dall’ambiente e dagli stili di vita
  • Verso l’eliminazione delle armi utilizzate nelle guerre e nei conflitti
  • Gli infermieri e l’assistenza sanitaria di base
  • Gli infermieri e i diritti della persona.


Pubblicazione dell’ICN:

  • L’assistenza infermieristica è importante
  • L’acqua potabile per tutti: tutela della vita.


L’informazione ai pazienti

L’ICN è convinto dell’importanza del diritto di ogni persona ad avere l’informazione, più aggiornata possibile, sulla modalità per conservare la propria salute, prevenire e trattare le malattie. Questa informazione deve essere facilmente accessibile, opportuna, precisa, comprensibile, pertinente, verificata e fondata su basi concrete o sulle migliori pratiche possibili. Tutti hanno diritto ad una informazione precisa, verificata e trasparente sui risultati della ricerca scientifica, sui prodotti farmaceutici e sulle innovazioni tecnologiche.

Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e alla riservatezza sulle informazioni riguardanti la sua salute. La gestione corretta dell’informazione da parte degli infermieri e dei professionisti sanitari è conditio sine qua non per la realizzazione di relazioni franche e improntate alla collaborazione con i pazienti, i loro familiari e le persone a loro vicine.

Tutti hanno il diritto al libero accesso alle informazioni, sottoforma appropriata e nella misura che ognuno decide per sé. Questa informazione deve permettere alla persona di essere parte attiva, con cognizione di causa, nelle decisioni che riguardano la sua salute. L’informazione destinata ai pazienti e a chi sta loro vicino deve essere adeguata ai loro bisogni specifici e alle circostanze particolari che determinano la vita delle persone: religione, cultura, appartenenza etnica, conoscenza della lingua e in materia di salute1. I rischi e i vantaggi degli interventi sanitari, le possibili opzioni disponibili devono essere discusse con i pazienti e, se necessario, i loro familiari o coloro che sono vicini a loro.

Gli infermieri e gli altri professionisti sanitari devono collaborare tra loro per fare in modo che i pazienti e il pubblico in generale abbiano accesso all’informazione appropriata riguardante la salute e i servizi sanitari. Questo implica che gli infermieri si impegnino nella ricerca sulla natura, qualità e impatto che l’informazione, data ai pazienti, ha sui risultati degli interventi sanitari e sulla pratica infermieristica.

Le informazioni di base
Le persone che sono parte attiva nel ripristinare la loro salute operano le migliori scelte in materia di automedicazione, hanno modi di vita più sani e sono più soddisfatti dell’assistenza e dei risultati dei trattamenti che ricevono2. Gli infermieri e gli altri professionisti sanitari devono tener conto del diritto delle persone di prendere decisioni su ciò che concerne la gestione della propria salute, nonché il diritto di accettare o rifiutare l’assistenza e i trattamenti sanitari. Devono inoltre essere attenti ai bisogni che i pazienti esprimono in materia di informazione utilizzando le loro conoscenze per fornire le risposte attese.

Gli infermieri e gli altri professionisti sanitari devono disporre delle conoscenze e delle attitudini necessarie per la gestione dell’informazione; devono aiutare i pazienti ad utilizzare l’informazione di cui dispongono e contribuire ad arricchire le conoscenze riguardanti l’effetto che l’informazione ha sulla salute delle persone assistite.

L’informazione deve essere diffusa attraverso i mezzi di comunicazione adeguati; deve essere formulata conformemente alle norme della qualità ufficialmente riconosciute o raccomandate.

La formazione di base, l’aggiornamento degli infermieri e dei professionisti sanitari devono fornire le competenze necessarie per garantire un’informazione adeguata ai pazienti favorendo così la loro collaborazione per rispondere in maniera ottimale ai bisogni sanitari.

Posizione adotta nel 2003.

Prese di posizioni attinenti:

  • La sicurezza dei pazienti
  • L’informazione relativa alla salute: proteggere i diritti dei pazienti.


Pubblicazione dell’ICN:

  • Il paziente parla! Progetto sull’informazione ai pazienti dell’ICN (2003)

L’infermiere e i diritti della persona

La presa di posizione dell’ICN
In ambito sanitario, i diritti della persona riguardano sia i pazienti sia coloro che forniscono i servizi. L’ICN considera l’assistenza sanitaria come un diritto per tutte le persone, indipendentemente da questioni finanziarie, politiche, geografiche, razziali e religiose. Questo diritto comprende la parità per quanto riguarda l’accesso ai trattamenti sanitari, la scelta di accettare o rifiutare l’assistenza e la cura proposte sulla base delle informazioni ricevute, il rispetto della riservatezza e della dignità, soprattutto nel momento della morte.

I diritti della persone e il ruolo dell’infermiere
Gli infermieri hanno l’obbligo di salvaguardare la salute delle persone in tutte le circostanze e in tutti i luoghi. Questo implica che devono assicurare l’assistenza necessaria nell’ambito delle risorse disponibili e conformemente alla deontologia professionale. L’infermiere è inoltre tenuto ad assicurarsi che il malato riceva informazioni pertinenti prima di accettare un trattamento o determinate procedure come, per esempio, la partecipazione a ricerche.

L’ICN ritiene necessario l’inserimento, a tutti i livelli della formazione infermieristica, dell’argomento riguardanti i diritti della persona e il ruolo dell’infermiere a questo proposito.

Come tutti i professionisti sanitari, gli infermieri sono personalmente responsabili dei loro atti volti a salvaguardare i diritti della persona. Le Associazioni nazionali infermieristiche hanno il dovere di partecipare alla realizzazione di normative sanitarie e sociali riguardanti questo importante aspetto.

I diritti degli infermieri
Gli infermieri hanno il diritto di praticare la loro attività professionale sulla base del codice deontologico e della legislazione infermieristica vigente in ogni paese e il diritto di lavorare in un ambiente in cui viene garantita la loro sicurezza personale contro ogni tipo di violenza, abuso, minaccia o intimidazione.

Occorre che le Associazioni nazionali infermieristiche prevedano un meccanismo efficace che consenta agli infermieri di richiedere un parere riservato, un consiglio, un sostegno, un aiuto per far fronte alle situazioni difficili nelle quali i diritti della persona non sono rispettati.

Le informazioni di base
Gli infermieri si confrontato quotidianamente, in tutti gli ambiti della loro attività, con i problemi che riguardano il rispetto dei diritti della persona. Occorre fare pressione affinché le conoscenze e le competenze che si vanno sviluppando non siano utilizzate in modo pregiudizievole per i pazienti o altre persone. E’ importante più che mai vigilare ed essere informati sulle nuove tecnologie e sperimentazioni che mettono a rischio il rispetto dei diritti della persona. Sempre di più gli infermieri dovranno affrontare questioni complesse inerenti ai diritti umani, conflitti interni ai paesi, disordini politici e guerre. La salvaguardia dei diritti dovrà riguardare innanzitutto i gruppi più vulnerabili come le donne, i bambini, gli anziani, i rifugiati e i gruppi di popolazione con particolari problemi sanitari o sociali.

L’ICN ha predisposto delle schede informative sulla salute e i diritti umani per i principali settori nei quali questi aspetti hanno un impatto sulla popolazione. Sono trattati argomenti quali la salute pubblica, la riforma sanitaria, l’accesso ai servizi e le questioni di parità tra uomo e donna.

L’ICN ratifica la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, adottata nel 1948.

Posizione adotta nel 1998. Prese di posizioni attinenti:

  • Il ruolo dell’infermiere nell’assistenza ai prigionieri e ai detenuti
  • I diritti dei bambini
  • La tortura, la pena di morte e la partecipazione degli infermieri alle esecuzioni
  • Verso l’eliminazione delle armi utilizzate nelle guerre e nei conflitti


L’informazione relativa alla salute: proteggere i diritti dei pazienti

La presa di posizione dell’ICN
L’ICN e le sue Associazioni membri sono favorevoli alla realizzazione di misure volte a proteggere la riservatezza delle documentazioni sanitarie dei pazienti nonché l’accesso dei pazienti e/o loro familiari a questi documenti.

L’ICN sostiene inoltre gli sforzi destinati ad elaborare, in ambito nazionale ed internazionale, protocolli e disposizioni per la creazione di documenti sanitari che potrebbero costituire dei riferimenti per migliorare l’informazione, la comprensione e la partecipazione del paziente o di persone che gli sono vicino.

L’ICN ritiene che le persone che ricevono l’assistenza sanitaria devono essere considerate come i primi proprietari dell’informazione concernete la loro salute. Hanno il diritto all’informazione e alla conoscenza di quanto riguarda direttamente i loro problemi sanitari, gli interventi proposti o adottati dai professionisti sanitari nonché le conseguenze per la loro salute.

Gli infermieri, a titolo individuale, e le Associazioni nazionali infermieristiche devono conoscere i diritti, le responsabilità, i protocolli e la legislazione riguardante i diritti dei pazienti e la tutela della privacy nei loro paesi. Le Associazioni infermieristiche devono inoltre aiutare gli infermieri a comprendere e ad esercitare le loro responsabilità su tali questioni.

Le Associazioni sono tenute a seguire tutte le direttive internazionali, predisposte sull’argomento, suscettibili di adattamento in base alle esigenze locali. Devono anche vigilare sull’impatto delle nuove tecnologie sempre in riferimento ai diritti dei loro pazienti.

Le informazioni di base
I sistemi di informazione utilizzati per la pianificazione, la gestione e la fornitura di servizi sanitari possono costituire una minaccia per il diritto di riservatezza dei pazienti nella misura in cui facilitano l’accesso alle informazioni personali. Interventi specifici devono essere adottati per garantire ed assicurare il diritto dei pazienti alla loro privacy.

E’ necessario che gli infermieri comprendano i valori etici sottesi alle loro responsabilità in modo da rispettare il diritto dei pazienti alla riservatezza. Stante l’impatto che l’informazione e la comunicazione possono avere sui pazienti nonché le continue evoluzioni delle tecnologie, gli infermieri e gli altri professionisti sanitari devono porre particolare attenzione nel proteggere il diritto del paziente alla privacy. Nel caso in cui questo diritto sia tutelato anche da un’apposita legislazione nazionale e gli infermieri non ottemperino alle loro responsabilità, dovranno subire le conseguenze previste dalla normativa vigente.

Posizione adotta nel 2000.



I farmaci contraffatti

La presa di posizione dell’ICN
L’ICN comunica la sua preoccupazione per l’utilizzo di farmaci contraffatti e gli effetti negativi sulla prevenzione e sul trattamento delle malattie. Tra questi effetti, è necessario considerare i risultati negativi in termini di salute, i mancati effetti terapeutici, la perdita di fiducia nelle cure, l’aumentata resistenza agli antibiotici e le intossicazioni provocate da componenti tossici presenti nei farmaci.

L’ICN intende sostenere le iniziative contro la contraffazione e quelle rivolte alla collaborazione degli infermieri e delle Associazioni infermieristiche nazionali con le Associazioni di farmacisti, di medici e di altri soggetti interessati per diffondere le corrette informazioni riguardanti la conservazione e l’eliminazione dei medicinali contraffatti. L’ICN, in particolare:

  • intende rinforzare l’azione delle autorità incaricate di assicurare la qualità e la sicurezza dei farmaci,
  • ricercare ed individuare le origini di farmaci contraffatti;
  • rendere sicuro il rifornimento di farmaci nei servizi sanitari,
  • fornire agli infermieri informazioni sull’argomento e sulla prevenzione degli effetti nocivi,
  • controllare lo sviluppo dei trattamenti per rilevare, in tempi rapidi, le omissioni, le carenze che probabilmente sono alla base di queste contraffazioni,
  • informare e sensibilizzare il pubblico sul problema dei farmaci contraffatti.


Contesto Secondo l’autorità federale degli Stati Uniti, a cui competono questi controlli (Food and Drug Administration, FDA), i farmaci contraffatti rappresentano più di 10% del totale dei farmaci disponibili sul mercato mondiale. E’ un fenomeno che riguarda tutti i paesi, sviluppati o in via di sviluppo. Anche se i dati non sono ancora disponibili, l’Organizzazione Mondiale della Sanità valuta che un quarto dei medicinali, utilizzato nei paesi in via di sviluppo, sia contraffatto o comunque di qualità scadente1. Tutti i farmaci, compreso i vaccini, possono essere contraffatti, con gravi conseguenze per i pazienti e per le stesse funzioni dei servizi sanitari. I pazienti ed i consumatori sono le prime vittime dei farmaci contraffatti. Per poter individuare gli effetti nocivi, è necessario fornire tutte le informazioni utili al pubblico. Per il ruolo che gli infermieri svolgono, possono contribuire, in un modo decisivo, nel rinforzare la vigilanza sui farmaci contraffatti consigliando il pubblico di segnalare alle autorità i casi verificatisi dubbi. Questi farmaci, prodotti in un senso deliberatamente fraudolento, hanno un’efficacia incerta e costituiscono una minaccia seria per il trattamento o la prevenzione delle malattie. Secondo la definizione che l’Organizzazione Mondiale della Sanità2, un farmaco contraffatto ha l’etichetta che è stata falsificata deliberatamente e in modo fraudolento impedendo la sua identificazione e/o la conoscenza della sua origine. I farmaci contraffatti possono essere prodotti di marca o prodotti generici. Possono contenere buoni principi attivi, principi attivi inadeguati, essere privi di principi attivi, contenere principi attivi in quantità inadeguata o essere presentati in imballaggi mal conservati. I principi attivi, inoltre, possono essere sostituiti da altri o contenere una quantità troppo elevata di impurità, di sostanze inquinanti o persino veleni. Possono esservi composizioni superate, eliminate durante i processi di produzione o ritirate del mercato quindi recuperate dai contraffattori, identificate in un modo ingannevole ed infine reintrodotte sul mercato. I medicamenti contraffatti uccidono e danneggiano migliaia di persone in tutto il mondo.

Posizione adottata nel 2004.

Prese di posizione attinenti:

  • La resistenza antimicrobica
  • La partecipazione degli infermieri a tutte le fasi dei processi decisionali e dell’elaborazione delle politiche sanitarie
  • La sicurezza dei pazienti
  • L’informazione relativa alla salute: proteggere i diritti dei pazienti
  • L’informazione ai pazienti.


Pubblicazioni dell’ICN

  • Documentazione dell’Alleanza mondiale delle professioni sanitari sulla resistenza antimicrobica.


La riduzione dei rischi per la salute derivanti dall’ambiente e dagli stili di vita


La presa di posizione dell’ICN
Gli infermieri e le Associazioni nazionali infermieristiche devono svolgere un ruolo strategico affinché si riducano i rischi per la salute derivanti dall’ambiente e dagli stili di vita.

Le Associazioni nazionali infermieristiche possono contribuire a ridurre questi rischi per la salute attraverso:

  • la promozione di uno stile di vita positivo che comprenda l’esercizio fisico, la gestione dello stress, la prevenzione degli incidenti, il mantenimento di un corretto peso e l’educazione alimentare tenendo in considerazione la condizione socio-economica e gli aspetti culturali;
  • la predisposizione e la diffusione, su larga scala, della posizione delle Associazioni nazionali infermieristiche riguardante i rischi per la salute che si possono verificare nelle diverse realtà, derivanti da fattori ambientali e da stili di vita non sani;
  • la collaborazione con i governi e le comunità per creare e mantenere gli ambienti sani prendendo in considerazione il controllo sull’utilizzo degli additivi alimentari, la riduzione delle sostanze tossiche e per organizzare servizi che promuovano la salute;
  • il sostegno ai governi per prevenire e controllare questi rischi sottolineando la necessità di cooperazioni internazionali per affrontare problemi comuni, come l’alimentazione inadeguata, il traffico di droga, la lotta contro l’inquinamento;
  • la creazione, lo sviluppo e la partecipazione :
  • a gruppi che predispongono, coordinano e supervisionano programmi di prevenzione e di controllo dei rischi,
  • alla pianificazione delle attività destinate ad affrontare le catastrofi a livello nazionale e internazionale, qualora più paesi siano colpiti,
  • a ricerche riguardanti l’ampiezza e le conseguenze dei rischi legati all’ambiente e ai luoghi di lavoro nonché gli interventi necessari; le pratiche e le tecniche che permettono ai professionisti di ridurre i rischi per la salute e mantenersi sani; gli indicatori che segnalano l’esistenza di rischi; il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro; il controllo dei livelli ambientali delle sostanze inquinanti; la valutazione dell’effetto degli interventi infermieristici sui rischi legati all’ambiente;
  • la verifica circa l’informazione che gli infermieri hanno su tali problematiche per svolgere efficacemente il loro ruolo nei contesti nei quali tali rischi si possono verificare.


L’ICN approva la Dichiarazione mondiale sulla protezione e sullo sviluppo dell’infanzia e il Programma1 che risponde alle necessità di creare e conservare ambienti sani per la salute dei bambini.

Le informazioni di base
I problemi di salute derivanti da stili di vita non sani e dall’ambiente sono una causa crescente della morbosità, della mortalità, degli aumentati costi della sanità e del declino della produttività e della qualità di vita.
Di interesse particolare sono:

  • i rischi legati a particolari stili di vita, quali l’uso di tabacco, alcool e droghe in quanto, a loro volta, provocano l’aumento di varie problematiche, a livello individuale o sociale, come le malattie tumorali, le violenze, gli incidenti stradali ecc. Anche le malattie cardiovascolari ed i disturbi mentali costituiscono questioni che hanno valenza mondiale, unitamente alle malattie sessualmente trasmesse.
  • Gli additivi alimentari ed i prodotti chimici, usati nella produzione degli alimenti, sono elementi che incidono da un punto di vista nutrizionale. In molti paesi industrializzati, le persone soffrono di obesità e di disordini alimentari (es.:l’anoressia e la bulimia) e, nel mondo intero, molte persone sono sottonutrite.


I fattori ambientali, come lo stress, sono cause importanti di molte malattie. L’inquinamento (acqua, aria e terreno) sta facendo aumentare l’incidenza delle malattie acute e croniche.

Sia che derivino da scelte individuali o dall’ambiente, questi rischi richiedono la massima attenzione. Gli infermieri raccomandano, sempre più, la realizzazione di politiche e programmi riguardanti la salubrità degli ambienti: case, scuole, posti di lavoro, comunità ecc. E’ necessario progettare e creare luoghi di lavoro che consentono la riduzione dello stress e l’apporto del più ampio contributo delle persone.

Gli infermieri sono attori importanti nella prevenzione degli incidenti e delle malattie che si sviluppano tra le mura domestiche e nei luoghi di lavoro. La maggior parte dei incidenti potrebbe essere evitata, ma è richiesto un grande impegno nei programmi di educazione sanitaria.

Posizione adotta nel 2000.

Prese di posizioni attinenti:

  • La salute e la sicurezza degli infermieri nell’ambiente lavorativo
  • La riduzione della trasmissione delle malattie infettive legate ai viaggi
  • La sindrome da immunodeficienza acquisita.


La tortura, la pena di morte e la partecipazione degli infermieri alle esecuzioni

La presa di posizione dell’ICN
Gli infermieri, unitamente alle famiglie dei pazienti e ad altri professionisti sanitari, hanno un ruolo chiave nell’assistenza alle persone più anziane.

L’ICN sottoscrive la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite1 ed inoltre afferma:

  • che la responsabilità primaria dell’infermiere consiste nell’assistere le persone che hanno necessità di interventi infermieristici,
  • che gli infermieri hanno il dovere di fornire l’assistenza infermieristica, al livello qualitativo più elevato possibile, alle vittime di atti crudeli, degradanti ed inumani,
  • che gli infermieri non devono partecipare volontariamente ad azioni che infliggono deliberatamente sofferenze fisiche e psichiche,
  • che la responsabilità infermieristica verso i detenuti, condannati alla pena capitale, continua fino all’esecuzione,
  • che la partecipazione degli infermieri, diretta o indiretta, alla preparazione dell’esecuzione costituisce una violazione del codice deontologico della professione infermieristica.


L’ICN sollecita, con forza, le Associazioni nazionali infermieristiche affinché si impegnino in favore dell’abolizione della pena di morte e per realizzare meccanismi volti ad assicurare che gli infermieri siano un sostegno per i prigionieri condannati a morte o sottoposti a tortura.

L’ICN chiede che tutti i programmi formativi infermieristici includano, a tutti i livelli, i seguenti elementi: riconoscimento delle questioni riguardanti i diritti della persona e le loro violazioni, come la tortura e la pena di morte; sensibilizzazione sul fatto che tecnologie mediche sono usate per le esecuzioni; riconoscimento del diritto degli infermieri di rifiutarsi di partecipare alle esecuzioni.

Le informazioni generali
Il Codice dell’infermiere dell’ICN2 definisce che le responsabilità fondamentali dell’infermiere sono la promozione della salute, la prevenzione delle malattie, ristabilire la salute ed alleviare la sofferenza.

Le violazioni dei diritti dell’uomo sono presenti in tutti i paesi e purtroppo i progressi scientifici hanno consentito di realizzare forme molto sofisticate di tortura. Gli infermieri, a volte, sono chiamati a praticare degli esami fisici ai prigionieri, prima che vengano sottoposti ad interrogatori o torture, ad assistervi per fornire assistenza e per trattare le conseguenze fisiche delle torture.

I tentativi di regolamentare, “umanizzare”, anzi “medicalizzare” la pena di morte pongono seri problemi legali ed etici che, tra loro, sono in contraddizione.

Posizione adotta nel 1998.

Prese di posizioni attinenti:

  • L’infermiere e i diritti della persona
  • Il ruolo degli infermieri nell’assistenza ai prigionieri e ai detenuti
  • I diritti dei bambini
  • Verso l’eliminazione delle armi utilizzate nelle guerre e nei conflitti.


Il lavoro minorile

La presa di posizione dell’ICN
Gli infermieri devono svolgere un ruolo significativo nell’elaborazione e nella progettazione di politiche volte a migliorare la qualità di vita della persone disabili, nonché le cure, l’assistenza infermieristica e la prevenzione. Gli infermieri, svolgendo la loro attività, possono individuare tempestivamente le forme di disabilità; devono inoltre partecipare ad iniziative per la promozione di salute, la prevenzione, la definizione di programmi informativi e di supporto, rivolti alle persone con disabilità e alle loro famiglie. In tutti gli ambiti nei quali gli infermieri esercitano, il loro ruolo educativo dovrebbe sottolineare la responsabilità individuale che ognuno ha nel proteggersi e nell’evitare di procurarsi e procurare una disabilità.

Gli infermieri, insieme a tutti i cittadini del mondo, hanno un ruolo fondamentale nel salvaguardare “l’infanzia ai bambini”.

L’ICN approva la Dichiarazione dei diritti dei bambini e la Convenzione conseguente1.

L’ICN esorta, con forza, ogni paese a ratificare e a realizzare quanto previsto nelle Convenzioni 138 e 182 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sui requisiti minimi da rispettare per l’ingresso al lavoro, con particolare attenzione ai bambini.

L’ICN ritiene che lo sviluppo economico e sociale stabile eviterà lo sfruttamento del lavoro minorile che si perpetua nelle regioni più povere del mondo. L’espansione economica non garantisce, da sola, l’eliminazione di questa piaga, a meno che non sia accompagnata dalle misure volte ad assicurare alle famiglie una parte equa della ricchezza nazionale, creata attraverso lo sviluppo.

L’ICN riconosce il valore dell’apprendistato, ma permane la condanna dello sfruttamento del lavoro minorile che minaccia la salute e lo sviluppo intellettuale, fisico, sociale e psicologico dei bambini.

L’ICN, le Associazioni nazionali infermieristiche e gli infermieri, a livello individuale, devono pertanto:

  • promuovere la piena consapevolezza della società su questa grave problematica,
  • mettere in discussione i processi di fabbricazione delle merci, ad uso personale e professionale, che coinvolgono bambini,
  • fare pressione affinché le istituzioni e i governi non facciano ricorso a contratti di lavoro che sfruttano minori,
  • sostenere i datori di lavoro che si impegnano ad eliminare il lavoro minorile e che intendono contribuire allo sviluppo armonioso dei bambini,
  • impegnarsi in favore della ratifica e della realizzazione delle dichiarazioni e convenzioni internazionali,
  • sostenere gli organismi nazionali ed internazionali affinché affrontino urgentemente i fattori che favoriscono il lavoro minorile,
  • appoggiare i progetti che si propongono di creare condizioni di vita adeguate ai bambini (per esempio: la formazione accessibile, gratuita e di buona qualità; una legislazione in grado di tutela gli stipendi minimi o la sicurezza economica della famiglia),
  • intraprendere ricerche sull’impatto che il lavoro minorile può avere sulla salute dei bambini,
  • promuovere lo sviluppo di codici di condotta nei luoghi di lavoro,
  • creare alleanze, a livello nazionale ed internazionale, per la protezione dei bambini,
  • promuovere i diritti sindacali fondamentali per tutti i lavoratori comprendendo quello relativo alla creazione di un ambiente sano e sicuro.

Le informazioni di base
Centonovantuno paesi hanno riconosciuto “il diritto del bambino ad essere protetto dallo sfruttamento economico e dal lavoro che comporta rischi che compromettono la sua educazione o danneggiano la salute o lo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale (l’articolo 32 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del bambino). Tuttavia, vi sono circa 250 milioni di bambini, di età compresa tra i 5 e i 14 anni, che lavorano. Ben 120 milioni lavorano a tempo pieno. In alcuni paesi la percentuale di bambini che lavorano, con un’età inferiore ai 10 anni, supera il 20%.

Il lavoro minorile è prevalente nelle regioni del mondo in via di sviluppo, ma, purtroppo, esiste anche nei paesi industrializzati. E’ più comune nelle comunità rurali e meno nelle agglomerazioni urbane; è presente nell’agricoltura, nel lavoro domestico, nelle miniere, nella pesca, nelle costruzioni, nell’industria e in manifattura, nel lavoro artigianale, nella tessitura e rifinitura di tappeti, nella vendita sulle strade, nelle imprese di pulizia, nell’accattonaggio e nella prostituzione. Ben 250.000 bambini con meno di 18 anni – alcuni non ne hanno neanche 7 – sono nelle forze armate o nei gruppi di opposizione. Sono soldati, spie, messaggeri e portatori. Le missioni più pericolose sono affidate spesso a loro come, per esempio, l’avanzamento in aree minate.

Esiste uno stretto collegamento tra il lavoro minorile e il settore sanitario. Alcune fabbriche, nei paesi in via di sviluppo, sono conosciute per produrre oltre 2.000 tipi differenti di strumenti chirurgici, compreso le forbici, i forcipi, gli scalpelli, i supporti per gli aghi, le lame chirurgiche, gli speculum, i morsetti e le pinze. In un noto paese asiatico, il lavoro minorile è così diffuso che riesce a provvedere quasi alla metà del mercato globale degli strumenti monouso e al 10-15% delle apparecchiature di alta qualità, usate negli interventi chirurgici e odontoiatrici2.

Il lavoro minorile impedisce l’accesso dei bambini alla formazione e la mobilità sociale mantenendo condizioni di povertà. Il lavoro che nuoce alla salute, alla sicurezza e alla socializzazione del bambino ha lo stesso effetto negativo. La ricerca ha dimostrato che la povertà e il lavoro minorile possono rinforzarsi reciprocamente ed impedire lo sviluppo economico e sociale.

I fattori che hanno determinano l’esistenza del lavoro minorile sono:

  • povertà
  • analfabetismo
  • differenze trascurabili tra lo stipendio dell’adulto e quello del bambino
  • morte o assenza permanente del padre
  • sottosviluppo rurale
  • vivere nelle bidonvilles e in altre condizioni urbane simili
  • assenza del sistema educativo a garanzia di una occupazione futura
  • caratteristiche fisiche dei bambini ritenute utili per svolgere alcune operazioni (tessitura tappeti, passaggio tra le mine)
  • abbandono dei bambini
  • famiglia numerosa
  • lavoro dei genitori
  • livello elevato di rischio a seguito della perdita del reddito.


I bambini sono biologicamente diversi dagli adulti trovandosi una fase di sviluppo e di crescita. Sono fisicamente più deboli, mentalmente più vulnerabili e la loro immaturità li rende incapaci di valutare i rischi professionali o l’esigenza delle misure di difesa. L’UNICEF, nel 1991, ha valutato che vi erano 80 milioni di bambini, tra i 10 e i 14 anni, che hanno lavorato così a lungo e faticosamente tanto che il loro sviluppo normale ne ha risentito negativamente.

Gli effetti provocati dal lavoro minorile sullo stato di salute dei bambini sono:

  • ritardo nello sviluppo fino all’arrestato della crescita
  • malformazione ossea
  • perdita di vista e/o dell’udito
  • malnutrizione e disturbi della nutrizione
  • affezioni respiratorie e da inquinamento chimico
  • abuso e molestie sessuali
  • trasmissione di malattie sessualmente trasmesse, AIDS
  • aborto o gravidanze precoci
  • tossicodipendenze
  • comportamenti a rischio
  • difficoltà nello stabilire relazioni sociali
  • disturbi del sonno
  • depressione.


Posizione adotta nel 2000.

Prese di posizioni attinenti:

  • L’infermiere e i diritti della persona
  • I diritti dei bambini.


Verso l’eliminazione delle armi utilizzate nelle guerre e nei conflitti

La presa di posizione dell’ICN
L’ICN considera la pace nel mondo come un requisito preliminare per lo sviluppo e per la promozione della salute. Esorta i governi e tutti i dirigenti che operano a livello mondiale a fare quanto è necessario per impedire la guerra ed i conflitti armati.

L’ICN denuncia l’uso, intenzionale e non, di agenti nucleari, chimici e biologici che minacciano la salute e la sopravvivenza dell’umanità.

Per questo motivo l’ICN sostiene:

  • la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo1
  • la Convenzione di Ottawa2 sul divieto di utilizzo, di accumulo, di produzione e di trasporto di mine anti-uomo e sulla loro distruzione
  • agli sforzi volti ad eliminare le armi utilizzate nei conflitti e nelle guerre.


L’ICN chiede alle Associazioni nazionali infermieristiche di:

  • impegnarsi per l’eliminazione delle armi nucleari, chimiche e biologiche e delle mine terrestri. Le Associazioni potranno fare ciò:
  • collaborando con i gruppi che si occupano dei diritti dell’uomo, con gli avvocati, le agenzie nazionali incaricate della prevenzione delle catastrofi nazionali, i gruppi che si occupano di questioni legate alla salute, i mass-media ed altri per creare un fronte unito contro la produzione, la distribuzione e l’uso di queste armi;
  • istruendo il pubblico e gli infermieri circa le conseguenze sulla sanità pubblica e le ripercussioni sociali, economiche, ambientali derivanti dall’impiego di armi nucleari, chimici, biologici e dalle mine;
  • aiutando gli infermieri a sviluppare le strategie per ridurre la minaccia di queste armi;
  • esercitando pressioni sui governi nazionali per fermare la fabbricazione, la distribuzione e l’importazione di armi;
  • collaborando con i gruppi che già lavorano per questi scopi, composti da medici, gruppi di donne, di giovani e altre persone che hanno fatto proprio questo scopo;
  • impegnarsi per la prevenzione delle conseguenze derivanti dall’uso delle armi:
  • contribuendo a realizzare piani di allerta preventiva in caso di catastrofi;
  • preparando personale sanitario, a tutti i livelli, in grado di affrontare i problemi e le richieste che possono presentarsi assistendo le vittime da armi.


Le informazioni di base
La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo afferma che tutte le persone hanno il diritto di vivere in modo tale che i diritti e le libertà, enunciate in questo documento, possano trovare piena realizzazione.

Il Codice dell’Infermiere dell’ICN3 afferma che il rispetto della vita e della dignità umana costituiscono parte integrante dell’assistenza infermieristica.

Le armi chimiche, nucleari o biologiche sono una minaccia crescente in guerra, nelle situazioni di conflitto armato o negli atti di terrorismo.

Le mine terrestri rappresentano una minaccia per la vita che perdura anche per molti anni, dopo la fine del conflitto. Il loro uso, per un periodo prolungato, riduce la disponibilità risorse, in campo sanitario o in altri campi, per procedere alle cure, all’assistenza e alla riabilitazione delle vittime.

L’impatto, a volte combinato, tra le mine terrestri e le armi nucleari, chimiche e biologiche può provocare conseguenze catastrofiche per la salute e lo sviluppo a livello mondiale.

I morti, i feriti e le altre devastazioni derivanti dall’uso di queste armi eccedono la capacità di risposta dei sistemi sanitari o dei programmi di protezione civile, a causa dell’inquinamento degli alimenti, dell’acqua, della distruzione delle case, dei servizi sanitari e delle infrastrutture per i trasporti e per le comunicazioni. Gli infermieri hanno la responsabilità di impegnarsi in favore dell’eliminazione di queste minacce per la vita e la salute.

Posizione adotta nel 1999.

Prese di posizioni attinenti:

  • Ridurre i rischi per la salute derivanti dall’ambiente e dagli stili di vita.



I servizi sanitari

Le posizioni dell’I.C.N.


 

Lo sviluppo delle risorse umane nell’ambito dei servizi sanitari

 

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. ritiene che lo sviluppo delle risorse umane nei servizi sanitari richieda un approccio interdisciplinare ed intersettoriale che riconosca i ruoli complementari dei diversi protagonisti e metta in luce il contributo delle diverse discipline. I protagonisti, in particolare, sono identificabili nei consumatori, nei professionisti, negli insegnanti, nei ricercatori, nei datori di lavoro, nei dirigenti, negli organismi governativi e finanziari, negli organismi professionali.

Nello stesso modo, l’I.C.N. riconosce che, in questa materia, modelli di pianificazione e sistemi informativi integrati e globali costituiscano il risultato dei processi di consultazione nelle diverse realtà.

Nel caso in cui si istituiscano nuove categorie di operatori sanitari o siano introdotti cambiamenti nell’assegnazione dei ruoli, le conseguenze che possono derivarne per le risorse umane, a livello locale e nazionale, devono essere identificate e previste fin dall’inizio, comprendendo l’impegno economico necessario e il loro impatto sull’organizzazione. La pianificazione di nuove categorie dovrà tenere conto:

  • dei bisogni e delle priorità nella cura e nell’assistenza,
  • delle competenze dei singoli professionisti sanitari presenti,
  • dei cambiamenti apportati nell’ambito di tali competenze, conseguenti all’introduzione di nuovi ruoli,
  • delle conseguenze nell’ambito della formazione e nel campo di applicazione,
  • dei fattori di qualità ed efficacia quando si assumono decisioni relativamente all’ambito infermieristico,
  • del concetto di equità come valore fondamentale del sistema sanitario,
  • delle conseguenze indotte nell’organizzazione, gestione, fornitura e finanziamento dei servizi,
  • delle implicazioni nell’ambito della regolamentazione,
  • degli effetti sulle responsabilità dei professionisti che già operano nei sistemi sanitari,
  • dell’effetto provocato sui piani di carriera dei professionisti sanitari già esistenti stante i piani di carriera di cui disporranno le nuove categorie.

Per assicurare una partecipazione efficace della professione infermieristica allo sviluppo delle risorse umane, impiegate nel settore sanitario, occorre identificare quanto è fondamentale l’assistenza infermieristica e il modo in cui si articola per evitare sovrapposizioni tra il lavoro svolto dall’infermiere e quello svolto da altre professionalità.

L’I.C.N. ritiene che la professione deve costantemente valutare le conseguenze, per l’assistenza infermieristica e gli infermieri, dei cambiamenti, previsti e non previsti, che i servizi sanitari subiscono. Una valutazione continua del contributo degli infermieri alla tutela della salute così come la ricerca permanente, in questo campo, costituisce una parte significativa dei processi di sviluppo delle risorse umane nel settore sanitario. Questo approccio dovrebbe, in particolare, includere la raccolta di dati riguardanti la pratica e la sperimentazione, sulla base di prove di efficacia.

Le Associazioni nazionali infermieristiche, membri dell’I.C.N., unitamente alle altre organizzazioni professionali, devono:

  • identificare i principali argomenti di riflessione inerenti alla domanda e l’offerta di personale infermieristico prendendo in considerazione i fattori che influenzano le assunzioni, il mantenimento al lavoro e i trasferimenti;
  • comprendere il significato della presenza degli infermieri nell’ambito della politica sanitaria, nelle decisioni assunte, nella progettazione, nell’amministrazione e nel controllo, a tutti i livelli, dello sviluppo delle risorse umane nel settore sanitario. Gli infermieri dovrebbero partecipare agli studi e alle valutazione riguardanti i ruoli delle diverse figure che operano in ambito sanitario e, conseguentemente, ai momenti decisionali riguardanti queste stesse figure, siano esse di istituzione non recente o nuova.
  • aiutare gli infermieri ad acquisire o migliorare le competenze nel campo della ricerca per intraprendere indagini e quindi utilizzare i risultati come riferimento per decisioni riguardanti lo sviluppo delle risorse umane in ambito sanitario;
  • avviare una discussione pubblica sulle risposte da fornire alle richieste riguardanti i servizi sanitari;
  • promuovere come misura positiva, all’interno dei programmi di assunzione e mantenimento del personale, la realizzazioni di rapporti professionali qualitativamente validi, soprattutto per quanto concerne le opportunità offerte nell’ambito della valutazione e dello sviluppo professionale unitamente a sistemi di remunerazioni giusti;
  • riconoscere la diversità culturale presente nella società anche nello sviluppo delle risorse umane del settore sanitario.

Le informazioni di base
La capacità di un paese di raggiungere il miglior livello sanitario possibile dipende, in larga misura, dalla disponibilità di personale sanitario sufficiente, sia come quantità sia come qualità, per fornire prestazioni efficaci. L’obiettivo dello sviluppo delle risorse umane è quello di assicurare la qualità, la quantità, la corretta distribuzione per poter rispondere ai bisogni sanitari, nell’ambito di un contesto favorevole, attraverso una pratica sicura ed efficace. Fra i fattori che influenzano le decisioni concernenti le quantità, le categorie e la distribuzione delle diverse figure sanitarie, si rilevano:

  • il progresso nel campo delle scienze e della tecnologia, le trasformazioni subite dai sistemi sanitari ospedalieri e territoriali, i cambiamenti demografici e la comparsa di nuovi problemi sanitari,
  • una maggior consapevolezza del pubblico per quanto attiene alla disponibilità di servizi sanitari che, a sua volta, si traduce in una maggior domanda di servizi;
  • l’alto costo delle cure e dell’assistenza infermieristica, la riduzione delle risorse destinate all’ambito sanitario con conseguente rivalutazione delle priorità e istituzione di nuove categorie di operatori;
  • le leggi sul lavoro, i requisiti derivanti dalla regolamentazione professionale, le norme e i regolamenti del servizio pubblico, le politiche riguardanti lo sviluppo delle risorse umane e le politiche nazionali sullo sviluppo della sanità.

·  Posizione rivista ed adottata nel 1999.

Prese di posizione attinenti:

·  Il governo della pratica infermieristica

·  La protezione del titolo di “infermiere”

·  Il personale ausiliario o di supporto

·  Il benessere socio-economico degli infermieri

·  Le modalità per trattenere al lavoro gli infermieri ed evitare i trasferimenti internazionali.

 

Gli infermieri e l’assistenza sanitaria di base

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. ritiene che l’equità e l’accesso ai servizi sanitari di base, in particolari quelli infermieristici, siano condizioni indispensabili per migliorare la salute e il benessere delle persone.

Con le Associazioni infermieristiche nazionali, l’I.C.N. si impegna in favore del diritto di disporre di servizi equi ed efficaci e approva la Dichiarazione di Alma Ata1 sull’assistenza sanitaria di base, intesa come modalità per raggiungere un livello di salute che potrà consentire alle persone di condurre una vita socialmente ed economicamente produttiva.

A livello nazionale ed internazionale, l’I.C.N. e le sue Associazioni membri collaborano con i governi e le organizzazioni non governative per assicurare la realizzazione di servizi di sanità primaria più efficaci. Nella pianificazione e realizzazione dei servizi di assistenza sanitari di base, l’I.C.N. sottolinea, in modo rilevante, la necessità di aderire ai seguenti principi:

  • I servizi sanitari devono essere accessibili a tutti, su base egualitaria, consigliando principalmente: la partecipazione delle persone e della comunità alla progettazione e alla realizzazione dei servizi; un forte impegno verso la prevenzione delle malattie e la promozione di salute; l’utilizzo di tecnologie appropriate e non costose; la promozione di un approccio multidisciplinare per la realizzazione del benessere sociale.
  • In materia di assistenza sanitaria, l’accento deve essere posto sull’individuo, la famiglia e il gruppo che hanno la necessità di ricevere servizi per la promozione di salute, la protezione dalla malattia e dall’inabilità, la cura, la riabilitazione, una morte serena e dignitosa.
  • La formazione dei professionisti sanitari deve seguire criteri scientifici ed etici.
  • I professionisti sanitari devono rispettare il diritto della persona, della famiglia e della comunità di prendere decisioni riguardanti le cure e l’assistenza proposti.
  • I risultati della ricerca e dei progressi tecnologici devono dare benefici direttamente i pazienti e gli altri utenti dei servizi sanitari.

Le informazioni di base
La popolazione mondiale affronta un futuro in cui la salute ed il benessere possono essere influenzati negativamente dai rapidi sviluppi della tecnologia, dalla riduzione delle risorse naturali e dalla degradazione ambientale, dalla crescita demografica, dall’effetto derivante da nuovi problemi di salute (per esempio: AIDS) e dalle malattie che si prolungano nel tempo (per esempio: malaria).

Altri fattori, come l’invecchiamento della popolazione e l’aumento del numero di persone affette da malattie croniche e terminali, determinano una crescente domanda di servizi sociali e sanitari.

Nel 1978, l’I.C.N. ha dichiarato il suo sostegno all’assistenza sanitaria di base e la relativa intenzione di cooperare, ai livelli nazionali ed internazionali, con le organizzazioni governative e non governative per rendere tale assistenza una realtà effettiva con lo scopo di soddisfare i bisogni sanitari della popolazione.

Negli anni seguenti, l’I.C.N. e le Associazioni infermieristiche nazionali hanno operato affinché l’assistenza sanitaria di base fosse inclusa nella formazione dei professionisti sanitari, nella pianificazione e nell’erogazione dei servizi, nell’ambito di un processo di ricerca e valutazione continuo. Numerose Associazioni promuovono iniziative per integrarla nella pratica e nella politica infermieristica.

Gli infermieri sono il gruppo principale, tra i professionisti sanitari, in grado di fornire servizi di base a tutti i livelli mantenendo in relazione gli individui, le famiglie, la comunità ed il resto del sistema sanitario. Operando con altri membri della équipe sanitaria, di altri settori o singolarmente, gli infermieri valutano le nuove modalità per accrescere il benessere e migliorare la salute prevenendo la malattia e la disabilità. Gli infermieri contribuiscono a migliorare l’equità e l’accesso ai servizi sanitari apportando un valore aggiunto qualitativo ai risultati dell’assistenza.

Posizione adottata nel 2000.

Prese di posizioni attinenti:

·  La partecipazione degli infermieri a tutte le fasi dei processi decisionali e all’elaborazione delle politiche sanitarie.

 

La partecipazione degli infermieri a tutte le fasi dei processi decisionali e all’elaborazione delle politiche sanitarie

La presa di posizione dell’I.C.N.
Gli infermieri forniscono un importante contributo nei processi decisionali e nelle progettazioni dei servizi sanitari nonché nell’elaborazione di politiche sanitarie appropriate ed efficaci. Possono e devono partecipare alla politica interessandosi degli aspetti che attengono alla salute.

Inoltre gli infermieri sono coinvolti nella progettazione strategica, nell’assegnazione dei fondi, nella pianificazione, nell’assegnazione efficiente delle risorse, nella gestione e valutazione dei programmi e dei servizi. Devono assumersi le loro responsabilità nei processi decisionali e nell’elaborazione di politiche riguardanti i servizi sanitari unitamente a quanto concerne allo sviluppo professionale conseguente.

Le organizzazioni professionali infermieristiche hanno la responsabilità di promuovere e sostenere la partecipazione degli infermieri negli organismi e comitati locali, nazionali ed internazionali, incaricati di assumere decisioni ed elaborare politiche nel campo sanitario. Le organizzazioni professionali devono, inoltre, garantire che gli infermieri, per poter assumere questi ruoli, siano adeguatamene preparati.

Le informazioni di base
Per la relazione che si viene ad instaurare tra gli infermieri, i pazienti e le loro famiglie, si ritiene che questi professionisti possano contribuire, in modo unico, ad interpretare le esigenze e le aspettative della popolazione in materia di sanità. Sono, inoltre, coinvolti nei processi decisionali come nella pratica e nella gestione. Utilizzano i risultati della ricerca per contribuire alle decisioni riguardanti servizi di qualità. Conducono, in ambito sanitario ed infermieristico, indagini che concorrono ad orientare le politiche. Poiché gli infermieri sono spesso coordinatori di attività fornite da altri operatori, partecipano, attraverso la loro conoscenza ed esperienza, alla progettazione strategica ed all’utilizzazione efficiente delle risorse.

Per partecipare alla pianificazione strategica e ai processi decisionali in campo sanitario, come alla predisposizione di politiche sanitarie, gli infermieri devono potere dimostrare il loro valore e convincere del contributo che possono apportare. Come conseguenza si potrà avere un miglioramento e uno sviluppo della formazione infermieristica nell’ambito della gestione e della direzione, soprattutto per quanto concerne la comprensione dei processi politici e governativi.

Altra conseguenza potrà essere l’aumento degli incarichi di direzione, sia nell’ambito dei servizi infermieristici sia in altri servizi sanitari, e l’incoraggiamento a partecipare alle questioni politiche e sociali anche per migliorare e promuovere l’immagine della professione infermieristica.

L’I.C.N. e le Associazioni infermieristiche nazionali promuovono e sostengono tutti gli sforzi volti a migliorare la preparazione degli infermieri per quanto attinente alla gestione, direzione e pianificazione politica. Questa preparazione dove essere la più vasta possibile includendo lo sviluppo della conoscenza e delle abilità per l’influenzare il cambiamento, partecipare ai processi politici e decisionali, formare collaborazioni, utilizzare media e altri mezzi comunicativi.

Le organizzazioni professionali infermieristiche devono impiegare un certo numero di strategie per contribuire allo sviluppo di politiche efficaci. Devono soprattutto sorvegliare sulle assegnazioni degli infermieri nei servizi; integrare nuovi modelli e nuove strategie di gestione; promuovere incessantemente un’immagine positiva dell’assistenza infermieristica e della professione; diffondere le conoscenze e i risultati della ricerca; realizzare e mantenere relazioni adeguate con organizzazioni governative e non governative per sviluppare rapporti collaborativi duraturi.

Da parte sua, l’I.C.N. promuoverà e fornirà tutte le informazioni disponibili riguardanti il contributo della professione infermieristica nei processi decisionali e nell’elaborazione delle politiche in campo sanitario.

Posizione adottata nel 2000.

Prese di posizioni attinenti:

·  La gestione dell’assistenza infermieristica e dei servizi socio-sanitari

·  I servizi sanitari accessibili, finanziati da fondi pubblici.

 

La promozione del valore e della convenienza dei servizi infermieristici

La presa di posizione dell’I.C.N.
E’ evidente che l’assistenza infermieristica costituisca, nell’ambito dei servizi sanitari, una risorsa efficace nonostante sia spesso sotto valutata e sotto utilizzata.

Gli infermieri devono impegnarsi nel dimostrare chiaramente il valore e la convenienza dell’assistenza infermieristica, innanzitutto alle persone assistite, agli altri professionisti e a coloro che assumono decisioni in materia di politica sanitaria, ai diversi livelli. Devono inoltre essere in grado di negoziare e saper sostenere le richieste relative alle risorse necessarie per assistere, con modalità sicure, l’utente.

Gli infermieri hanno la responsabilità di condurre ricerche e di sviluppare i modelli innovatori per l’erogazione dell’assistenza, in grado di rafforzare l’efficacia della professione infermieristica relativamente alla progettazione, all’amministrazione e allo sviluppo di politiche.

La formazione infermieristica, in particolare i programmi che riguardano lo sviluppo della leadership, devono aiutare gli infermieri ad acquisire conoscenze per poter dimostrare il valore e la convenienza dell’assistenza infermieristica per i servizi sanitari. Le istituzioni deputate alla formazione infermieristica e gli organismi che regolamentano la professione dovrebbero rivedere regolarmente i programmi di studi per accertare l’inserimento di un insegnamento riguardante il valore e la convenienza dell’assistenza infermieristica.

Le Associazioni nazionali infermieristiche hanno un ruolo importante nell’influenzare e nel determinare le politiche sanitarie in grado di promuovere il valore e la convenienza dell’assistenza infermieristica.

Le Associazioni nazionali infermieristiche devono elaborare delle strategie volte a sostenere attivamente la partecipazione degli infermieri ai processi decisionali nonché la ricerca in campo sanitario ed infermieristico per dimostrare il valore e la convenienza dell’assistenza infermieristica per i servizi sanitari. Gli infermieri devono esigere la loro partecipazione alla formulazione delle politiche sanitarie, a tutti i livelli.

In un contesto in cui i bisogni di salute sono crescenti ed i costi dei servizi sanitari risultano sempre più elevati, gli infermieri devono assumersi la responsabilità di esaminare e valutare i costi delle loro attività e dei loro risultati per la salute delle persone assistite.

Gli infermieri, in particolare la leadership della professione, devono avere una buona comprensione dello scopo e della natura della riforma sanitaria e del contributo che la professione può apportare a tutti i livelli del sistema sanitario, come nella progettazione, nell’amministrazione e nello sviluppo di politiche rivolte ai servizi. Nei casi in cui la riforma sanitaria sia in fase di progettazione, i dirigenti infermieristici devono svolgere un ruolo di guida per quanto concerne l’elaborazione di una politica che tenga in considerazione la pertinenza, la natura e l’obiettivo della riforma sanitaria stessa.

L’I.C.N. e le Associazioni membri possono aiutare gli infermieri a sviluppare la competenza che consentirà loro di promuovere il contenimento dei costi nella sanità, in particolare:

  • promovendo il ruolo della professione e dell’assistenza infermieristica come risorsa essenziale per garantire la convenienza dell’assistenza sanitaria;
  • offrendo agli infermieri opportunità di formazione per acquisire le conoscenze necessarie in materia di politiche sanitarie, principi economici, budget, stanziamenti e utilizzo di risorse in campo sanitario;
  • sostenendo lo sviluppo della leadership infermieristica che insiste sul ruolo degli infermieri nell’ambito della gestione delle risorse, dei processi decisionali e dell’elaborazione delle politiche;
  • promovendo e sostenendo le attività di ricerca e valutazione in grado di correlare le metodologie di definizione dei costi con i risultati ottenuti in ambito sanitario ed infermieristico;
  • consigliando lo sviluppo dei sistemi informativi che consentono il confronto tra i risultati ottenuti con modelli assistenziali diversi, per individuare, tra questi, i migliori;
  • favorire la diffusione delle informazioni e lo sviluppo dei risultati della ricerca riguardanti la convenienza, le strategie di riduzione dei costi e le norme di buona pratica;
  • creando reti professionali per favorire la collaborazione, lo scambio di idee ed informazioni per promuovere la convenienza e la qualità;
  • favorendo l’equità, nei termini e nelle condizioni, nell’ambito dei servizi infermieristici, per riconoscere e sostenere il loro ruolo nella promozione della convenienza e della qualità dell’assistenza infermieristica in un contesto multidisciplinare.

Posizione rivista ed adottata nel 1999.

Prese di posizioni attinenti:

·  Il governo della pratica infermieristica

·  Servizi sanitari accessibili, finanziati da fondi pubblici

·  La partecipazione degli infermieri a tutte le fasi dei processi decisionali e all’elaborazione delle politiche sanitarie.

Pubblicazioni dell’I.C.N.:

·  Il costo dei servizi infermieristici, Rapporto del Gruppo di esperti dell’I.C.N. sul calcolo dei costi dei servizi infermieristici, Ginevra, I.C.N., 1992

·  Il rapporto costi/efficacia dei servizi sanitari, Direttive per le Associazioni nazionali infermieristiche e altri gruppi interessati, Ginevra, I.C.N., 1993

·  Qualità, costi e assistenza infermieristica, Documento Giornata Internazionale degli Infermieri , Ginevra, I.C.N., 1993.

·  Direttive concernenti la pianificazione delle risorse professionali, Ginevra, I.C.N., 1994

·  La pianificazione del personale infermieristico: documento di riferimento, Ginevra, I.C.N., 1994

·  La preparazione degli infermieri coordinatori e dirigenti nella gestione dei servizi sanitari, Ginevra, I.C.N., 1990.

 

La sicurezza dei pazienti

La presa di posizione dell’I.C.N.
La sicurezza dei pazienti è un aspetto fondamentale della qualità dell’assistenza sanitaria ed infermieristica. Per l’I.C.N., il miglioramento della loro sicurezza esige l’avvio di una serie di azioni nei seguenti campi: assunzione, formazione e aggiornamento dei professionisti; miglioramento degli interventi riguardanti la sicurezza ambientale e la gestione del rischio, compreso il controllo delle infezioni; utilizzo corretto dei farmaci; abbigliamento e strumentazione sicuri; sicurezza nella pratica assistenziale; sviluppo di un corpo di conoscenze scientifiche centrate sulla sicurezza di pazienti e sulle infrastrutture necessarie al suo miglioramento.

Gli infermieri si devono confrontare con la questione riguardante la sicurezza dei pazienti in tutti i campi in cui operano. Ciò include l’informazione data ai malati e alle persone a loro vicine, i rischi e la loro prevenzione, la promozione della sicurezza dei pazienti e la segnalazione degli eventi negativi.

L’identificazione precoce dei rischi è molto importante per prevenire incidenti in quanto rende evidente l’esistenza di una cultura basata sulla fiducia, sull’onestà, sull’integrità e sulla comunicazione fra i pazienti ed i professionisti che operano nei sistemi sanitari. L’I.C.N. è favorevole ad un approccio aperto e trasparente che evita la colpevolizzazione ed è teso ad attuare le misure necessarie alla correzioni dei fattori, umani o legati al sistema, al loro nascere per evitare eventi indesiderabili.

L’I.C.N. si dichiara preoccupato per la grave minaccia che riguarda la sicurezza dei pazienti e la qualità dei servizi, derivante dalla ridotta presenza di personale qualificato. La mancanza, in particolare di infermieri, costituisce una precisa minaccia particolarmente seria.

L’I.C.N. ritiene che gli infermieri e le Associazioni nazionali infermieristiche abbiano precise responsabilità sui seguenti aspetti:

  • informare i pazienti e le famiglie dei rischi potenziali esistenti,
  • segnalare gli eventi negati alle autorità competenti,
  • essere parte attiva nella valutazione della sicurezza e della qualità dell’assistenza,
  • migliorare la comunicazione con i pazienti ed altri professionisti,
  • collaborare per ottenere l’assunzione di personale sufficiente,
  • sostenere le misure che migliorano la sicurezza del paziente,
  • promuovere programmi rigorosi per il controllo delle infezioni,
  • esigere modalità di trattamento standardizzate e protocolli destinati a minimizzare il rischio di errore,
  • entrare in contatto con le associazioni professionali di farmacisti, medici di base ed altri professionisti per migliorare il confezionamento e le modalità di identificazione dei farmaci,
  • collaborare con i sistemi di sorveglianza nazionali per raccogliere gli eventi negativi, analizzarli e trarre insegnamento da quanto si è verificato,
  • mettere a punto meccanismi, per esempio con l’accreditamento, in grado di identificare gli aspetti di eccellenza in materia di sicurezza del paziente.

Contesto
Gli interventi sanitari sono sicuramente realizzati per la salute delle persone assistite, ma vi è sempre un elemento di rischio poiché errori o eventi indesiderati si possono verificare. Queste situazioni sono dovute ad una combinazione complessa di processi, tecnologie, fattori umani. Un evento indesiderato può essere definito come danno o ferita provocati durante un trattamento al paziente, conseguenza diretta degli atti compiuti dal personale sanitario, piuttosto che un effetto della stessa malattia1. I pericoli per la sicurezza dei pazienti comprendono gli errori durante la somministrazione di farmaci, le infezioni ospedaliere, l’esposizione a forti dosi di radiazioni.

Anche se gli errori umani hanno un certo peso, molti altri potrebbero essere evitati attraverso un trattamento preventivo centrato sugli aspetti organizzativi dei sistemi sanitari.

Vi è un numero sempre più crescente di prove che dimostrano che la ridotta presenza di personale è correlata al verificarsi di eventi negativi, quali le cadute dei pazienti, le lesioni causate da un prolungato allettamento, gli errori nella somministrazione dei farmaci, le infezioni nosocomiali, i ricoveri ripetuti che determinano degenze prolungate, la mortalità in aumento negli ospedali2. Tra i diversi fattori che incidono maggiormente occorre sottolineare il ridotto numero di personale e gli interventi mal condotti, dovuti ad una bassa motivazione o ad una formazione insufficiente.

L’assistenza sanitaria di scarsa qualità, infine, è causa di un numero non trascurabile di eventi indesiderati con conseguenze economiche rilevanti per i sistemi sanitari.

Posizione adottata nel 2002.

Prese di posizioni attinenti:

·  Il governo della pratica infermieristica

·  La protezione del titolo di “infermiere”

·  Il personale ausiliario e di supporto.

Pubblicazioni dell’I.C.N.:

·  La sicurezza dei pazienti, Documento di informazione dell’AMPS (2001).

 

I servizi sanitari accessibili, finanziati da fondi pubblici

La presa di posizione dell’I.C.N.
L’I.C.N. e le Associazioni nazionali infermieristiche membri sostengono la realizzazione di sistemi sanitari nazionali affinché forniscano un insieme di servizi essenziali, stabiliti per ogni paese, comprendendo sia quelli preventivi sia quelli curativi.

Nei casi in cui tali servizi non siano finanziati da fondi pubblici, l’I.C.N. ritiene che i governi debbano realizzare almeno i servizi essenziali per i gruppi più vulnerabili.

I servizi sanitari devono essere determinati in funzione dei bisogni di ogni paese. Dovrebbero inoltre equilibrare l’efficienza e la convenienza1 con la qualità, nel quadro delle risorse disponibili.

L’I.C.N. sostiene gli sforzi delle Associazioni nazionali infermieristiche affinché possano incidere sulla realizzazione di una politica pubblica basata sulle priorità sanitarie, presenti nelle diverse nazioni, nonché sul rispetto dei principi di equità, di accessibilità dei servizi essenziali, di efficienza (compresa la produttività), di convenienza1 e di qualità dell’assistenza.

L’I.C.N. promuove la formazione infermieristica nella direzione e nella gestione dei servizi per preparare i professionisti a ricoprire una vasta gamma di ruoli e responsabilità. L’I.C.N. sostiene l’impegno delle Associazioni nazionali infermieristiche affinché si assicurino che i governi, attraverso le loro politiche, non riducano i fondi pubblici destinati alla formazione della professione infermieristica.

L’I.C.N. e le Associazioni membri sostengono i principi che orientano l’assistenza sanitaria di base per promuovere la realizzazione e l’accessibilità dei servizi sanitari essenziali ad un costo che le comunità nazionali possono sostenere.

Per assicurare servizi accessibili, convenienti1 e di qualità, occorre applicare principi di regolazione, norme e meccanismi appropriati, rivolti sia ai servizi pubblici sia a quelli privati.

I sistemi formativi infermieristici dovrebbero continuamente aggiornarsi affinché i professionisti siano preparati per rispondere ai bisogni sanitari in continua evoluzione. Il servizio sanitario costituisce una risorsa vitale per ogni nazione. L’obiettivo principale di ogni paese deve essere la realizzazione del miglior livello possibile di salute per la sua popolazione, nell’ambito delle risorse disponibili.

L’I.C.N. e le Associazioni nazionali infermieristiche devono realizzare reti di comunicazione efficaci tra le parti interessate per verificare che l’allocazione delle risorse e i servizi disponibili corrispondano ai bisogni e alle priorità delle popolazioni, per contribuire alla promozione dell’assistenza sanitaria di base e per valutare qualità e costi.

La realizzazione di questi obiettivi è resa particolarmente difficile in quanto si rileva:

  • l’aumento della domanda di servizi sanitari dovuto alla tipologia e alla quantità dei problemi sanitari presenti, all’invecchiamento della popolazione e alle sue crescenti aspettative;
  • l’aumento dei costi dei servizi sanitari, spesso associato alla scarsità di risorse e ad un crescente utilizzo di tecnologie avanzate e costose;
  • l’utilizzo inadeguato delle risorse disponibili a causa di pianificazioni e gestioni inefficienti.

La riforma del sistema sanitario, avviata in molti paesi, si pone come obiettivo la risoluzione di questi problemi con implicazioni rilevanti sia per la componente pubblica sia per quella privata.

Posizione adottata nel 1995 e aggiornata nel 2001.

Prese di posizioni attinenti:

·  La promozione del valore e della convenienza dei servizi infermieristici.

Pubblicazioni dell’I.C.N.:

·  La nozione di rapporto costo/efficacia nei servizi sanitari, Ginevra, I.C.N., 1993

·  I costi dell’assistenza infermieristica, Ginevra, I.C.N., 1993.

 

L’assistenza infermieristica e lo sviluppo

La presa di posizione dell’I.C.N.
Essendo promotore dello sviluppo stabile in quanto condizione che favorisce la salute delle comunità, l’I.C.N. collabora, in particolare, con le organizzazioni incaricate dell’assistenza sanitaria ed infermieristica per identificare i bisogni sanitari delle popolazioni. A livello strategico, l’I.C.N. si impegna per consentire agli infermieri di elaborare e realizzare, per il proprio ambito di competenza, gli obiettivi che tengono conto dei bisogni locali, delle condizioni socio-politiche, demografiche ed economiche, unitamente al contesto culturale locale.

L’I.C.N. investe le sue risorse in modo tale da poter produrre il massimo beneficio in ambito sanitario ed infermieristico. Apporta il suo sostegno agli approcci locali convenienti1, orientati allo sviluppo dei sistemi sanitari, attenti all’erogazione di trattamenti equi e alla sicurezza dei professionisti sanitari. Per quanto concerne l’assistenza infermieristica, l’I.C.N. mette l’accento sul potenziamento delle Associazioni nazionali infermieristiche affinché accrescano la loro indipendenza e siano in grado di aiutare le altre.

L’I.C.N. propone, per il raggiungimento di questi obiettivi, il metodo “a cascata”, secondo il quale, in cambio dell’aiuto fornito, le Associazioni ne aiuteranno altre, in modo analogo. Questo comporta l’assumersi responsabilità e il creare condizioni propizie per lo sviluppo, a livello locale, avendo come riferimento i principi di giustizia, equità, non discriminazione, trasparenza e flessibilità.

L’I.C.N. è favorevole a politiche e strategie di sviluppo che permettano:

  • l’aumento di risorse e, nel contempo, il raggiungimento di una prosperità sufficiente per migliorare la salute e il benessere, la riduzione delle disuguaglianze in campo sanitario, la presenza di servizi accessibili,
  • il rafforzamento della capacità dei bambini e delle donne di controllare la loro vita e le condizioni in cui vivono,
  • la collaborazione multidisciplinare ed inter-settoriale,
  • la protezione dell’ambiente naturale,
  • il sostegno allo sviluppo di infrastrutture nell’ambito sanitario,
  • il supporto ai gruppi affinché possano autogestirsi ed aiutare altri a farlo.

Le informazioni di base
La visione dell’I.C.N. è quella di un mondo sano in cui l’accesso ai servizi sanitari sia un diritto fondamentale della persona. L’I.C.N. lavora, con i governi e le organizzazioni nazionali ed internazionali, per aiutare le popolazioni a raggiungere un livello di salute che consentirà loro di condurre la vita socialmente ed economicamente produttiva.

L’I.C.N. vede lo sviluppo come un processo che consente la creazione di condizioni grazie alle quali le popolazioni soddisfacciano le esigenze del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le loro2. A nostro avviso, lo sviluppo stabile consentirà la creazione di un contesto nel quale gli individui, i gruppi e le comunità hanno accesso alle risorse, alle opportunità ed esercitano i loro diritti, in modo da creare le infrastrutture necessarie.

Il potenziamento della professione infermieristica è essenziale per migliorare la salute a livello mondiale. Sulla base del suo mandato – rappresentare la professione nel mondo, promuovere la professione e influenzare le politiche sanitarie – l’I.C.N. si impegna affinché i sui programmi e le sue iniziative siano rivolti verso la leadership professionale efficace, l’integrazione, la flessibilità, la collaborazione fattiva.

Posizione adottata nel 2000.

 

 

 

 

Sottocategorie


  • Posizioni

    In questa nuova area, sono inserite le Dichiarazioni di Posizione (Position Statement) dell'I.C.N. Se vuoi vedere i documenti originali (molti sono disponibili oltre che in inglese anche in spagnolo e francese) vai sul sito I.C.N. 

     

    Traduzioni a cura di: Monica Bianchi, Angela Lolli, Piera Sisti

    Conteggio articoli:
    7